Meo Sacchetti

Era dal pre gara di Milano che coach Meo Sacchetti non sedeva al tavolo della sala stampa del PalaSerradimigni. Da quel giorno la sua Dinamo Banco di Sardegna ha fatto tanta strada, passando dallo strepitoso successo del Mediolanum Forum («Personalmente assieme a gara1 playoff sempre con Milano dello scorso anno, alla vittoria su Siena, a gara5 con Casale ed a gara2 con Veroli in Legadue una delle più belle gare della mia esperienza a Sassari» ha commentato il tecnico di Altamura) alla positiva prova offerta nella Final Eight di Coppa Italia di Torino, tappa storica della storia biancoblu, con Vanuzzo e compagni sconfitti onorevolmente dalla Montepaschi Siena poi vincitrice della competizione. Tornata al lavoro, recuperati acciacchi ed infortunati, con Travis Diener nuovamente abile e arruolato, la Dinamo guarda ora al prossimo impegno di campionato, domani alle 16:10 contro i lupi d’Irpinia della Sidigas Avellino, bestia nera sassarese ed ennesima prova di maturità da superare.

Si parte dal futuro: che match sarà contro i biancoverdi di coach Frank Vitucci?
«Certamente si tratta di un avversario da prendere con le molle. All’andata abbiamo preso un brutto schiaffo, siamo stati sorpresi dalla loro aggressiva rapidità ma mi auguro che il ricordo di quel match ci sia servito e serva di lezione. Green è regista che sa innescare al meglio compagni e lunghi, sono un team molto simile a noi per modo di approcciare il match. Johnson e Easley sono entrambi lunghi verticali, dovremo limitare le palle perse, stoppare la loro transizione e stringerci in difesa. Bel match, guai ad abbassare la guardia».

Un passo indietro: dalla vittoria di Milano alla Coppa Italia di Torino
«Abbiamo ottenuto delle risposte. Il successo di Milano è stato importante perché siamo stati bravi ad impedire ad una grande squadra di sovvertire l’inerzia della partita. Abbiamo messo in campo il giusto atteggiamento, giocato d’insieme nonostante la pesante assenza di Travis. Con Siena in coppa non abbiamo fatto una grande partita, quello è chiaramente un altro livello ma tutto sommato nel complesso non è andata male. Ora però dobbiamo dare continuità a quanto di positivo fatto: la riprova è la gara con Avellino».

E intanto ci sono da festeggiare le 100 gare sulla panchina Dinamo
«Sono uno che tendenzialmente bada poco al passato e non vive di ricordi, se non in poche occasioni. Guardo al presente e lavoro per il futuro, ma è chiaro che il bilancio della mia esperienza sassarese è senza dubbio in attivo. Abbiamo portato Sassari e la Sardegna in serie A. Pubblico e media ci seguono con interesse e nel tempo abbiamo conquistato il rispetto dell’Italia intera del basket. C’è da essere assolutamente soddisfatti».


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