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Alessandro Gentile (Foto Stefano Gandini 2017)

Alessandro Gentile (Segafredo Virtus Bologna): Oramai lo conosciamo. Il figlio minore di Nando è una di quelle persone che, volente o nolente, fa sempre notizia. I suoi comportamenti vengono spesso esaminati con il lanternino e lo scorso anno non ci si è pensato un secondo ad etichettarlo come il male della Milano di Repesa e a scaricarlo per coprire altri difetti, molto più grossi, delle scarpette rosse. Alessandro ha cercato riscatto a Bologna e la storia si è ripetuta, col la Virtus definita come troppo ‘Gentilcentrica’ per poter ambire a grandi obiettivi. Dirigenza e compagni, vedi Pietro Aradori, hanno pensato a difenderlo ed il ragazzo di Maddaloni non ha esitato a rispondere con una prova di spicco, aggiornando il suo career high in Italia a quota 32 aggiungendo 6 rimbalzi, 2 assist e la tripla che ha deciso la sfida con Varese al supplementare.

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Darius Johnson-Odom (Vanoli Cremona): DJO è un altro giocatore considerato dai più come ‘egoista’ e ‘confusionario’. Arrivato nello Stivale come giocatore di livello assoluto ai tempi di Cantù, si ritrova a sgomitare in una squadra che necessita di tutto il suo talento offensivo per veleggiare in acque tranquille; l’esterno uscito da Marquette sta tranquillamente riuscendo nel suo intento. Nella vittoria con Brindisi Johnson-Odom rende orgoglioso coach Meo Sacchetti con la sua mano torrida da dietro l’arco, aggiornando con le sue 7 triple a bersaglio sia il miglior score personale che quello del campionato, ed i 31 punti in 3 minuti entrano di diritto fra le migliori prove di questa prima parte di stagione. Fra i pochi che gli stanno avanti…lui stesso, che ne mise 34 contro Pistoia. Sarà considerato egoista e confusionario, ma quando gira ce n’è veramente per pochi…

Chappell J (foto R.Caruso 2017)

Chappell J (foto R.Caruso 2017)

Red October Cantù: Stiamo veramente finendo gli aggettivi per la squadra di Marco Sodini. Le lamentele estive dei suoi giocatori facevano presupporre ad una stagione d’inferno, invece il gruppo biancoblu ha fatto quadrato isolandosi completamente dalle difficoltà al di fuori dal parquet. La Red October non molla un centimetro in ogni occasione e vuole sempre dire la sua, aiutata da una batteria d’esterni di primissimo livello: la coppia Randy Culpepper – Jeremy Chappell ha fatto voltare ben più di una testa in questi primi tre mesi a suon di prestazioni altisonanti; neanche la gara di martedì con Pesaro ha fatto eccezione, con il primo solito bombardiere a quota 20 ed il secondo autore di una prova a tutto tondo, strappando al pari di Crosariol una doppia doppia da 11 e 13 rimbalzi. Sono tre le gare che mancano per il girone d’andata, e le Final Eight non sono più un miraggio, ma una realtà tangibile.

DOWNS

Happy Casa Brindisi: Sembra non finire mai il periodo negativo per Nic Moore e compagni. L’appuntamento con la prima vittoria di Frank Vitucci sulla panchina biancoblu è ancora rimandato, dopo essere crollati inesorabilmente nel secondo parziale della gara con Cremona. Un 31-9 che grida ancora vendetta per la Happy Casa, affondata sotto i colpi di un Darius Johnson-Odom cinque stelle; ma il campanello d’allarme più forte suona nei soli otto assist messi a referto. Quando ci si passa così poco la palla diventa difficile vincere anche solo una partita; il tempo c’è, Vitucci è arrivato ancora da troppo poco tempo, ma ogni settimana va via una partita…

 

 

(Alessandro Aita)