(Foto di Savino Paolella 2012)

Palla di EL (Foto di Savino Paolella 2012)

Quarto appuntamento con il Ranking Eurolega di Dailybasket.it che, settimana dopo settimana, stilerà la propria classifica dei gironi di Regular Season.

GRUPPO A

1 (+1) – Real Madrid (3-1)
I Blancos sono saldamente al comando del Gruppo A. Una sola sconfitta, di un punto sul campo del Khimki e pertanto facilmente ribaltabile al ritorno, e tre convincenti vittorie. Oltre alla leadership indiscussa di Rudy Fernandez (18.3 punti, 3 rimbalzi, 4 assist e 2 recuperi di media) ed al recupero di Sergio Llull, cui è stato esteso il contratto fino al 2018, la forza del Real Madrid sta nel riuscire a trovare partita dopo partita un protagonista diverso. In questo momento l’uomo in più è Mirza Begic (15.5 èunti e 8 rimbalzi di media nelle ultime due uscite con 14/22 da 2pt). Anche il calendario sembra essere favorevole agli uomini di Pablo Laso, con tre delle ultime quattro gare della regular season da disputare al Palacio de Deportes della capitale iberica. L’unica cosa da rivedere è la difesa, che concede ben il 58.8% da due punti.

2 (-1) – Fenerbahce Ulker (3-1)
Dopo la batosta interna con il Real Madrid il team di Simone Pianigiani ha prontamente rialzato la testa con il Panathinaikos. Stante l’imprescindibilità del ruolo di Bo McCalebb, ad Istanbul si stanno pian piano regolando le gerarchie interne di un gruppo in gran parte nuovo. Sale il nome di Ilkan Karaman (5.8 pti e 3 rim di media in 13 minuti), mentre scendono quelli di Baris Ermis (non entrato nelle ultimi due uscite) e Kaya Peker (solo 4 minuti fin qui per il centro). Si va verso una rotazione a dieci uomini, con minutaggi ripartiti quasi scentificamente. Terminata la fase “casalinga” del calendario, i canarini del Bosforo sono attesi a quattro trasferte nelle prossime cinque uscite.

3 (=) – BC Khimki Mosca (2-2)
Andamento altalenante per i gialloblu della periferia di Mosca. Micidiali in casa, rivedibili in trasferta. Con il viaggio ad Atene si presenta l’occasione per inveritre il trand e mettere in cascina i punti decisivi per la qualificazione. Fin qui i migliori sono stati Frizon e KC Rivers, entrambi a quota 12 punti di media, con l’ex virtussino che però non ha ancora trovato confidenza col tiro dalla lunga(5/23 dopo le prime quattro gare).

4 (=) – Panathinaikos (2-2)
Dopo aver dominato a Lubiana i Greens hanno subito un sonoro stop ad Istanbul, non tanto nel punteggio finale quanto nella modalità con cui i turchi si sono sbarazzati dei rivali. Ora arriva la fondamentale gara casalinga con il Khimki. Un passo falso vorrebbe dire mettere a rischio la qualificazione. Se riuscirà invece a superare indenne il trittico di gare che si presentano (Khimki, Real e a Cantù) la strada per le Top 16 sarà già segnata. Difficile però che questo gruppo riesca nel filotto. Continua l’abulia di Diamantidis che è fermo a 5 tiri da due punti contro 19 triple e ad un insolito 8/12 ai liberi con le ultime due gare senza viaggi in lunetta.

5 (+1) – Mapooro Cantù (1-3)
Cantù torna dalla trasferta di Madrid con un sapore agrodolce in bocca. Affrontare fuori casa la squadra più in forma del continente non è cosa semplice, reggere psicologicamente dopoil 10-0 iniziale però ha dimostrato che il gruppo di Trinchieri è pronto anche a soffrire. La tegola dell’infortunio a Jerry Smith, peraltro tutto tranne che fondamentale per le sorti della Mapooro dopo un avvio da 6.3 punti con un misero 29.6% dal campo, apre una falla enorme in regia. Il solo Tabu non può bastare per il doppio impegno settimanale e anche lo spastamento di Kudlacek, Mazzarino o Markoishvili può solo tappare l’emorragia. Servirà un ritorno sul mercato, si parla di un interessamento per l’ex Sundiata Gaines.

6 (-1) – Olimpija Lubiana (1-3)
Dopo l’ottimo avvio, vittoria a Cantù e gara interna con il Fenerbahce, Lubiana si è sciolta strada facendo. L’unico a non essersi perso per strada è Aron Baynes (18.5 punti e 10 rimbalzi di media con il 63.6% da 2pt).

