Sassari+SponsorSassari. Chiamatelo destino o come vi pare, ma il rapporto tra Travis Diener e l’EA7 è, fin dal primo anno dei sardi nella massima serie, sempre molto conflittuale. Non ci riferiamo al fatto che, quando tutte le testate sportive lo davano accasato in maglia Armani già dai primi di giugno, il matrimonio tra il play di Fond du Lac e la blasonata società milanese non ci sia mai stato ( “a Banchi non piace” si sarebbe sentito poi). Ma quando Sassari si prepara ad incontrare l’Olimpia spesso TD12 è in forse e talvolta neanche gioca.. Come da tradizione anche questa volta il biondo genietto della lampada potrebbe non essere del match, a causa di un riacutizzarsi del dolore al piede che lo aveva tenuto fermo per due settimane. “Mi sono arrabbiato molto quando a Caserta ho scoperto che Travis aveva dolore e non mi aveva voluto dire nulla finchè non ha chiesto il cambio in campo” ha commentato Coach Sacchetti nell’usuale conferenza pre partita. Quella che Vanuzzo e soci dovranno affrontare domani nel posticipo delle 20:30 è una sfida accesissima “non voglio fare giri di parole” ha commentato il pragmatico Sacchetti “per giocare contro Milano, la squadra a mio avviso più forte del campionato, serve la partita perfetta, la nostra miglior partita. Anche gli anni scorsi sulla carta si è sempre trattato della squadra più competitiva, ma si sa il basket è beffardo e non sempre vince il più forte”. Le chiavi per giocare alla pari di una formazione dal roster profondo e talentuoso “impreziosito dall’arrivo di un giocatore come Hackett a fine anno” sono chiare: “dovremo portare in campo il nostro miglior attacco coadiuvato da quei progressi in difesa visti a Caserta. Occorrerà tirare fuori qualcosa di importante”. Sassari negli anni scorsi è riuscita a vincere al Forum ma mai in casa: non parlate però di tabù al gigante di Altamura che con queste definizioni giornalistiche proprio non va d’accordo, lo stesso dicasi per parole come statistiche e previsioni. Non a caso in conferenza s’incupisce solo quando gli si chiede dell’arrivo (ormai quasi certamente a cavallo con la prima partita del nuovo girone di Eurocup ) di Drew Gordon “Gordon non è ancora arrivato, come cambierà l’assetto della squadra ve lo dico quando sarà a Sassari. Siamo già una squadra che è cambiata dalla partenza del mercato ad oggi. Per ora ci prepariamo a giocare una partita in cui lui non ci sarà” taglia corto. Bocche cucite anche sulla partenza di Juan Fernandez: manca l’ufficialità ma in Europa lo danno già accasato con l’Obras in Argentina. Poco spazio e magari la volontà di riavvicinarsi a casa in vista dell’arrivo del suo primogenito potrebbero essere le motivazioni che hanno spinto il giovane play, in prestito dall’EA7, a voler andare via. Anche su Amedeo Tessitori si vocifera la possibilità di tornare in LegaGold a farsi le ossa, visti i pochi minuti messi a disposizione da Coach Sacchetti. La pedagogia biancoblù funziona ma forse ha un tempo di maturazione troppo lungo per un giovane che ha voglia di dimostrare sul campo il suo valore.

Sicuramente contro le scarpette rosse serviranno tutta la concentrazione e l’energia del presenti al PalaSerradimigni, dentro e fuori dal parquet.

Olimpia Milano LogoMilano. Dopo la lezione di OAKA l’EA7 si rituffa nell’agone del campionato cercando di riprendere la marcia verso un primo posto ormai alle viste di Gentile e compagni. La sfida di Sassari giunge in un momento a dir poco opportuno per la truppa di coach Luca Banchi, ormai praticamente al completo dopo il recupero dei convalescenti Gigli, Kangur e Samuels. Proprio nel settore lunghi dovrà forse cercare le risorse per passare al PalaSerradimigni la squadra di patron Giorgio Armani, la potenza di Lawal e la versatilità dei compagni di reparto del centro nigeriano dovranno essere il valore aggiunto per uscire con una vittoria dal fortino sardo. Sarà una gara che potrà regalare brani di puro spettacolo offensivo, una sfida che vedrà in campo i “cuginetti” Diener, Caleb e Marques Green da una parte, Gentile, Hackett, Langford e Lawal dall’altra assicurerà un potenziale da vera sfida all’O.K. Corral. Abbagliante tentazione che rappresenta forse il pericolo maggiore per i milanesi, giocare a chi ne mette di più in casa di Travis Diener e soci potrebbe non essere salutare. Le chiavi del successo passeranno soprattutto dalla capacità di “Predator” Moss di limitare registi ed esterni della Dinamo. Proprio coach Banchi utilizzò l’ex senese nel ruolo di cacciatore speciale di Marques Green (allora regista dell’Olmipia) da gara 2 in avanti nei playoff 2013, mossa che di fatto cancellò dalla serie il piccolo play americano. Difesa che dovrà rappresentare il vero valore aggiunto che l’EA7 dovrà presto e bene mettere in faretra, passaggio obbligato per diventare l’armata imbattibile in questa stagione almeno in territorio italiano. Come roster, investimenti e talento farebbero legittimante pensare.

(Da Milano, Marco Taminelli)