(Foto di Savino Paolella 2012)

Palla di EL (Foto di Savino Paolella 2012)

Quinto appuntamento con il Ranking Eurolega di Dailybasket.it che, settimana dopo settimana, stilerà la propria classifica dei gironi di Regular Season.

GRUPPO A

1 (=) Real Madrid (4-1)
Le Merengues sono passati senza troppi patemi sul campo di Lubiana, confermando la propria egemonia sul Gruppo A. Chiuso alla grande un girone d’andata che ha visto le tre stelle dei Blancos, Mirotic, Llull e Rudy, supportate da tutto il collettivo, arrivano a quota nove gli uomini di coach Laso oltre quota 6.4 punti, l’obbiettivo, non facile ma assolutamente possibile, è cercare di ripetersi anche nel girone di ritorno. Primo obbiettivo espugnare Atene per eliminare di fatto una possibile antagonista.

2 (=) Fenerbahce Ulker (3-2)
Messe a nudo le palesi difficoltà fisiche di McCalebb, il Fenerbahce non è riuscita a fronteggiare l’arrembante vivacità di una Cantù che ha dato uno schiaffone memorabile ad una delle migliori formazioni d’Europa. Pianigiani deve prima di tutto riuscire a creare delle gerarchie stabili nel suo gruppo, e anche in questo l’infortunio al leader designato McCalebb non lo sta aiutando, poi recuperare il miglior Sato e non spremere troppo da lunghi navigati come Andersen o Batiste che, se i canarini di Istanbul arriveranno a giocarsi le gare che contano potete star certi diranno la loro, ma ora non sono agonisticamente pronti a giocare quaranta battaglie a stagione.

3 (=) BC Khimki (3-2)
La stagione della definitiva rinascita di Zoran Planinic. Sembra strano, parlando di un giocatore che ha trenta anni che è stato in Nba, a Vitoria, al Cska, ma il croato sta giocando per la prima volta con continuità a livelli da top player continentale. Fiammate ne ha sempre avute, ma erano spesso fulmini a ciel sereno. Oggi le fortune del Khimki, più che su KC Rivers o Vitaly Fridzon, si basano sulle lune del playmaker cresciuto a Zagabria. Una vittoria contro questo Fenerbahce, che per altro fu messo molto in difficoltà all’andata, ci può stare e consacrerebbe il grande lavoro svolto da Kurtinaitis in questi due anni.

4 (+1) Mapooro Cantù (2-3)
Il miracolo che serviva a Cantù per restare aggrappata al sogno europeo è arrivato, ed il fatto che la vittima sia stata proprio il nemico Pianigiani ha reso tutto ancora più dolce. La partita perfetta di Tabu, andato in campo di fatto senza una riserva, ha dato fiducia a tutti. Jeff Brooks (10.6 punti e 5 rimbalzi con il 72.4% da 2pt) è la sorpresa più bella della stagione dei brianzoli, con Aradori (15.6 punti e 4.8 rimbalzi) ormai giunto alla definitiva consacrazione. Ora, per non pensare più al maledetto esordio con Lubiana, l’imperativo è andare in Slovenia e tornare a casa con una convincente vittoria.

5 (-1) Panathinaikos Atene (2-3)
Cosa succede ai Greens? Diamantidis chiude senza punti dopo 4 anni, Darwin Kitchen e Hilton Armstrong si stanno dimostrando dei clamorosi flop. I migliori sono Jonas Maciulis (10.8 punti e 4.6 rimbalzi), uno scarto di Milano e Siena, e Big Sofo Schortsanitis (13 punti con il 71% da 2pt), che però non riesce a stare in campo per  più di 15 minuti a causa dei cronici problemi di falli. Ora arriva il playmaker Marcus Banks per vedere di salvare il salvabile di una stagione che sta prendendo pieghe catastrofiche. Poi sarà fondamentale riordinare le idee e fare il colpo superando il Real Madrid.

6 (=) Union Olimpija Lubiana (1-4)
Aaron Baynes, 16.8 punti e 10 rimbalzi di media, continua ad essere l’unica attrazione degli sloveni. Ora Cantù è chiamata a mettere i chiodi sulla bara di una squadra che, per l’ennesima stagione, si è presentata al via dell’Eurolega senza il becco di un quattrino.

