Logo MondialeARGENTINA-BELGIO: E’ bastata una magia di Higuain poco dopo il 10’ del primo tempo agli uomini di Sabella per raggiungere le semifinali del Mondiale a distanza di 24 anni dalla finale di Roma persa contro la Germania, ultima volta che l’albiceleste era stata capace di arrivare tra le prime quattro. Da allora una serie infinita di delusioni, dallo shock della squalifica di Maradona nel 1994, passando per la clamorosa eliminazione al primo turno del 2002, fino alla doppia eliminazione subita dalla Germania nel 2006 e nel 2010 ai quarti di finale. Inoltre per la prima volta nella storia dei Mondiali, Brasile e Argentina, le due squadre sudamericane più forti, si ritrovano insieme in semifinale e il sogno della FIFA di vedere una finale tra queste due squadre continua. Il Belgio non è riuscito a opporsi alla solidità dei sudamericani, giocando uno scialbo primo tempo in cui Hazard, Mirallas e Origi non sono mai riusciti a impensierire Romero, mentre De Bruyne, Witsel e Fellaini faticavano contro un centrocampo argentino molto più operaio del solito con Biglia al posto di Gago, a dare meno qualità ma sicuramente più interdizione. Così sulla prima (e unica visto l’infortunio occorsogli poco dopo) iniziativa di Di Maria nasceva un pallone sporco che Higuain aveva la freddezza di calciare di prima intenzione verso la porta dal limite dell’area, cogliendo di sorpresa Courtois (per lui prima sconfitta con la maglia del Belgio, ndr) e segnando il gol qualificazione. Nella ripresa, l’ingresso di Lukaku e Mertens dava un pizzico di intraprendenza in più al Belgio, che creava un paio di pericoli dalle parti di Romero, ma le occasioni migliori le aveva ancora l’Argentina, con Higuain prima e con Messi poi, che a tu per tu con Courtois si lasciava ipnotizzare e tirava addosso al portiere. E dall’altra parte Lukaku all’ultimo secondo non trovava il tempo per calciare verso la porta, facendo svanire le ultime speranza di Wilmots. Argentina in semifinale pur senza entusiasmare, mentre il giovane Belgio è rimandato al prossimo appuntamento.

OLANDA-COSTARICA: Alla fine l’Olanda ce la fa e supera la grande sorpresa di questi Mondiali, il Costarica di Ruiz e Campbell, ma deve aspettare i calci di rigore e la trance agonistica di Tim Krul, portiere di riserva che Van Gaal mette in campo proprio per i rigori, per poter festeggiare la seconda semifinale consecutiva. La partita la fanno ovviamente gli orange che si affidano alle accelerazioni di Robben e alle invenzioni di Sneijder per scardinare l’ottima organizzazione tattica di un Costarica che, messo benissimo in campo da Jorge Luis Pinto, non disdegna di mettere in difficoltà la linea difensiva a tre dell’Olanda con le accelerazioni di Ruiz e Bolanos. Nella ripresa l’Olanda intensifica gli sforzi creando più di un pericolo alla porta di Navas, che risponde sempre presente e quando non ci riesce è il palo a graziarlo su una punizione magnifica calciata da Sneijder. L’uscita di Campbell, invece, toglie un po’ di incisività al Costarica che adesso è solo lanci lunghi per la velocità di Bolanos. Il risultato non si sblocca e si va ai supplementari, dove l’Olanda continua a creare pericoli dentro l’area centro-americana, nonostante un Van Persie spento e costantemente in fuorigioco, così è ancora Sneijder ad essere protagonista con un altro legno colpito a due minuti dalla fine, mentre dall’altra parte è Bolanos che ha la più ghiotta delle occasioni ma Cilessen compie la prima e unica parata della sua partita salvando i compagni. E poco dopo il coupe de theatre di Van Gaal che sostituisce proprio Cilessen con Krul. Si va ai rigori e mentre Robben, Sneijder e Van Persie fanno il loro dovere calciando alla perfezione, è proprio il portiere del Newcastle ad ergersi a protagonista parando i tiri di Ruiz e Umana e portando i compagni in semifinale. Ad attendere gli olandesi l’Argentina in una sfida che riporta alla mente la finale mondiale persa nel 1978 e che segnò la fine di una delle più grandi (e mai vincenti) generazione di giocatori che si ricordi.

LA DELUSIONE: Il Belgio di Wilmots è sicuramente una della squadre più futuribili del nostro continente e sarà senz’altro una delle favorite al prossimo Campionato Europeo, ma quando i treni passano bisogna prenderli. Invece i ragazzi belgi si sono fatti irretire dall’Argentina non riuscendo mai a mettere in mostra il bel calcio che li aveva contraddistinti fino ad ora, in un Mondiale in cui avevano conosciuto solo la vittoria. Wilmots ci ha messo del suo sbagliando forse la formazione ed affidandosi a Mirallas e Origi nel primo tempo e continuando a preferire un Hazard assolutamente lontano dai suoi standard ad un giovane scalpitante come Januzaj. Il futuro è dalla loro parte, ma sicuramente ieri ci aspettavamo molto di più che uno sterile arrembaggio negli ultimi 10 minuti.

LA SORPRESA: E’ stato sicuramente il Mondiale dei portieri, dai più noti come Neuer a quelli meno noti come Ospina e Ochoa. Ieri è stata lo volta di Keylor Navas, che si era messo già in mostra nel girone di qualificazione nella gara contro l’Uruguay e poi negli ottavi contro la Grecia. Ieri sera il portiere del Levante si è superato, bloccando qualsiasi conclusione arrivasse dalle sue parti e da qualsiasi distanza. Ha messo in mostra una grande reattività riuscendo a salvare la sua porta per oltre 120’ e quando non ci è riuscito ha ringraziato i pali per aver bloccato due conclusioni di Sneijder. Ai rigori non ha potuto nulla contro la classe dei vari Robben, Van Persie e lo stesso Sneijder, ma se fosse riuscito nell’impresa saremmo qui a parlare di miracolo.

BEST OF NIGHT: Si parla ancora di portieri, ma soprattutto di psicologia. Loius Van Gaal è noto a tutti come allenatore dalle intuizioni folli, che spesso lo hanno anche messo in ridicolo ma altrettante volte lo hanno fatto passare come un genio. Ieri sera è stata una di queste occasioni. Quando abbiamo visto il portiere di riserva Tim Krul iniziare a scaldarsi abbiamo capito tutti cosa stava per succedere, ma non volevamo crederci. E invece si, a pochi secondi dal fischio finale dei tempi supplementari Van Gaal sostituisce il titolare Cilessen, che aveva appena compiuto un miracolo su Bolanos, con Krul. Tutti a cercare statistiche per capire se la scelta di Van Gaal fosse ponderata (in Premier League 2 rigori parati su 28, ndr) ma probabilmente è stata solo una tattica psicologica per mettere ulteriore pressione sui giocatori costaricani, che si trovavano davanti al bivio della loro carriera sportiva. Ha vinto Van Gaal, viva Van Gaal. Ma avrà ancora il coraggio di farlo se dovessero esserci ancora dei rigori in questo Mondiale?