Un clinic minibasket all’interno di un camp: è quanto ha organizzato Giacomo Galanda nella seconda settimana del Gek Galanda Camp. Il clinic è stato tenuto nientemeno che da Maurizio Cremonini, dal 2001 responsabile tecnico della Fip per il settore giovanile, minibasket e scuola, presso il palasport di Bardalone – San Marcello Pistoiese.
Davanti ad una folta platea di istruttori minibasket, Cremonini ha tenuto due lezioni coinvolgendo una cinquantina di minicestisti del Gek Galanda Camp 2018.

Coach Cremonini, inserire un clinic in un basket camp la ritiene un’idea azzeccata? «Direi che è un’opportunità in più: il minibasket ha bisogno di opportunità e di occasioni per descriversi e per raccontarsi. Farlo in un camp, crea una condizione molto realistica: oggi ad esempio ho fatto lezione con gruppi molto numerosi e non con i 12 dimostratori che mi mettono a disposizione nei vari clinic. Queste occasioni ritengo che vadano sempre colte».

Come sta il minibasket in Italia? «Numericamente sta un gran bene perché i numeri di famiglie paganti che si rivolgono alla nostra attività pagando delle quote, sono in aumento. Questo è un segnale di positività… In termini di qualità, come modello sono contento: solo nel mese di giugno ho tenuto clinic in Spagna, Portogallo e Repubblica Ceca, il che significa che il nostro prodotto è richiesto da altre federazioni. C’è però un po’ di chiusura interna, qualcuno che non vuol provare a fare uno sforzo in più per adeguarsi alla realtà moderna e cioè di fare un minibasket che offra una possibilità di crescita ai bambini non solo dal punto di vista delle abilità tecniche ma soprattutto delle capacità motorie che sono a mio avviso sempre più carenti».

Anche perché i bambini di oggi sono cambiati rispetto a una volta: «È così, va recuperata quella capacità naturale di fare dei movimenti in modo efficace e coordinato, usando i palloni, le nostre regole e i nostri fondamentali. Poi ci sarà tempo anche per la pallacanestro e la definizione del fondamentale tecnico: questo è il modello da seguire, c’è ancora qualche resistenza, ma riusciremo a far passare sempre di più un’idea e un progetto».