GRUPPO B

1 (=) – Maccabi Electra Tel Aviv (4-0)
Recita alla perfezione il ruolo di predestinata al primo posto. Viaggia con il miglior attacco (84.5 di media) ed una difesa che concede solo il 40.4% da 2pt agli avversari. Stagione fin qui incoraggiante per David Logan (12.3 punti di media con il 55% dal campo) che, esclusa la gara con Siena (5 punti con 2/10 al tiro) ha sempre trascinato il gruppo gialloblu.

3 (-1) – Alba Berlino (2-2)
Era partita a mille, prima di rallentare di colpo. Dopo aver giocato male in Polonia ha fatto bene a Malaga, perdendo però allo sprint finale con gli andalusi.  Incoraggiante ancora una volta la prova di Deon Thompson (15.3 punti con il 59.1% da due punti), mentre è in crisi Nihad Dedovic (3.7 punti con 4/17 dal campo nelle ultime tre uscite).

2 (+1) – Unicaja Malaga (3-1)
Dopo la sconfitta all’esordio con il Maccabi non ha più perso. Certo con Prokom, Siena e Berlino sono arrivate tre vittorie risicate, ma quel che conta è il risultato finale e la solida seconda piazza in classifica che permette a coach Repesa di guardare con ottimismo al futuro del suo gruppo. Nonostante le giocate decisive passino spesso per le mani di Williams (12.3 punti con 12/25 nelle triple), la squadra è nelle mani di Earl Callaway che sta producendo i suoi 15.5 punti con medie al tiro da fantascienza (71.4% da 2pt e 54.5 da 3pt).

4 (=) – Montepaschi Siena (1-3)
Se escludiamo la sconfitta all’esordio con Berlino, figlia della stanchezza per il viaggio negli Stati Uniti per il tour americano dell’Eurolega, la Montepaschi ha giocato tre finali infuocati. Con il Maccabi fin qui è stata l’unica che ha rischiato di vincere, avendo il tiro per la vittoria così come a Malaga. Con Chalon finalmente sono arrivati i primi due punti, soprattutto grazie alla gran serata di Bobby Brown, ma ancora una volta non è piaciuto l’inizio gara con i francesi scappati fino al +14. L’Eurolega del team di Banchi comincia da qui. Ora va migliorata la difesa (la peggiore della competizione con 85.8 punti concessi mediamente) per sfruttare il passaggio in Polonia ed arrotondare il bilancio, prima di gettarsi a capofitto nel girone di ritorno per cercare di scalare le posizioni in classifica e garantirsi il passaggio alle Top 16.

5 (=) – Elan Chalon (1-3)
Ha perso due volte fuori casa, Berlino e Siena, subendo la rimonta dei padroni di casa nel quarto periodo. La crescita esponenziale di Shelden Williams lo rende boccone ghiotto per il mercato dei top team europei e solo la qualificazione alle Top 16 potrebbe aiutare a trattenere The Landlord.

6 (=) – Asseco Prokom (1-3)
Ormai ad un passo dall’eliminazione. Se non centra almeno una vittoria nelle prossime due gare interne, Siena e Chalon, dovrà dire per l’ennesima volta addio al palcoscenico europeo fin dal primo turno. Per allungare le rotazioni sotto le plance è arrivato il lungo inglese Ryan Richards.

GRUPPO C

1 (+1) – Zalgiris Kaunas (4-0)
Continua a vincere e convincere. Dopo la vittoria al Pireo arriva anche l’affermazione in rimonta sull’EA7 con una grande prova dell’ex di giornata Ibby Jabber sugli scudi. La grandissima profondità che lo Zalgiris ha in tutti i reparti è la grande arma di coach Plaza che può così gestire i minutaggi tra i suoi veterani. Anche in Vtb i lituani viaggiano alla grande, come conferma la vittoria sul Cska Mosca. Riusciranno a mantenere l’imbattibilità anche alla Sinan Erden Arena di Istanbul?

2 (+1) – Anadolu Efes (3-1)
Dopo il passo falso di Milano non ha più perso. Neppure gli infortuni sembrano impensierire più di tanto i birrai che, perso per oltre un mese il centro croato Barac hanno reintegrato l’uruguagio Batista. Sono in oltre arrivate le firme degli esterni Joshua Shipp e Dario Saric. In questo momento il numero di giocatori facenti parte del roster dell’Anadolu Efes è arrivato addirittura a quota 16! Problemi di abbondanza per coach Mahmuti, che comunque adotta rotazioni da platoon-system e pertanto riesce a ritagliare spazi per tutti gli effettivi. Interessante la sfida che può valere il primo posto nel Gruppo C con lo Zalgiris.

