Lo schieramento iniziale di Brindisi comprende Suggs,Barber,Mesicek, Lalanne e Randle. Avellino risponde con Wells,Ortner, Fitipaldo, Leunen e Rich.

I ragazzi di dell’Agnello, con tutta probabilità strigliati durante la settimana, cominciano subito davvero forte: le spaziature sono facili, la comunicazione fra compagni è fluida  e Lalanne e Barber fanno quello che vogliono nell’area avversaria, un dominio ben sancito dalla prima tripla di giornata con Mesicek (è l’11-6). Al tap in di Suggs su errore di Randle coach Sacripanti decide che è abbastanza, solo Rich sta rispondendo presente e gli altri sono assenti ingiustificati: time out dopo quasi 5 minuti sul 15-6.  Rientro da incubo per Avellino con la tripla di Lalanne (18-6), ma poi il solito Rich tutto solo fa prima il 18-9, poi il 18-11 e finalmente segna qualcun altro nella persona di Wellls (18-13). Brindisi cerca di conservare energie per gli altri quarti, Avellino col subentrato di lusso Filloy è capace di riportarsi fino al 23-22, ma un canestro di Barber e il 2/2 di Oleka fissano il risultato al 27-23.

Secondo quarto cominciato in modo smagato da Brindisi, troppo surplas che permette il primom pareggio di Avellino al 29-29 e addirittura il sorpasso al 29-32 firmato da Filloy. Per alcuni drammatici secondi il canestro per Avellino pare larghissima, arrivando al vantaggio in doppia cifra con le triple sia di Filloy che di Scrubb (31-41), ma poi la squadra campana forse inconsciamente crede di averla già vinta, gioca con sufficienza e Sacripanti prova a correre ai ripari sul 35-41 di Giuri, quando mancano due minuti e mezzo alla sirena dell’intervallo lungo, ma non ottiene alcune risultato, se non quello di esaltare una Brindisi che è tornata fiduciosa e a credere nella vittoria, a tal punto che, come un pugile suonato, per Avellino è una liberazione il suono della sirena, al punteggio di 47-43.

Guardi il terzo quarto e pensi :” Brindisi è in bonus dopo poco più di due minuti, magari non potrà mettere quella buona intensità difensiva vista nella prima metà della tenzone…” ed invece è questo che da’ ulteriore brio e carica a Brindisi che, capitanata dall’autoctono Giuri, usa Cambiomarcia come un Klinklang qualsiasi (chi è appassionato del mondo Pokèmon a questa frase starà ridendo come i pazzi!)  ed è l’anima della squadra, buttando il sudore nella difesa e segnando e mettendo in ritmo i proprio compagni. La difesa di Avellino ormai pare tracimata, il 64-54 finale è ill giusto premio di un terzo quarto che Brindisi ha ben dominato.

Per Brindisi comincia il quarto quarto che è quello maledetto, dove le energie si spengono e si riducono a un lumicino. Per Avellino tornano alla carica sia Filloy che Rich, ma si passi direttamente agli ultimi minuti, a dir poco palpitanti. Avellino nei primi sette minuti e mezzo è riuscita a portarsi fino al 70-68, ma la tripla di Tepic del 73-68 pare chiudere i giochi,ancora di più un ½ di Lalanne, ma prima Filloy da tre e poi Rich non ci stanno assolutamente, 74-73 e dell’Agnello chiama time out a 98 secondi dal termine, non ci sta a perdere la sesta partita su sei. Nell’azione successiva ½ Randle e la schiacciatona di Ndiaye mettono le squadre sul 75 pari. Brindisi non segna nel suo attacco e a 22” la tripla inventata da Leunen pare un de profundis (75-78). Ancora time out Brindisi, canestro immediato di Suggs, insolito ½ per Filloy e all’azione finale Suggs è pressatissimo, il tiro che ne esce è errato ma il tiro della disperazione è di Tepic, 79 pari e supplementari ormai insperati.

Come ogni supplementare, la tattica va a farsi benedire e vince chi ne ha di più e chi lo vuole di più, magari con l’accompagnamento di madama Fortuna. A spuntarla è Brindisi, che vede in Randle il realizzatore della provvidenza (91-88). L’errore da lontanissimo di Rich e il ½ dai liberi di Lalanne serve solo per le statistiche.

Brindisi abbandona al fondo della classifica Reggio Emilia, conquista la prima vittoria raccogliendo uno scalpo prezioso punendo una Avellino che in troppi sprazzi del match,con supponenza,  ha pensato di portarla a casa anche non impegnandosi basandosi solo sul talento dei singoli, ovverosia Rich e Filloy.

COACH SACRIPANTI

Recriminazioni per averla perduta così, all’ultimo tiro sulla sirena. Abbiamo avuto problemi nel pick and roll, nell’attacco in generale, influendo in ciò il campo molto caldo. Abbiamo però avuto pure sfortuna. Fitipaldo l’ho schierato poco perché in attacco ha reso poco, idem in difesa. Molto positiva la prova di Filloy.

COACH DELL’AGNELLO. Mi

Un piccolo passo per noi, in realtà grandissimo [pseudo citazione di N.Armstrong, n.d.r]. Mi è piaciuta la volontà dei ragazzi di vincere, e io non dubitavo della qualità del gruppo quando si perdeva, figurarsi dopo questa vittoria. Mi è piaciuta la squadra nella coralità e nei singoli e nella zone press che tanto ha fatto patire Avellino.

Barber è ancora altalenante, ma si sapeva, ma deve ancora migliorare perché Giuri non può sobbarcarsi da solo tutto l’onere del playmaking di una squadra di serie A.

Partita decisa da episodi, stavolta non a sfavore come la tripla di Bramos contro Venezia. Adesso testa bassa e lavorare per affrontare Pesaro, certamente con morale più alto.

HAPPY CASA BRINDISI-SIDIGAS AVELLINO 92-98 (27-22/47-43/ 64-54/ 79-79)

BRINDISI: Suggs 19, Barber 13, Tepic 10, Oleka 6, Mesicek 3, Cardillo, Giuri 10, Lalanne 24, Randle 7

TIRI DA DUE: 23/48 (48%)    TIRI DA TRE : 12/26 (46%)       TIRI LIBERI: 10/16 (62%)

RIMBALZI: 42 ( 15 offensivi)  IL MIGLIORE: Randle 10 ( 4 off.)

ASSIST: 20  IL MIGLIORE : Barber (8)

VENEZIA: Zerini, Wells 9, Ortner, Fitipaldo 2, Leunen 7, Scrubb 8, Filloy 23, D’Ercole 5, Rich 28, Ndiaye 6

TIRI DA DUE: 22/40 (55%)     TIRI DA TRE: 11/23 (48%)        TIRI LIBERI: 11/18 (61%)

RIMBALZI: 30  (5 offensivi) IL MIGLIORE: Leunen 9 (1  off.)

ASSIST: 12    IL MIGLIORE: Filloy (3)