Logo MondialeOLANDA-MESSICO: Gara piena di emozioni quella di ieri a Natàl, con l’Olanda che si regala l’accesso ai quarti di finale dopo un’insperata rimonta sul tatticamente perfetto Messico, nonostante il caldo a dir poco soffocante. Nel primo tempo meglio i centro-americani, che hanno avuto una grandissima occasione con Hector Herrera, il migliore in campo tra le file dei suoi, che spreca malamente a lato da posizione invitante; bene invece la difesa Orange che sventa ogni traversone e blocca sul più bello le verticalizzazioni dei centrocampisti del Trìcolor. Secondo tempo invece all’insegna dello spettacolo, dando ragione ancor di più a chi lo chiama il “Mondiale dei Mondiali”: dopo appena tre minuti dall’inizio della seconda metà, Giovani Dos Santos controlla sulla destra, si accentra e lascia partire un sinistro splendido a incrociare che beffa Cillessen, trovando così l’1 a 0 ed il quinto marcatore diverso in cinque goal totali per la squadra di Miguel Herrera. Sicuramente non una prova di grande livello dell’ex Barcellona, che poco dopo la rete viene sostituito. Poi diventa la partita di Ochoa, che sventa con almeno due miracoli su De Vrji e Robben, fino però a due minuti dalla conclusione: corner, sponda di Huntelaar di testa, e botta al volo di Snejider, al quanto insufficiente fino a quel momento, a rimorchio dal limite dell’area pietrificando l’ottimo Ochoa. Al 92’ accade l’impensabile: Robben sgomma sulla destra , mantiene la palla sulla linea di fondo, supera con un altro scatto capitan Marquez che lo atterra; per l’arbitro Proenca è rigore.

COSTA RICA-GRECIA: Sulla carta non la miglior partita del mondiale dati i limiti tecnici di entrambe le squadre, ma la passione e la grinta messe in campo dalle due nazionali ne hanno fatto una partita divertente ed emozionante, soprattutto vista la posta in palio: fare la storia della propria Nazionale. Primo tempo con poche emozioni, l’unica un occasione è per l’ex Panathinaikos Salpingidis che spara in bocca a Karnezis. Ad inizio secondo tempo la Costa Rica passa in vantaggio con il capitano Bryan Ruiz con un bel diagonale alla destra del portiere greco che evita anche di buttarsi, ma nell’occasione sono grandi le responsabilità della difesa ellenica. Grecia che accusa il colpo non creando più grandissime occasioni a parte una percussione sulla destra di un ottimo Lazaros Christodoulopoulos non finalizzata dalle punte, ed il goal della speranza al 91’ con l’ex Milan e Genoa Sokratis Papastathopoulos manda di tibia in goal la respinta di Keylor Navas sul tiro di Gekas. Tre minuti più tardi Mitroglou non trova un clamoroso 2 a 1 solo grazie ad un miracolo di Keylor Navas, migliore in campo al termine. Nei tempi supplementari ancora Navas decisivo su Lazaros e Mitroglou, riuscendo a mandare i suoi fino alla lotteria dei rigori, dove Gekas sbaglia ma Umana è glaciale davanti a Karnezis e la Costa Rica conquista i quarti per la prima volta nella sua storia.

LA DELUSIONE: Duello fra attaccanti in questa categoria, che conterebbe Robin Van Persie, ieri non all’altezza del Mondiale finora disputato. Ma il giocatore che forse ha deluso più di tutti è stato Kostas Mitroglou, in teoria il calciatore più talentuoso della Grecia, visti anche i 15 milioni spesi dal Fulham questo inverno per ottenere le sue prestazioni. L’ex Olympiacos, dopo una buona torsione al 94’ sulla quale trova pronto Keylor Navas, spreca un contropiede in situazione di 5 contro 2 servendo malamente Lazaros, e infine tira addosso a Navas una facile occasione dopo una sponda di Gekas. Forse adesso la Grecia avrebbe un motivo in più per sorridere.

LA SORPRESA: Non ha regalato il successo ai suoi ieri sera, ma Lazaros Christodoulopoulos è stato senz’altro il migliore dei suoi assieme Holebas. Anche durante i tempi supplementari, dopo aver dato tutto e corso in lungo e in largo per il campo, continua a superare in dribbling i suoi marcatori e pungendo in continuazione la difesa dei Los Ticos. Non fategli fare la serie B.

BEST OF THE NIGHT: Arjen Robben ha giocato una grande e strepitosa partita (ancora una volta) prendendo per mano i suoi nei momenti clou, ma Keylor Navas è l’autentico trascinatore e simbolo di una Costa Rica che è entrata nella storia. Parate decisive e belle stilisticamente su Mitroglou (due volte), Lazaros e Gekas, parando poi a quest’ultimo il rigore con la mano di richiamo. In Costa Rica abbiamo già San Navas da Perèz Zìlidon.

Gabriele Braglia


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