Coach Menetti: “Sono i più in forma d’Europa, strepitosi, ma vogliamo competere”

Trenkwalder Reggio Emilia - Siena

Dominic James, qui all’andata contro Brown: riuscirà con i suoi sprint a dare la velocità giusta alla Trenk per passare al PalaEstra di Siena contro il fortissimo Montepaschi? (foto pallacanestroreggiana.it)

Opportunità. Occasioni. Opzioni. Alternative. Chance.

Possibilità.

Quante volte recriminiamo per non avere queste cose, per non avere una possibilità? Quante volte pensiamo che se toccasse a noi, se solo per una volta nella vita fossimo noi a poter dare ed essere tutto il meglio di noi stessi, fossimo noi a poter decidere il nostro destino o almeno esserne parte, fossimo noi a poter cancellare i nostri errori e a far sì che il nostro passato resti solo un grande insegnamento e non un alibi, allora sì che…

Beh, la Trenkwalder ha di fronte a sé una grossa possibilità, una di quelle che possono farti fare il salto di qualità, ovverosia quella di iniziare il girone di ritorno con una prestazione degna di sé su un campo e contro un avversario che non hanno eguali in Italia. Lunedì sera, ore 20.30, la Trenk sarà infatti di scena al PalaEstra di Siena contro i Campioni d’Italia del Montepaschi Siena di coach Luca Banchi, nel posticipo della 1a giornata di ritorno.

Alla vigilia coach Menetti è conscio della grandezza della sfida, ma deve fare i conti con gli imprevisti e gli ostacoli del destino. In altre parole, con gli infortuni.

“È stata una settimana molto tribolata all’inizio, a causa di influenze e malanni stagionali che hanno colpito tre-quattro elementi, poi ritornati al lavoro già da giovedì. Chi invece non ci sarà sicuramente è Michele Antonutti, l’ematoma al tallone è ancora da riassorbire e dopo lo sforzo contro Caserta i medici ci hanno consigliato di tenerlo a riposo per evitare di tornare daccapo, se non addirittura peggiorare la situazione. Sarà un’assenza importantissima, ma sapremo affrontarla al meglio”.

Per uno che esce, Antonutti, c’è sempre uno che entra, nelle rotazioni di Menetti: è arrivato finalmente il turno di assaggiare il sapore della panchina e quindi di annusare il profumo del parquet e del basket vero, quello della domenica (o del lunedì, in questo caso), anche per il giovane Samuel Deguara, centrone maltese classe ’91 di altezza infinita e indefinita, variabile tra i 220 e i 226 centimetri, che i più attenti ricorderanno nelle giovanili in maglia Benetton Treviso e che si allenava con il gruppo e ne era parte integrante dall’inizio della stagione, pur non essendo tesserato. Così, su di lui, Menetti.

“Sì, nel girone di ritorno abbiamo finalmente deciso di tesserare Samuel, che sarà negli undici già da lunedì. Entra a far parte a pieno titolo della squadra e lo fa meritatamente, dopo sei mesi di allenamenti encomiabili e di impegno massimo. È un ragazzo con motivazioni enormi e sono sicuro che sarà pronto a dare quello che ci serve, anche se per caratteristiche è difficile che abbia impatto nel giro di pochi secondi in campo. Il suo tesseramento è una chiusura al mercato? Sicuramente è un premio a un ragazzo che sta facendo i salti mortali per venire fuori e trovare spazio, ma la nostra situazione e il conto tesseramenti ci lasciano tranquilli in caso di necessità”.

Con un Antonutti in meno, un Deguara in più e un Silins sulla rampa di lancio dopo il ritorno dall’infortunio – “Ojars deve far vedere i suoi progressi in campo, sta recuperando dopo più di un mese fuori, ma sono sicuro che vorrà far bene, con umiltà ed emozione, in una grande vetrina come il PalaEstra” commenta Menetti sul giovane lettone – la Trenk prende armi e bagagli per recarsi al cospetto di uno degli avversari più temibili del campionato. Il Montepaschi Siena, infatti, pur nell’Anno Zero del nuovo ciclo, un ciclo meno dispendioso e più attento alle capacità di scovare talenti ancora non affermati (qualità sulla quale anche l’imbattibile Siena di Minucci e Pianigiani aveva costruito tutte le sue fortune, oltre che su budget importanti per assicurarsi il meglio del continente), pur essendo all’inizio di questa nuova vita, è già (o ancora) tra le favorite per lo scudetto, quel titolo di campione d’Italia che ancora gli appartiene. Non ha la vetta della classifica, causa il rendimento insuperabile di Varese e Sassari e i recenti intoppi in trasferta a Venezia e proprio in Sardegna, ma questa Siena mette paura a tutti perché dà l’impressione di aver già trovato la solidità e la compattezza di cui ha bisogno. Coach Menetti non lesina complimenti e ammirazione per il lavoro fatto in Piazza del Campo, e per alcuni protagonisti della prima parte di stagione dal passato in biancorosso.

“La società Montepaschi è stata bravissima a gestire il cambio generazionale e di possibilità finanziarie, scegliere Brown, Ress o Sanikidze per rimpiazzare fuoriclasse come McCalebb, Stonerook o Lavrinovic e avere ragione non è da tutti. A noi piace specchiarci un po’ nel modello Siena, noi come loro abbiamo fatto nostro il concetto di «famiglia», di gruppo e la convinzione nei cicli lunghi.

Sul campo sono migliorati molto nel corso dell’andata, qui il merito e i complimenti vanno a coach Banchi che sta facendo un lavoro straordinario, non facile dopo sei anni da assistente a Pianigiani. E poi i giocatori: mi fa piacere fare complimenti sinceri a Tomas Ress che, dopo essersi lanciato in un’annata sfortunata alla PR (2006/07, quella della retrocessione in LegaDue, NdR) sta facendo un’annata da vero campione. E sarà bello ritrovare Ortner, ragazzo che ha sempre fatto bene qui a Reggio”.

Il Montepaschi, soprattutto, sta facendo tutto questo mentre domina la Top 16 di Eurolega. Ultima impresa, sbancare la Peace and Friendship Arena di Atene, casa dei campioni d’Europa dell’Olympiacos, non più tardi di venerdì sera. Come vivranno questa sfida improba la Trenkwalder e coach Menetti?

Andiamo a Siena con grande umiltà, sapendo di affrontare la squadra più in forma d’Europa, un gruppo in una condizione strepitosa che sta tenendo altissima la bandiera delle squadre italiane in Eurolega. Però… Però, nel basket fortunatamente non esiste il pareggio e pur non dicendo di andare a Siena «per vincere», il nostro obiettivo sarebbe quello di ripetere la gara d’andata (al PalaBigi finì 56-61 con la Trenk a contatto per tutta la gara e battuta solo nel finale, NdR), competere con Siena e lottare per stare in partita. Il Montepaschi a corto di energie emotive dopo l’impresa di Atene? Non credo proprio, una squadra che fa l’Eurolega ai massimi livelli da sei anni non avrà problemi di motivazioni o di recupero dal doppio impegno, soprattutto in casa.

Quali opportunità abbiamo per fare una buona partita? Le opportunità si creano stando uniti e solidi, non guardando il tabellone fino alla fine, non facendoci spaventare dagli inevitabili parziali di Siena, avendo voglia di lottare e soffrire per restare appiccicati alla gara. Solo così avremo qualche possibilità”.

Possibilità di vincere. Possibilità di sognare. Possibilità di vivere.

Non è la vita una sola questione di possibilità?

L’unico trucco è accorgersene, quando arriva quella giusta…