Logo Champions LeagueIn realtà da queste prime semifinali ci si aspettava qualcosa in più. Si può dire che al Calderon lo spettacolo non ci sia stato, mentre al Santiago Bernabeu sì ma forse non all’altezza delle squadre e dei top player scesi in campo. Molte le analogie tra le due partite, l’unico gol segnato nelle due supersfide è stato quello di Benzema, tra l’altro frutto di una giocata non particolarmente straordinaria. Detto questo, al ritorno sarà un’altra cosa, sia a Stamford Bridge sia all’Allianz Arena. Spettacolo assicurato. I motivi saranno ben noti dopo il riassunto delle rispettive partite.

Andiamo con ordine e partiamo da Atletico Madrid-Chelsea. Il ‘Cholo’ Simeone ovviamente non cambia assetto tattico, solito 4-4-2 con la sorpresa Diego, pronto a cambiare ritmo alla squadra e ad affiancare il pericolo numero 1 Diego Costa (non al top della condizione). Lo ‘Special One’ invece cambia, 4-3-3 tutto corsa e fisico con Ramires e Willian ali, pronte a farsi tutta la fascia come facevano Eto’o e Pandev nell’Inter del Triplete. Quindi fuori i tre consueti trequartisti di qualità alle spalle dell’unica punta Torres, il quale non ha nulla a che vedere con quello che lasció il Calderon 7 anni fa, e dentro interditori come Mikel. Con uno schieramento simile i Blues si sistemano tutti dietro la palla con un baricentro bassissimo senza concedere spazio agli avversari, rinunciando ad attaccare e lasciando il compito ai Colchoneros le cui soluzioni offensive però sono troppo monotone e di facile lettura per la difesa londinese. La partita procede con lo stesso copione dal primo al 90′ più recupero: cross dei madrileni (sono 12 quelli effettuati solo da Juanfran) e la coppia Terry-Cahill che di testa spedisce fuori dall’area ogni pallone, neutralizzando Diego Costa & co. Gli spagnoli coprono benissimo il campo e assediano gli inglesi che non riescono proprio per merito dei padroni di casa a dar vita a contropiedi letali, serata da spettatore per Courtois. Schwarzer, subentrato a Cech al 15′ per una lussazione alla spalla, non compie parate degne di nota, se non sulla punizione insidiosa di Gabi al 76′ passata sotto la barriera. L’occasione più ghiotta per l’Atletico arriva sulla testa di Arda Turan 3′ dopo, ma il pallone non centra lo specchio della porta di poco. A pochi minuti dalla fine entra Villa, forse bisognava inserirlo prima. Quindi 0 a 0 deludente e senza spettacolo. Il Chelsea non perde e non subisce gol ma tra 8 giorni sarà privo di giocatori fondamentali come Cech,Terry (distorsione alla caviglia), Lampard e Mikel squalificati più gli incerti Ivanovic ed Eto’o. Forse la situazione è paradossalmente migliore per l’Atletico visto che la squadra di Mourinho dovrà segnare e quindi sbilanciarsi in avanti, a meno che non punti a raggiungere i supplementari o ancora i rigori, infausti in passato in più di un’occasione per l’allenatore portoghese. I Blues però ci hanno regalato prestazioni sensazionali in casa propria e la partita di ritorno contro la miglior difesa e l’unica squadra a non aver mai perso in questa edizione della Champions League potrebbe essere una prova per la finale di Lisbona. Direi un 50 e 50 come chance di arrivare fino in fondo alla competizione.

L’altra sfida di Madrid sembra rievocare uno dei tantissimi Real Madrid-Barcellona degli ultimi anni. Sulla panchina del Bayern Monaco siede l’acerrimo nemico e bestia nera Pep Guardiola, colui che ha importato il tiki-taka in Germania, colui che non ha mai perso al Santiago Bernabeu, ma Ancelotti non ha mai perso contro i bavaresi. Tutti speravano di vedere questa sfida in finale, invece il sorteggio di Nyon ha voluto che fosse in semifinale, così possiamo vederla ben due volte. Il primo round sembra pendere nei primi 15′ dalla parte dei tedeschi che assediano la metà campo degli spagnoli, in totale apnea a causa dell’asfissiante pressing offensivo sui 30 metri avversari che non concede di imbeccare le frecce Ronaldo e Di Maria. Sembra tutto sotto controllo per gli ospiti, invece al primo affondo delle Merengues vanno sotto: contropiede fulmineo del Real, Ronaldo imbecca Coentrao che mette un cross perfetto per Benzema il quale deve solo spingere il pallone in rete, incredibile al 19′ Madrid in vantaggio dopo la sofferenza iniziale. Ancelotti impiega lo stesso piano tattico della finale di Coppa del Re contro il Barça e funziona alla grande. Soprattutto perché al 26′ i Blancos hanno l’opportunità di andare sul 2 a 0 ma Ronaldo spreca su un’azione fotocopia del gol del vantaggio, errore non da lui (concediamogli la scusa che non era in perfette condizioni fisiche). Dopo 35′ il possesso palla del Bayern tocca la quota del 75%, però è del tutto sterile e non fa male alla retroguardia madrilena, neppure le sgroppate di Robben scalfiscono il muro dei padroni di casa. La coppia Pepe-Sergio Ramos è identica a quella composta da Terry e Cahill per insuperabilità, ma Coentrao e Carvajal a differenza di Cole e Azpilicueta spingono eccome. Al 41′ i bavaresi rischiano ancora moltissimo e stavolta è Di Maria a graziarli, calciando alto sopra la traversa a meno di 10 metri da Neuer. Nella ripresa i tedeschi abbassano il ritmo, così come si abbassa la loro percentuale di possesso palla. Le occasioni migliori arrivano sempre dai padroni di casa, con Ronaldo che spara due volte verso le porta di Neuer il quale respinge ottimamente entrambi i tentativi del Pallone d’oro, non al top. Raffica di cambi: ecco la staffetta Ronaldo-Bale (anche lui non al meglio) e dentro Müller e Götze (al posto del deludente Ribery) che movimentano la situazione nell’area degli spagnoli. Infatti i due neoentrati combinano le migliori palle gol dei tedeschi, una viene deviata da Varane (entrato per il forfait di Pepe), l’altra è parata da Casillas ed è la prima occasione Bayern da dentro l’area degli avversari. Finisce 1 a 0, con proteste finali per un contatto Müller-Xabi Alonso in area Merengues. Ancelotti può ritenersi soddisfatto per il risultato, anche se gli errori di Ronaldo e Di Maria lasciano l’amaro in bocca. Guardiola in vista del ritorno preparerà il pandemonio, i bavaresi in casa sono una macchina da gol inarrestabile e se vogliono andare in finale devono necessariamente segnare una rete come minimo. Il Madrid per passare deve guardarsi e riguardarsi la partita contro il Dortmund per non commettere altri errori madornali, altrimenti il Bayern centrerà la terza finale consecutiva.

RISULTATI

Atletico Madrid-Chelsea 0-0

Real Madrid-Bayern Monaco 1-0

Emanuele Prina