Milano – Trento

L’Olimpia Milano riparte dalla Supercoppa Italiana dopo una stagione disastrosa incontrando la sua bestia nera. La stagione 2016/2017 è stata pressappoco nefasta, con una squadra sulla carta competitiva per due competizioni ma che ha accompagnato l’ultimo, desolante posto in Eurolega ad una cocente eliminazione in cinque gare dalla Dolomiti Energia Trento di coach Buscaglia, di nuovo di fronte alle scarpette rosse nella prima semifinale al PalaCredito di Romagna. Milano, dopo il biennio Repesa che non ha portato i risultati sperati, ha deciso di ripartire da Simone Pianigiani, di nuovo in Italia dopo cinque anni passati fra Nazionale, Fenerbahce ed Hapoel Gerusalemme e richiamato a dominare nel Bel Paese dopo l’epopea Siena. Come sempre accade a chi viene arruolato da Armani, Pianigiani ha a disposizione, almeno sulla carta, una vera e propria macchina da guerra: desta curiosità la convivenza tra gli esterni, con la coppia formata da Jordan Theodore, MVP dell’ultima Champions League con il Banvit, Andrew Goudelock, che nei suoi anni europei ha dimostrato perché il suo nickname ai tempi dei Lakers fosse ‘MiniMamba’, ed il solidissimo Bertans; ma i pochi allenamenti a ranghi compatti e l’assenza di quel Patric Young che dovrebbe essere il centro titolare potrebbe non porre Milano in posizione di vantaggio in una partita secca. Contro, come dicevamo, una Trento che entra perfettamente nel ruolo di bestia nera dopo la semifinale dello scorso anno e l’eliminazione dall’Eurocup della stagione precedente. La Dolomiti ha confermato buona parte del nucleo arrivato in finale scudetto lo scorso giugno, aggiungendo degli elementi che possono essere capaci di sostituire i loro predecessori: l’olandese Franke dopo aver impressionato proprio alla Trentino Basket Cup farà rifiatare Flaccadori e Shields nelle rotazioni degli esterni, Chane Behanan può essere la copia carbone (ancor più pesante) di Dustin Hogue mentre Jorge Gutierrez avrà la cabina di regia a sua completa disposizione. Ma l’ago della bilancia sarà l’atletismo di Sutton, oramai al terzo anno all’ombra delle Dolomiti che, con la sua energia, lo scorso anno stava portando alla squadra di Buscaglia un successo insperato.

Venezia – Sassari

Hrvoje Peric ( Foto Alessandro Montanari 2015 )

L’altra semifinale vede di fronte le ultime due squadre tricolori oltre la Milano 2015/2016. Dopo aver passato un’estate da sogno, Venezia scopre che è tutto vero e si risveglia in autunno da campionessa d’Italia. Dopo essere arrivata al massimo, la dirigenza orogranata vuole confermarsi ad altissimi livelli, l’ultimo passo per diventare veramente una nobile del nostro basket. Per poter mantenere le aspettative si è deciso di mantenere il nucleo scudettato di maggio, comprendente potenziali tre quinti del quintetto base di De Raffaele. Mitchell Watt ed un rinfrancato Paul Biligha saranno i proprietari del pitturato assieme a Peric, oramai calato nel ruolo di leader della squadra, mentre l’estro di Dominique Johnson e le doti di playmaking di De Nicolao fra gli esterni, unite alla garra tutta argentina di Bruno Cerella, potrebbe essere un vero e proprio crack dalla panchina, dando respiro alla coppia Tonut-Haynes e dimostrando di aver assorbito al meglio l’addio di Julyan Stone, l’uomo che cambiò il volto della squadra nella scorsa annata. Dall’altra parte c’è l’esempio da non seguire per i lagunari. Sassari ha smentito le attese che si erano create nell’ambiente dopo lo scudetto del 2015 non riuscendo a fare il passo definitivo fra le grandi; dopo due anni in cui da salvare c’è veramente poco, la dirigenza sarda ha voluto resettare il roster, lasciando a Federico Pasquini le redini in panchina e a Rok Stipcevic quelle in campo. Shawn Jones e Levi Randolph, arrivati da Avellino, vorranno confermare il loro essere giocatori di alta classifica, assieme ad un Polonara che ha abbandonato Reggio Emilia per cercare nuovi stimoli; l’americano con passaporto kosovaro Bamforth sarà uno dei leader offensivi della squadra, mentre Pierre e Planinic daranno una grossa mano in pitturato. Due squadre tutte da scoprire, che potranno subito giocarsi un trofeo importante.