GRUPPO B

1 (=) Maccabi Tel Aviv (5-0)
Seconda vittoria in volata per gli israeliani che si mantengono a punteggio pieno nel Gruppo B. A Berlino il Maccabi non ha impressionato, facendosi recuperare nel finale dai padroni di casa e rischiando grosso. Solo un redivivo Devin Smith ha salvato i maccabei. Restano comunque la squadra da battere nel gruppo, soprattutto perché sanno vincere anche soffrendo.

2 (=) Unicaja Malaga (4-1)
Continua a viaggiare con il vento in poppa, pur non convincendo a pieno e senza avere un apporto equiparato al talento da parte del reparto lunghi. Resta il fatto che ha vinto le ultime quattro gare, mettendo al sicuro la qualificazione alle Top 16 e reclamando la possibilità di viaggiare a Tel Aviv per riaprire le sorti di un girone che, altrimenti, avrà già una vincitrice.

3 (+1) Montepaschi Siena (2-3)
Con un Bobby Brown in stato di grazia (27.7 punti con 14/25 da 3pt e 18 assist a fronte di sole 3 perse nelle ultime tre gare di Eurolega), Siena si affaccia al girone di ritorno con la faccia più tranquilla. Non fosse arrivata la sconfitta all’esordio, con tutte le attenuanti del caso, con Berlino ora la Montepaschi navigherebbe in acque calmissime. Proprio per questo la compagine di Luca Banchi andrà a far visita ai tedeschi con il coltello tra i denti, aggrappandosi come sempre alle percentuali nel tiro dalla lunga.

4 (-1) Alba Berlino (2-3)
Dopo l’esaltante partenza sono arrivati tre stop consecutivi. Contro il Maccabi si è risvegliato Djedovic, ma gli israeliani l’hanno comunque spuntata al foto finish. Ora arriva Siena, che ha il dente avvelenato dopo la sconfitta patita all’esordio con tutta la stanchezza della tournee statunitense sulle gambe. Chi vincerà si lancerà per la volata al secondo posto con Malaga, la sconfitta dovrà guardarsi le spalle.

5 (=) Elan Chalon-sur-Saone (1-4)
Il cammino verso la prima, storica, qualificazione di una formazione francese alle Top 16 si fa sempre più arduo. Deve fare il tifo per Siena e strappare due vittorie nelle prossime due gare, altrimenti addio sogni di gloria.

6 (=) Asseco Prokom Gdynia (1-4)
Contro Siena ha mostrato la peggior faccia possibile. E l’impressione diffusa è che questa sia l’unica che i polacchi possiedono.

GRUPPO C

1 (=) Zalgiris Kaunas (5-0)
I lituani viaggiano spediti, sfruttando un roster che consente a coach Plaza di affrontare senza patemi i cali di rendimento di qualche elemento. I cinque mvp diversi nelle cinque vittorie fin qui conseguite sono ulteriore dimostrazione della qualità diffusa tra gli elementi dei bianco verdi di Kaunas, così come gli otto elementi oltre quota 6 punti di media.

2 (=) Anadolu Efes (3-2)
Dopo tre vittorie ha dovuto cedere il passo contro il treno Zalgiris. Nessun dramma, soprattutto considerando la grande stagione che fin qui sta disputando Jordan Farmar (17.8 punti, 5.4 rimbalzi, 5.4 assist, 2 recuperi con il 61.1% da 3pt). Proprio alle mani dell’ex Maccabi Tel Aviv saranno affidate le palle decisive nel match con Milano dove, un eventuale vittoria dei turchi con oltre 5 punti di scarto potrebbe voler dire qualificazione assicurata con quattro giornate di anticipo.

3 (+1) Olympiacos Pireo (3-2)
Il taglio di Joey Dorsey ha sancito l’esito sperato. La conferma in blocco degli eroi dello scorso anno, eccezion fatta per Marko Kesely, aveva creato un sorta di effetto ovatta intorno a giocatori che hanno bisogno di competizione ed adrenalina per tirare fuori il loro meglio. Via il rozzo centro statunitense, al cui posto esordirà il connazionale Josh Powell, a Milano l’Olympiacos ha mostrato la faccia tosta che lo scorso anno portò i Reds a scalare la grande montagna. Ora al Pireo si aspettano continuità.

