Olympiacos – EA7 Emporio Armani Milano 82-81

Oltre al danno la (doppia) beffa: così si potrebbe riassumere l’ultima giornata di Eurolega di Milano. Il danno è, ovviamente, l’eliminazione, arrivata non a causa della sconfitta di stasera, ma per la schiacciante vittoria del Caja Laboral contro il Cedevita; la doppia beffa è, da una parte, che L’EA7 gioca probabilmente la sua miglior gara stagionale quando ormai non conta quasi più niente; dall’altra, che non riesce a vincere nemmeno questa, perdendo per l’ennesima volta in un finale punto a punto.

Alessandro Gentile, protagonista nel terzo quarto (Foto Savino Paolella 2012)

A inizio gara (quando il risultato a Vitoria è, ovviamente, ancora incerto), Milano prova a giocare sul serio, quasi a voler dimostrare di “meritarsi” l’eventuale passaggio del turno. Dopo un inizio che sembra una questione privata tra Spanoulis e Bourousis (10-6), si sveglia Keith Langford, che mette 8 punti in fila siglando il sorpasso milanese (12-14). Un gioco da 3 punti di Bourousis dà a Milano il +5, che diventa +7 con una tripla di Melli dopo poco più di un minuto del secondo quarto. A quel punto, però, le notizie in arrivo dalla Spagna non sono delle migliori: Vitoria ha recuperato lo svantaggio e preso in mano le redini della gara con un vantaggio in doppia cifra. E, non a caso, Milano smette quasi di giocare: l’Olympiacos pareggia con un parziale di 7-0 con Hines protagonista, Melli e Stipcevic provano a riallungare con due triple di fila (27-33), ma da lì in poi l’attacco milanese si blocca del tutto e i padroni di casa piazzano un parziale di 18-5 per il 45-38 su cui si chiude il primo tempo.

Kyle Hines ha fatto la voce grossa a rimbalzo offensivo (Foto Savino Paolella 2012)

Il vantaggio greco si dilata in apertura di terzo periodo con il +9 firmato da Papanikolau, ma a poco a poco Milano riemerge, anche grazie alla carica agonistica portata in campo da Alessandro Gentile, autore di 8 punti quasi filati nella terza frazione, che portano la squadra ospite a -1. Sul finire del quarto, Powell corregge a canestro un errore di Law, ma tocca il ferro con una mano: gli arbitri annullano il canestro e l’ala americana si fa fischiare fallo tecnico per proteste. Milano ha l’occasione per sorpassare, ma Langford fa solo 1/2 dalla lunetta e firma il pareggio su cui si aprono gli ultimi 10 minuti, che definire “equilibrati” sarebbe poco. Kyle Hines prova a farsi sentire con 6 punti in fila per il 72-66, massimo vantaggio greco nell’ultimo quarto; Langford e Cook confezionano uno 0-7 che vale il +1 a 3.20 dal termine e poi, da lì in avanti, si prosegue punto a punto, con Milano che va a segno con Langford e Bourousis e l’Olympiacos che risponde con Printezis, Spanoulis e Hines. A 40 secondi dal termine Bourousis schiaccia il nuovo +1 milanese, a cui però i greci rispondono con una tripla di Papanikolau dall’angolo 15 secondi dopo (81-79). Dopo il timeout, l’Olympiacos decide di fare fallo per avere in mano l’ultimo possesso; Hairston però segna solo un libero, ed è Milano a essere costretta a fare fallo. Anche Law però fa 1/2 (82-80), e si è da capo: i greci mandano in lunetta Langford con 12 secondi ancora da giocare, ma anche l’ex Maccabi segna un solo libero (82-81) e l’EA7 è costretta a commettere nuovamente fallo, stavolta su Papanikolau. Il giovane talento greco “decide” di dare una seria opportunità agli ospiti di vincere la partita, sbagliando entrambi i liberi, ma l’ultimo tiro, affidato a Langford, è una tripla fuori equilibrio che non vede neanche il ferro.

Finisce quindi con l’amaro in bocca la stagione europea di Milano; volendo guardare il lato positivo, ora potrà dedicarsi anima e corpo al campionato. Ma, se i “corpi” ci sono (a parte qualcuno che, come “promesso”, potrà essere tagliato nelle prossime ore), siamo sicuri, dato che “una rondine non fa primavera”, che ci siano anche le “anime”? E, soprattutto, una guida tecnica affidabile, visto che ormai sono innumerevoli le partite perse con uno scarto ridotto? Ora non ci sono più scuse che tengano: in campionato bisogna risalire la china, e in fretta, pena l’esclusione anche dalle Final Eight di Coppa Italia, tra l’altro di stanza proprio al Forum di Assago. A coach Scariolo l’arduo compito di continuare sulla buona strada intrapresa stasera… anche se, si spera, con dei finali un po’ diversi.

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