Renato VIllalta (Foto Roberto Serra/Iguana press)

Renato VIllalta (Foto Roberto Serra/Iguana press)

Si comincia con i ringraziamenti, come è giusto che sia in fondo a una stagione che ha sorpreso, entusiasmato, divertito. Il presidente Renato Villalta e il vicepresidente Claudio Albertini, nel corso della conferenza stampa di oggi in sede, tornano come un anno fa sul progetto Virtus, raccontandone i progressi e rivelando la strada su cui ci si muoverà in futuro. E partendo dalla notizia più fresca, l’ufficializzazione del rinnovo di Abdul Gaddy per due stagioni. Un altro passo nella costruzione, ripartita dai rinnovi Valli e Ray, e con la promessa che si farà di tutto per cercare di confermare buona parte dei protagonisti di questa annata che ha sancito il ritorno ai playoff dopo tre stagioni.

“Abbiamo rispettato il volere di giocatori e di agenti: annunceremo contratti con altri giocatori ma siamo in trattativa solo da adesso”, spiega il presidente Villalta. “Abbiamo intenzione di avere lo zoccolo duro della squadra a breve per poi iniziare la campagna abbonamenti nelle prossime settimane. Negli anni passati non è mai successo e credo invece che una forma di riconoscimento per questi tifosi che mettono dei soldi e ci seguono in tutte le trasferte sia il minimo che possiamo fare. Il parere di tutti i giocatori che sono stati qui sono stati molto favorevoli e entusiasti. Il discorso è aperto per tutti, continueremo sulla pianificazione anche nel prossimo futuro”.

Spiega, Villalta, che dietro a una rinascita c’è la mano di tanti.

“Devo dire grazie agli sponsor, che ci hanno sostenuto. Ho sentito voci di chiusura con la Granarolo, la realtà è che avevamo un contratto di due anni, non è un segreto, dunque parleremo con loro in maniera serena e valuteremo come poi potremo proseguire. Lo stesso faremo con tutti gli altri nostri sponsor. Devo dire che c’è un entusiasmo che un anno fa non c’era, e speriamo che questo si trasformi anche in migliori entrate. Credo che le persone a palazzo si siano divertite. A chi ci dice che abbiamo vinto poco fuori rispondo che abbiamo presentato una squadra di giovani con poca esperienza del campionato italiano. Questo comporta tempo per adattarsi alle situazioni. Bologna è una città meravigliosa, lo dice uno che ci è venuto ed è rimasto: c’è un grande interesse e un grande tifo, per questo anche per giocatori giovani non è sempre facile calarsi in una situazione del genere.
Non vi nascondo che con molti giocatori ci sono dialoghi molto bene avviati e siamo speranzosi di trovare la quadra anche con loro. White e Hazell? Abbiamo iniziato a parlare con i loro agenti prima della fine del campionato. Stiamo parlando e speriamo di riuscire a trattenerli. Qui gli stipendi il 10 del mese li abbiamo pagati puntuali. Non vogliamo fare il passo più lungo della gamba quindi speriamo che si accontentino di qualcosa in meno ma sicuro, piuttosto che il contrario”
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“La Virtus l’anno scorso ha giocato due campionati”, attacca il vicepresidente Albertini. “Uno è quello sportivo, ma l’altro è stato altrettanto importante. Quello giocato nel backoffice. Come Valli è diventato responsabile di tutta l’area tecnica, Alessandro Crovetti è nel backoffice. Anche qui la Virtus ha raggiunto i suoi playoff. La struttura ha dato serenità alla squadra e a Giorgio Valli, permettendo loro di concentrarsi nel gioco. Inoltre da luglio dell’anno scorso non si è parlato di problemi societari ma solo di squadra e giocatori. Quest’anno siamo riusciti a gestire questi problemi e il merito va a Sandro e alla struttura che dirige. Crovetti e Valli sono e saranno i punti di riferimento operativi di questa società. La struttura organizzativa è stata semplificata ed è a filiera corta. La situazione finanziaria è in graduale e costante miglioramento anche se non abbiamo superato tutti i problemi. Lo faremo, ci vorrà un po’ di pazienza, ma lo faremo in maniera tranquilla. Abbiamo gestito con grande collaborazione di tutte le controparti il pregresso, lo stiamo gestendo. Questo è stato possibile grazie al forte e convinto sostegno della Fondazione, che è indispensabile. A luglio serviva un milione e mezzo di euro, che è arrivato, e durante la stagione sono arrivate altre risorse economiche. Dunque, un grazie al presidente Bertolini e al vicepresidente Basciano, grazie al segretario Bianconi e grazie a tutti i soci, nessuno escluso. Ancora: Unipol Arena sarà casa nostra per i prossimi due anni, e anche qui un grazie a Grande Stazione e a Lucia Alberghini e Claudio Sabatini”.

