Le due gare del monday night inscenavano dei duelli da Davide contro Golia, e, come spesso capita, sono stati i giganti a prevalere. Montepaschi Siena ed EA7 Armani Milano vincono rispettivamente con la Victoria Libertas Pesaro e la Giorgio Tesi Group Pistoia senza particolari patemi e si inseriscono nel gruppo di testa. Due vittorie larghe, 69-94 per i pluricampioni d’Italia all’Adriatic Arena e 75-55 per le scarpette rosse, con i risultati mai in discussione e le stelle Hackett e Langford sugli scudi. Pesaro e Pistoia devono cambiare qualcosa. Se i biancorossi ci provano con il probabile innesto di Bobby Jones, i toscani sembrano affetti da immobilismo, seppur più di un giocatore non abbia ancora convinto dopo un mese. Unico risultato: l’ultimo posto in classifica, ancora a digiuno di successi. Nell’anticipo del sabato non era stata storia tra Grissin Bon Reggio Emilia e Pasta Reggia Caserta. La squadra di Menetti ha fatto valere il fattore campo e messo a tacere le ambizioni dei bianconeri, pur senza il play titolare Hannah, dopo soli 15 minuti. Per i padroni di casa, che raggiungono gli avversari a quattro punti in classifica, ci sono sei uomini in doppia cifra nel 76-59 finale, con James White capofila a 17 punti; l’allungo decisivo arriva però con Michele Antonutti e Greg Brunner, autore di una gara globale con 11 punti, altrettanti rimbalzi, 4 recuperi e 5 assist. Per Caserta esce dal marasma un buon Jeff Brooks (17 con un solo errore al tiro); da dimenticare la serata di Chris Roberts che chiude con lo zero alla voce “punti” in 34 minuti.
Risorge la Vanoli Cremona nell’occasione più importante. Per la prima vittoria in stagione gli uomini di Gresta si concedono uno scalpo importantissimo come quello del Banco Sardegna Sassari, apparso demotivato e con poca concentrazione. Ci vuole un Jason Rich da 25 punti (in 23 tiri) per aver ragione dalla difesa sassarese; risalta la prova del recuperato Chase (10 in 13’), oltre alla marcatura asfissiante di Jackson su Drake Diener. I sardi invece si affidano a Thomas e Johnson, ma c’è un problema in cabina di regia: Marques Green fatica ancora ad ingranare e Drake Diener non può riuscire a tenere l’intera stagione. Finisce 86-74.
In vetta alla classifica dopo quattro giornate c’è la sorprendente Enel Brindisi, candidata al ruolo di fastidiosissima contendente alle zone alte della classifica. Un Jerome Dyson quasi perfetto a livello balistico (24 punti con 4/5 da due e 2/3 da tre, 10/12 ai liberi) è il massimo protagonista della gara del Taliercio dove l’Umana Venezia deve inchinarsi per 82-87. La guardia, infatti, è stata titolare dell’allungo decisivo per i pugliesi a due minuti dal termine, finalizzando il lavoro nel pitturato di James e Aminu ed i 14 punti dal pino di Folarin Campbell; i lagunari non sono più riusciti più a colmare il gap, nonostante i bombardieri Donell Taylor e Andre Smith e restano fermi a due punti.
Torna al successo la Granarolo Bologna di Luca Bechi. Le “V nere” conquistano la terza vittoria in campionato schiacciando la Sutor Montegranaro per 96-73. Era il giorno di Roberto Brunamonti ed i marchigiani non fanno nulla per rovinare la festa agli emiliani, che conducono comodamente sin dalla palla a due regalando ai tifosi dell’Unipol Arena un grande spettacolo. A comandare la truppa è Matt Walsh con 21 punti e 8 rimbalzi, altri cinque virtussini sono in doppia cifra. Per la Sutor si difendono Sakic (15 e 11 rimbalzi) e Skeen, negativo il debutto dell’attesissimo Mardy Collins, con soli quattro punti e tanti errori. A tre vittorie anche la Cimberio Varese, che non ha fatto tanti complimenti al suo ex allenatore Frank Vitucci e rispedito in terra irpina la Sidigas Avellino con un pesante 85-68. Rispetto a Sassari qui la cabina di regia ha funzionato come un orologio svizzero: 35 punti e 10 assist della coppia Clark-De Nicolao, che ha stravinto il duello con Lakovic e Spinelli, l’altro duo Hassell e Polonara hanno fatto a fette i lunghi avversari, sorretti solo da Will Thomas e un Kaloyan Ivanov stranamente a corrente alternata.
C’è stato bisogno invece del supplementare per la replica dell’appassionante semifinale dello scorso maggio tra Acea Roma e Pallacanestro Cantù. A spuntarla sono stati gli uomini di Pino Sacripanti per 80-82; senza Aradori infortunato e un Ragland non al meglio, è Michael Jenkins a spiegarla con 22 punti e 5 assist, ben coadiuvato da uno Stefano Gentile in versione cecchino e da Maarty Leunen vicinissimo alla doppia doppia (10+9). I capitolini si fanno trascinare da Jordan Taylor e Quinton Hosley, ma l’apporto dell’ala viene a mancare nell’extra-time ed al play, lasciato solo, non è riuscita l’impresa.