Lo so, avete pensato che vi avessi tirato il pacco, ma ho voluto aspettare fino all’ultimo per essere sicuro di non perdere nulla durante queste due estenuati settimane di attesa, nelle quali si è scritto, detto e fatto di tutto. A scapito della puntualità, che ha contraddistinto questa rubrichetta che ci ha accompagnati nel finale di una delle più belle stagioni NFL di sempre, culminata nel migliore e nella più desiderata delle opzioni.

Ci sono molte chiavi per leggere questa partita, molte possibilità di sviluppo, ma alla fine siamo tutti in attesa di conoscere la risposta alla domanda più importante:

ma davvero l’attacco vende i biglietti e la difesa vince i campionati?

Si semplifica troppo, ovviamente, ma il risultato della gara sarà un indicatore non da poco per capire se quel vecchio detto posi su delle reali fondamenta.

Di fronte abbiamo il miglior attacco, guidato da uno che dopo aver preso randellate sulla testa per una carriera intera, è riuscito ad uscire dal guscio, supportato da un cast talmente impressionante da poter permettere di affermare di non aver avuto eguali nella storia.

Dall’altra parte la miglior difesa vista dai tempi dei primi Baltimore Ravens, che vinsero il Super Bowl trascinati da un giovane Ray Lewis, da Sam Adams, da Rod Woodson, nonostante il cabina di regia ci fosse tale Difler, Trent. Uno dei peggiori QB ad aver mai vinto il titolo, per capirci. Ecco, quella squadra può essere a mio avviso un buon metro di paragone con i Seahawks di quest’anno: un eccellente RB (come, all’epoca, lo era Jamal Lewis), un discreto pacchetto di WR (occhio che Percy Harvin sarà dei nostri) nonché un QB migliore di quel Difler, seppur decisamente meno esperto.

Come al solito ho fatto un casino.

Allora, proviamo a far così:

Perché Denver vincerà il Super Bowl:

1) Offensive line: ed è la cosa che più di tutte è stata evidente. Nonostante l’infortunio di Ryan Clady (Pro Bowl, tra l’altro), il subentro di Chris Clark, uno dei veri eroi di questa squadra, non si è nemmeno notato, viste le ere che la frontline concede a Manning. Contro i Patriots (altra difesa, per carità), Peyton è uscito senza nemmeno essere sfiorato, dovesse succedere anche stasera, le chances di Denver schizzerebbero alle stelle.

2) WRs, RB (e, forse, TE): Solo a leggere i nomi vengono i brividi. Welker, Decker, Thomas D, Moreno, Ball, Thomas J (col punto di domanda). Manning non ne ha uno, dico uno, che non possa decidere l’incontro, a cui non affiderebbe il pallone della partita. Julius Thomas a mio avviso lo si vedrà poco, ma non per demerito, bensì per le straordinarie qualità di Chancellor ed Earl Thomas, che potrebbero annullare il suo gioco fisico.

Ne restano comunque 5 eh.

Ah, un’ultima cosa: occhio a Welker.

3) Peyton Manning: D’altronde il miglior attacco deve avere uno come minimo bravino che tira i fili. Spietato contro i suoi più acerrimi rivali, calmo, tranquillo, capace di scardinare la difesa con i suoi aggiustamenti sulla linea. Lo è sempre stato, il migliore, da questo punto di vista, se la linea gli concede tempo il gioco è fatto.

4) This is NY, not Seattle: Sempre detto, i Seahawks in casa sono praticamente imbattibili. Ma come la mettiamo se ci spostiamo? A mio avviso, qualcosa Seattle la perde, forse più di quanto non ci si possa immaginare.

5) Clock management: Perché il Championship ha fatto capire tante cose, tra le quali il fatto che non è necessario fare 70 punti per essere un grande attacco, basta farne 26 segnando 6 volte su 7, tenendo il pallone in campo, sfiancando la difesa, togliendo ritmo all’attacco avversario.

6) Rush defense: Che non ha fatto altro che migliorare, partita dopo partita. Contro una squadra così, che si appoggia quasi unicamente su Lynch, potrebbe fare una differenza decisiva quando si tireranno le somme. Se poi aggiungiamo il fatto che l’attacco di Seattle è quello che è parso stentare nei momenti decisivi contro i 49ers, ecco che la difesa che nessuno si è filato magari deciderà l’incontro.

 

Perché Seattle vincerà il Super Bowl

1) Defense roster’s depth: Allucinante. Le seconde linee probabilmente sarebbero titolari in mezza NFL, evitando di doversi scapestrate per trovar rimedio agli eventuali eterni drive dei Broncos. Non per niente, la giocata difensiva decisiva del Championship è arrivata dopo 59’30” di partita, non alla terza azione.

2) Percy Harvin: contro tutto e contro tutti. Ha giocato 3 (tre) snap in tutta la stagione, ma è quasi certa la sua presenza stasera. Potrebbe essere la chiave di volta per Seattle, che avrebbe un giocatore in grado di compiere la giocata decisiva nonché attirare doble coverage che lascerebbero più spazio a Kearse e Baldwin. Poi magari dico una fesseria, ma non è a mio avviso un rientro da sottovalutare.

3) ILB, not OLB: perché Nate Irving e Paris Lenon danno sicurezza entro le hashmark, ma sapranno gestire le off-tackle di Lynch e le eventuali corse di Wilson? Resta questo il più grande punto di domanda sulla difesa di Denver.

4) Pass rush: In qualche maniera, se vogliono portarla a casa, non hanno scelta. Devono andare a mettere pressione a Manning, rischiando anche blitz con 8 uomini che concedono big plays. Se ci riusciranno, anche solo un paio di volte, le probabilità che l’attacco stellare si inceppi sono alte.

5) History: Baltimore Ravens vs. New York Giants (SB XXXV), Tampa Bay Buccaneers vs. Oakland Raiders (SB XXXVII), Indianapolis Colts vs. Pittsburgh Steelers (Divisional 2006). Tendenzialmente, la difesa vince sull’attacco. Sia ben chiaro, sto punto conta meno di niente, mi serviva per fare 6 e 6.

6) Ignoranza: Questo invece è molto più serio di quanto non si pensi. Manning, Welker, D. Thomas, è gente che sa di giocarsi il Super Bowl, e cosa vuol dire. Non credo valga lo stesso per le simpatiche canaglie, che sgombri da ogni pensiero, potranno giocarsela davvero al massimo.

 

Bene, per restare in tema, vi volevo comunicare che mi sono iscritto a twitter.

Premessa, non sono alla disperata ricerca di follower (o come si chiamano), ho a malapena capito come funziona. Ma, se volete, io stanotte ci sarò, e se vorrete, potremo seguire la partita insieme all’hashtag #DSNFL , per darci una mano quando una bufera di neve richiederà una sospensione della sfida di un’ora per consentire di ripulire gli spalti e le palpebre inizieranno a pesare come Cliff Avril.

Sempre meglio che ingozzarsi di popcorn alle quattro della mattina, no?

p.s. ah già, ho dimenticato il risultato


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