3 (-2) – EA7 Emporio Armani Milano (2-2)
Squadra quanto mai schizzofrenica. Con Milano in campo la gara non può dirsi mai chiusa. Dopo l’harakiri interno con il Caja Laboral ha risposto da grande squadra qual’è andando a lottare fino alla sirena finale sul campo dello Zalgiris. L’impressione è che qualcosa non giri al meglio a livello mentale nella truppa di Scariolo. I meneghini infatti riescono ad approcciare alla meglio le sfide contro i top team, mentre non sempre contro quelle squadre giudicate pià abbordabili questo avviene (vedi anche i tre stop in campionato). Ora però non può permettersi ulteriori passi falsi casalinghi, pertanto la gara con l’Olympiacos andrà chiusa quanto prima per non sprecare anche preziose energie in vista di un girone di ritorno da affrontare tutto d’un fiato.

4 (=) – Olympiacos (2-2)
Continuiamo a rimanere scettici sui Campioni d’Europa. Dopo gli schiaffoni con Efes e Zalgiris è arrivata la stentata vittoria sul derelitto Cedevita. La dirigenza, pur in tempi di austerity, è corsa ai ripari firmando l’ala grande Josh Powell, che andrà di fatto a tappare la falla aperta dallo scarso apporto portato da Dimitrios Mavroeidis (1 solo punto e 4 rimbalzi nelle prime quattro gare).

5 (=) – Caja Laboral Vitoria (1-3)
Come dimostrato a Milano, Vitoria ha carattere e talento per garantirsi una buona figura in questo girone. Peccato però che, come successo anche con l’Anadolu Efes, le rotazioni ridotte all’osso dagli infortuni rendano ogni gara della truppa di Ivanovic un’autentico tour de force per i pochi effettivi rimasti. Difficile scalare la classifica in queste condizioni di organico.

 6 (=) – Cedevita Zagabria (0-4)
Probabilmente la maggior delusione della competizione. Già eliminata, metterà in vetrina i migliori da qui alla fine della regular season.

 GRUPPO D

1 (=) – FC Barcelona Regal (4-0)
Arriva al big match di Mosca senza aver perso punti per strada, anche se contro il Partizan ha corso un bel rischio. Le magie di Huertas, che contro i serbi ha prodotti più punti ed assist di quanti accumulati nelle altre tre gare disputate, hanno salvato la faccia dei blaugrana. Inutile ricordare che una vittoria a Mosca spianerebbe la via per il primo posto, ma l’importante per il team di coach Pascual sarà non compromettere il doppio confronto limitando al massimo lo scarto finale.

2 (=) – CSKA Mosca (4-0)
La vittoria sul campo del Besiktas non fa troppo testo. Troppa la differenza tra i due roster. Ad Istanbul è arrivata la definitiva bocciatura per Drew Nicholas, rimasto per tutta la gara in panchina al pari Voronov, confermata poi dalla firma di Dionte Christmas da parte dei moscoviti che ora mettono dentro ad un meccanismo che pian piao sta prendendo forma un ulteriore bocca da fuoco che porta anche centimetri e fisicità nel ruolo di guardia. Per l’ex Rethymno esordio da gran gala con il Barcellona.

3 (=) – Besiktas JK Istanbul (2-2)
Riprende, dopo aver premuto il tasto standby in occasione delle sfide con Barcellona e Cska, il cammino degli uomini di Kunter in Eurolega. Per i bianconeri ci sono ora tre finali con Lietuvos, Partizan e Brose da cui si saprà di più sul futuro in Europa di Jerrells e compagni.

4 (=) – Partizan mt:s Belgrado (0-4)
Tanta voglia di fare per i giovani di Vujosevic, che proprio nelle due gare più difficili hanno trovato le prestazioni migliori. I complimenti fanno piacere, però non fanno classifica e trovarsi ad una gara dalla fine del girone d’andata senza vittorie è dura. Ora sarà necessario affidarsi al fattore Pionir, il Partizan giocherà quattro delle prossime cinque gare in casa, per tentare la scalata alla classifica.

5 (=) – Lietuvos Rytas (1-3)
Pesantissima la sconfitta sul campo del Brose. Con una vittoria in Germania la strada dei lituani si sarebbe messa tutta in discesa, invece…

6 (=) – Brose Bamberg (1-3)
Ha ridato speranza ai propri tifosi superando il Lietuvos, ma la qualità di gioco mostrata finquì non lascia grandi speranze.