Chiarezza su tutto, anche su quello che si dovrà e si potrà spendere per allestire la squadra di domani.

“Il budget non è ancora stato definito. Ci sarà un incremento sulla prima squadra ma di sicuro non faremo follie per avere o trattenere giocatori fuori dai nostri parametri. Non faremo mai il passo più lungo della gamba. Noi vogliamo una crescita, ma sostenibile nel tempo. Come ce la faremo? Con sponsor, abbonamenti e biglietteria. Stiamo lavorando in queste settimane sul contattare gli sponsor, per alzare l’asticella. Ci aspettiamo di incrementare qualcosa anche sugli abbonamenti, la cui campagna sarà presentata a inizio giugno. Non pensiamo però che la Fondazione possa mettere le stesse risorse dell’anno scorso, quelle che ci hanno permesso di sostenere la situazione attuale”.

Puntuale la domanda sugli obiettivi per la prossima stagione.

“Il bello e il difficile dello sport”, continua Villalta, “è che ci sono degli avversari, ma sono convinto che siamo fatti per migliorarci sempre di più. Tornare indietro sarebbe contro natura. Abbiamo fatto un grandissimo risultato per arrivare ai playoff, ma credo che un obiettivo potrebbe essere quello di arrivare a questi playoff l’anno prossimo togliendo la parola salvezza”.

Quanto al risanamento societario, spiega Albertini, “ci vorranno ancora 12-18 mesi per ristabilire condizioni di una società che abbia un break even point, in cui le entrate pareggiano i costi. Nel calcio la Juventus da anni insegue questo percorso e adesso è ad altissimo livello europeo. Noi dobbiamo arrivare gradualmente a quella situazione. Stiamo gestendo una serie di pagamenti del passato e dobbiamo arrivare alla situazione in cui la Virtus si autosostenga. Questo deve essere possibile grazie a un graduale incremento delle nostre fonti di entrata. Non possiamo pensare di chiedere tutti gli anni ai soci della Fondazione un sacco di soldi. Il momento più bello l’ho vissuto venerdì scorso quando una squadra dopo aver preso per tre volte più di un centello viene comunque acclamata dal pubblico. Noi vogliamo crescere, ma lo vogliamo fare in modo graduale e sostenibile”.
Sui rapporti con le istituzioni, in particolare con i vertici di LegaBasket, il presidente è chiaro: “Sono stato critico con la Lega perché ritenevo e ritenevamo con la società e la Fondazione che il rispetto delle regole sia alla base di tutto. Quello che continuo a pensare e che un presidente di Lega debba essere sopra le parti, il che non significa che io abbia alcun tipo di problema con Marino. A parte questo la Lega deve aumentare la sua visibilità. Dobbiamo trovare il partner più appropriato per crescere in questa direzione. Noi diamo il nostro apporto e se necessario anche critiche ma in modo sempre costruttive. Siamo poi disposti a seguire la linea della lega nell’ambito del confronto più assoluto. Sono convinto che dobbiamo costruire un prodotto migliore per essere più accattivanti: non ho la bacchetta magica ma ritengo che la strada migliore sia quella del settore giovanile: ragazzi che crescono in casa e diventano buoni giocatori”.

 

Ufficio Stampa e Comunicazione
Virtus Pallacanestro Bologna