Vitaly Fridzon (foto euroleague.net)

Il Khimki chiude il programma della quarta giornata del gruppo A di Eurolega con una preziosa affermazione casalinga ai danni dell’Union Olimpija Lubiana: 75-65 il punteggio finale in favore del team russo, che aggancia così in classifica il Panathinaikos a quota 2 vittorie e altrettante sconfitte, condannando gli avversari odierni al terzo stop consecutivo nella loro avventura continentale. Agli ospiti non basta l’eccellente apporto del big man Aron Baynes, autore di 27 punti e 10 rimbalzi ma praticamente unico elemento in grado di dare grattacapi alla difesa moscovita; il Khimki si dimostra squadra più profonda ed attrezzata, che al suo top scorer di serata Fridzon (20 punti) aggiunge le buone prestazioni dei suoi soliti elementi di punta Rivers, Planinic e Monia.

In avvio di contesa servono quasi 120 secondi per rompere il ghiaccio: ci pensa Baynes a schiodare tutti dallo 0-0, e da lì in avanti si inizia a segnare con una certa continuità, regalando agli spettatori un bel primo quarto in cui le due squadre si alternano regolarmente al comando. La compagine di casa mette la testa avanti 16-15 con una tripla di Kelvin Rivers, ma in casa Lubiana c’è un Aron Baynes immarcabile; l’australiano chiude la prima frazione di gara con 12 punti a referto – sui 19 totali dell’Olimpija – e solo una tripla a fil di sirena di Nielsen consente al Khimki di chiudere il quarto con una unica lunghezza di svantaggio. I secondi 10 giri di lancette sembrano iniziare seguendo lo stesso copione, con Baynes che giganteggia in area avversaria, ma dal 12° minuto in poi l’australiano – fin lì pressoché incontenibile – si eclissa, e con lui si inchioda l’intero attacco sloveno.

È Fridzon a suonare la carica per gli uomini di coach Kurtinaitis, che tengono l’Olimpija a lungo piantata a quota 24 e mettono a segno un mortifero parziale di 13-0 che spacca in due l’andamento del match. Dopo circa 3′ di totale digiuno gli sloveni si sbloccano grazie a Omic, il loro uomo faro Aron Baynes torna a fare canestro spingendo i biancoverdi fino al -7, ma il vantaggio del Khimki torna in doppia cifra (43-33) proprio in chiusura di tempo, ancora grazie ad un Vitaly Fridzon infallibile col suo 100% dal campo. Al rientro dagli spogliatoi, la terza frazione di gioco offre pochi scossoni e pochi spunti degni di nota. I russi sembrano accontentarsi del loro margine di sicurezza che oscilla tra le 10 e le 12 lunghezze, Planinic e Fridzon spingono ogni tanto sull’acceleratore ma il Khimki va comunque incontro – nelle fasi centrali del quarto – ad una fase di stanca in cui segna col contagocce. Peccato che l’Olimpija non ne approfitti affatto, sprecando sul -8 diversi possessi che avrebbero permesso di andare incontro ad un finale più palpitante.

Blazic dalla lunetta fissa al 30° minuto il risultato di 56-48, ma per i successivi e ultimi 10 minuti i ragazzi di coach Filipovski non danno mai l’impressione di poter davvero rientrare in partita. In maglia Khimki segna solo Kelvin Rivers, autore di 7 punti consecutivi, e ciò basta ai russi per riportarsi avanti 63-51 e gestire le fasi centrali dell’ultimo quarto di gara. L’unico sussulto biancoverde arriva, tanto per cambiare, da Aron Baynes, che con 2 canestri di fila riporta i suoi ad un effimero -6, vanificato dal successivo errore dai 6.75 di Blazic che – con ancora 3′ da giocare – avrebbe regalato all’Olimpija un solo possesso di svantaggio. Dall’altra parte, invece, Sergey Monia non sbaglia da 3: la sua tripla e i preziosi canestri di Loncar permettono ai russi di superare ancora la doppia cifra di margine, facendo partire i titoli di coda su un match avvincente solo nelle sue fasi iniziali. Il Khimki chiude in scioltezza sul 75-65, e la strada dei moscoviti verso le Top 16 si fa meno in salita.

BC Khimki-Union Olimpija Lubiana 75-65 (18-19, 25-14, 13-15, 19-17)

KHI: Fridzon 20, Rivers 16, Monia 10. Rim (25): Loncar 7. As (21): Planinic 6.

LUB: Baynes 27, Salin 10, Page 10. Rim (33): Baynes 10. As (18): Waters 7.

httpv://www.youtube.com/watch?v=Czfu0_0hDCg