4 (-1) EA7 Milano (2-3)
Dal 23 Ottobre, tra Eurolega e Campionato, è 1-5 con l’unica vittoria pescata a Siena. Dall’inizio della stagione il bilancio è 5-7. Numeri che, rapportati al valore del roster dei meneghini, portano ai limiti della sopportazione i tifosi dell’Olimpia. La posizione di Sergio Scariolo non vacilla solo per il grande feeling che si è creato con Livio Proli, vedi sostegno nella battaglia contro i mulini a vento che il coach bresciano sta portando avanti da oltre un anno. Con un’altra dirigenza, osiamo dire pure più attenta dell’attuale, la panchina milanese sarebbe già saltata. Ora l’indice è puntato su Stipcevic e Hendrix, voluti proprio da Scariolo per risolvere i problemi in regia e sotto canestro ma in entrambi i casi scelte azzardate e fuori ruolo. Terminati i cambi di organico poi a chi toccherà lasciare il posto?

5 (=) Caja Laboral Vitoria (1-4)
Dopo l’impresa corsara sul campo di Milano ci saremmo aspettati una svolta, invece i baschi continuano a barcollare e cadere anche senza subire spallate. In un gruppo come questo tutto è possibile, ma senza i rientri di Pleiss e Rochestie difficilmente potrà risorgere.

6 (=) Cedevita Zagabria (1-4)
Ha dato un senso alla propria stagione europea vincendo la prima gara dell’anno, ma questo non modifica il valore del team.

GRUPPO D

1 (=) FC Barcelona (5-0)
Ha messo un grande punto esclamativo su questo avvio di stagione andando a dominare sul campo del Cska. Con Navarro in condizioni ottimali è la squadra da battere, almeno in questo momento. Non è da escludersi che Barcellona e Cska a Maggio si ritrovino in finale per giocarsi il prestigioso trofeo, e allora è stato giusto che i blaugrana non abbiano mai tolto il piede dall’acceleratore per lasciare una cicatrice sul morale dei moscoviti.

2 (=) Cska Mosca (4-1)
Lo avevamo detto che, se si fosse presentata al big-match col Barcellona nelle condizioni mostrate nelle prime gare, avrebbe rischiato di fare una figuraccia. Lo stile di gioco di Ettore Messina cozza con le individualità che compongono il suo roster. Teodosic non verrà certo ricordato per la grande etica e Weems, che nelle prime gare ha risolto molti dei problemi emersi con giocate personali, al top non può vincerle da solo.

3 (=) Besiktas JK (3-2)
Vince le gare che deve vincere. Segno che l’impianto di gioco di coach Kunter funziona. Se non commetterà clamorosi passi falsi nel girone di ritorno difficilmente verrà scalzata dal terzo posto. Deve le sue fortune principalmente alla maturazione di Curtis Jerrells (18.6 punti con il 50% dal campo e solo 8 perse) che, liberato dagli obblighi di regista, sta dando il meglio di se.

4 (+2) Brose Bamberg (2-3)
Due vittorie in due gare decisive per il quarto posto. Il compito che deve portare nel girone di ritorno è quantomeno bissare questi due squilli. Presentare uno Sharrod Ford guardabile (3.4 punti e 3/8 rimbalzi con 8/20 da 2pt ed un insolito 0/7 da 3pt) potrebbe essere un ottimo modo per portare a casa la qualificazione.

5 (=) Lietuvos Rytas (1-4)
La sconfitta interna con il Besiktas pesa come un macigno, considerando che ora avrà Cska e Barcellona e che le altre nel frattempo potrebbero allungare. A meno di sorprese si giocherà tutto nelle ultime tre gare di regular season.

6 (-2) Partizan Belgrado (0-5)
Unica formazione a non aver vinto neppure una gara. Già questo denota che più di una cosa non ha funzionato. Per assurdo avrebbe tutti i mezzi per compiere una clamorosa rimonta nel girone di ritorno, ma dubitiamo che questo avvenga.