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(Foto Savino PAOLELLA 2016)

Jerome Dyson ha segnato i liberi che riaccendono le speranze salvezza di Torino (Foto Savino PAOLELLA 2016)

Auxilium Torino: reazione d’orgoglio di Torino che riaccende le speranze di salvezza battendo Trento. Dopo tante polemiche e la cacciata di Miller, l’Auxilium trova una boccata di ossigeno e si riavvicina a -4 dal penultimo posto. La partita è stata decisa dai tiri liberi realizzati da Dyson negli ultimi secondi del match. Fino a quel momento erano stati Ebi e DJ White ad impedire che la Dolomiti Energia, al quinto ko consecutivo in campionato, tentasse la fuga. I giochi per la permanenza in Serie A sono riaperti.

Pietro Aradori, MVP della ventiquattresima giornata (Foto R.Caruso 2016)

Pietro Aradori, MVP della ventiquattresima giornata (Foto R.Caruso 2016)

Pietro Aradori (Grissin Bon Reggio Emilia): Continua il grande momento di Pietro Aradori, che trascina Reggio nella netta vittoria su Pistoia per 94 – 71 con i suoi 29 punti ed una grande prova anche nell’altra metà campo. Il tutto dopo un’uscita dopo soli tre minuti decisa da coach Menetti viste le difficoltà dell’ala azzurra di entrare in gara. Nonostante ciò, Aradori ha mantenuto lucidità e freddezza, riuscendo poi a diventare un fattore determinante per i suoi e per l’esito della gara.

Gentile prova un jumper contro Abass (Savino Paolella 2016)

Gentile prova un jumper contro Abass (Savino Paolella 2016)

EA7 Emporio Armani Milano: Altro giro, altra corsa. Milano si conferma solitaria in vetta grazie alla vittoria nel derby contro Cantù, nel quale, a discapito del punteggio, ha dimostrato ancora una volta tutta la propria forza. Prima che, forse troppo anticipatamente, l’EA7 alzasse il piede dall’acceleratore, i punti di distacco tra le due formazioni erano arrivati a toccare quota 16, grazie alle prove del solito Gentile e di un Batista sempre più dominante nel pitturato. Dal ko di Avellino, sono 6 i successi conquistati dalla compagine di Repesa, che resta sempre in cima alla lista dei favoriti per la vittoria finale.

Michael Bramos ha affossato Caserta con il suo tiro da tre punti  ( Foto Alessandro Montanari 2016 )

Michael Bramos ha affossato Caserta con il suo tiro da tre punti ( Foto Alessandro Montanari 2016 )

Michael Bramos (Reyer Venezia): Seconda vittoria dei lagunari sotto la gestione De Raffaele nel posticipo del lunedì contro la Pasta Reggia Caserta. La Reyer ha dovuto soffrire tanto per ritornare al successo lontano dal Taliercio, che mancava da diciannove giornate, e una grande mano è arrivata dal cecchino americano di origine greca. Il numero 6, già quarto nella classifica degli specialisti da tre punti, ha confermato la sua abilità nel fondamentale con un 5/5 da dietro l’arco che ha affossato la Juve fino al -18 toccato durante il primo tempo. Dopo l’intervallo le maglie si stringono su di lui, ma è uno spauracchio da tenere sempre sotto controllo: spaziature più ampie ed esce fuori anche Mike Green, che va vicino addirittura alla quadrupla doppia nonostante un 2/14 al tiro. Se Bramos è in questo stato di forma, il quinto posto in griglia playoff non è un miraggio per la Reyer.

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Hodge (foto R.Caruso 2016)

Walter Hodge ha steccato il derby con Milano: 3 punti e 7 palle perse (foto R.Caruso 2016)

Walter Hodge (Acqua Vitasnella Cantù): i derby sono sempre partite speciali che vanno affrontate con una mentalità guerriera, quella che Hodge non ha mostrato nella partita contro Milano. Sette palle perse sono un dato statistico inaccettabile per un playmaker. Il giocatore portoricano, nelle ultime tre partite di campionato ha smarrito la mira da oltre l’arco e la sua regia è più incerta. Per puntare ai playoff, Cantù ha assoluto bisogno dell’apporto del primo acquisto dell’era Gerasimenko.

Peyton Siva, praticamente nullo contro Venezia: 2 punti, 1/10 al tiro e tanta confusione (Foto Buco, Juvecaserta Basket Official)

Peyton Siva, praticamente nullo contro Venezia: 2 punti, 1/10 al tiro e tanta confusione (Foto Buco, Juvecaserta Basket Official)

Peyton Siva (Pasta Reggia Caserta): I bianconeri incappano nel quinto ko consecutivo nella sfida contro Venezia; non è bastato il solito cuore della Juve, che ha di fatto rimesso in piedi una gara che sembrava persa già nel secondo parziale arrivando a cinque minuti dalla fine con sette punti di margine. Ma qualcosa si è inceppato, coincidente con il nuovo ingresso dell’ex stella di Louisville: il playmaker, che già aveva dimostrato di non riuscire a trovare il bandolo nella matassa durante la sua permanenza in campo tra letture sbagliate e litigi con i ferri del Palamaggiò, non ha cambiato marcia al suo rientro, anzi ha fatto ancora peggio prendendosi tiri forzati e mandando fuori giri l’attacco casertano che non ha più segnato fino alla sirena finale. I liberi di Hunt nell’ultimo minuto potevano sì scrivere un diverso finale, ma il faro bianconero è rimasto spento per tutto il monday night.

Alessandro Aita, Marco Bogoni, Andrea Furlan