Lokomotiv Kuban – Uxue Bilbao 75 – 64

Parla ancora russo per il terzo anno consecutivo l’ultimo atto di Eurocup edizione 2012/2013, dopo Unics e Khimki è il Lokomotiv Kuban a portare a Krasnodar il trofeo.
Successo meritato quello della squadra di coach Pashutin che sfrutta tutto il tonnellaggio a suo disposizione e controlla la partita sin dal secondo periodo.
Crollano nel finale i ragazzi di coach Kastikaris reduce comunque da una stagione strepitosa in Eurocup, finiscono le energie dei baschi traditi da due grandi protagonisti di questi playoff come Hamilton e Zisis.

Hendrix protagonista nel successo di Kuban

Hendrix protagonista nel successo di Kuban (www.euroleague.net)

LA PARTITA
Lo Spiroudome di Charleroi è a chiare tinte bianconere, circa tremila i supporters arrivati da Bilbao, con una spruzzata di rossoverde (poco più di un centinaio i fans russi) oltre all’aroma di waffel, il tipico dolce belga il cui profumo pervade tutta l’arena.
Occasione storica per entrambe le squadre ancora a digiuno di successi internazionali, in campo però non mancano giocatori che la coppa l’hanno già alzata come Lopez, Mumbru ed Hervelle da una parte oppure coach Pashutin e Jasaitis dall’altra. Come lo scorso anno la presenza italiana viene nobilitata in ambito esclusivamente arbitrale, a Guerino Cerebuch, a Mosca nel 2012, succede Tolga Sahin.
Quintetto iniziale senza sorprese per l’Uxue, Zisis in regia con Vasileiadis e Mumbru esterni, Hamilton ed Hervelle a presidiare l’area.
Pashutin risponde con Calathes, Kalnietis e Jasaitis perimetrali, Hendrix e Brown in vernice.
Parte meglio Kuban che chiude bene l’areas colorata e domina anche a rimbalzo d’attacco con Hendrix protagonista, 10-3 al 3‘ dopo un comodo lay-up di Kalnietis. Cerca troppo la conclusione perimetrale la squadra di Katsikaris, Hervelle prova a suonare la carica, Hamilton dai 6 metri riporta sotto i suoi, 10-12 a 4.27 dal termine del primo periodo.
Il ritmo però dei russi non rallenta, Calathes ispira ed in transizione serve un assist delizioso che Brown concretizza con la schiacciata del più 6, 16-10.
Fa scintille la sfida tutta muscoli tra Maric e Rakovic, Katsikaris prova a sparigliare i giochi provando il doppio regista con Zisis e Lopez, proprio l’ex Real pesca la tripla che fa esplodere la curva basca, sorpasso Uxue a fine primo quarto, 17-16.
Prova ad alzare la pressione difensiva coach Pashutin, i russi però vengono puniti dal protagonista che non ti aspetti, è Moerman con 5 punti filati a dare il massimo vantaggio a Bilbao, 22-16.
Questa volta è Kuban a provare la risposta tecnica con Maric ed Hendrix per controllare completamente le due aree colorate, mossa che paga subito i dividendi con Bykov che sfrutta il blocco dell’ex Pana ed impatta a quota 26.
La forza interna del Lokomotiv costringe a marcature complesse Bilbao che soffre, Hendrix incontenibile strapazza i lunghi rivali, 33-28 Kuban con 4.02 prima della pausa lunga.
Chiusa la propria area la squadra di Krasnodar che costringe a troppi errori perimetrali Bilbao che non sa più segnare, il finale di primo tempo è un monologo rossoverde, 38-30.
Canovaccio che non cambia in apertura di ripresa, l’Uxue non riesce ad attaccare la difesa russa che sigilla ogni spiffero interno, c’è anche sfortuna nel lay-up sbagliato da Zisis, non perdona Brown che sfrutta anche qualche chiamata protettiva nei confronti dei lunghi di Kuban, 42-31 al 24.
Vasileiadis prova a dare una scossa ai suoi con una tripla uscendo dai blocchi, Maric ed Hendrix rispondono però freddando ogni tentativo di rimonta dei baschi, 45-54 alla penultima sirena.
Sembrano finite le energie di Bilbao con Hamilton che sbaglia una comoda conclusione e Calathes dall’altra parte sigla un siluro che profuma di vittoria, 59-45.
Tutto l’orgoglio di baschi esce nei minuti conclusivi con Lopez e Rakovic che tentano una rimonta impossibile, proprio l’ex senese sbaglia il più facile dei canestri per il meno 6, è Maric dalla linea della carità a chiudere i conti ed a regalare il primo trionfo internazionale ai russi.

MVP: Richard Hendrix – Calathes è il solito straordinario regista, Maric un muro in difesa ma è l’atletismo, l’energia ed i canestri dell’ex EA7 a creare il break ed a rendere difficile ogni accesso nell’area colorata dei russi.