Logo Premier LeagueIl big match della quinta giornata di Premier League è stato Manchester City-Chelsea, conclusosi sull’1 a 1. Apre le marcature Schuerrle al 71’ e pareggia i conti il grande ex Frankie Lampard a cinque minuti dal 90’ con uno dei suoi inserimenti in area che ha fatto esultare più di 100 volte i tifosi Blues. Spietato il trentaseienne inglese che però non esulta, indelebili i 13 anni a Londra. Questo gol sarà stato più pesante per lui o per il Chelsea? Il mio parere è che i due punti persi dagli uomini di Mourinho siano solo un errore di percorso, come quelli persi a Stamford Bridge contro lo Schalke04 in Champions League. Certo, due pareggi consecutivi non possono passare inosservati, ma la sensazione è che i londinesi siano i grandi favoriti del campionato e non sarà questo stop a cambiare le gerarchie. I Citizens non sembrano ancora una squadra vera e propria, quando però i grandi campioni si mettono in proprio il gol negli ultimi dieci minuti è una certezza.

Passiamo dall’altra sponda di Manchester, dove l’aria è tornata irrespirabile. I quattro gol rifilati al QPR avevano portato ottimismo, ma i più attenti non hanno di certo messo da parte gli errori difensivi visti all’Old Trafford. Errori che si sono ripetuti per l’ennesima volta e in maniera ancora più grossolana al Walkers Stadium, in casa del Leicester. Eppure i Red Devils dopo 57’ conducevano il match per 1 a 3, grazie alle reti nel primo tempo di RVP e Di Maria (pallonetto delizioso) e di Herrera nel secondo (gol del solito Ulloa per i Foxes). All’ora di gioco blackout degli undici di Van Gaal, quattro gol subiti in ventitré minuti: Nugent su rigore, il ‘Cuchu’ Cambiasso, Vardy e ancora Ulloa (quinto gol stagionale, meglio di lui solo Diego Costa) distruggono lo United. La domanda è: con quale criterio è stato fatto il mercato? Sono stati comprati tre terzini (tutti mancini) e nessun difensore centrale, quando si sapeva già dall’anno scorso che il reparto difensivo dei Red Devils faceva acqua da tutte le parti ed era quindi il problema principale. Non voglio credere che la società sia diventata improvvisamente incompetente.

Altra sconfitta per il Liverpool, i tre punti se li aggiudica il West Ham, salito a quota 7. Ried e Sakho portano i padroni di casa sul 2 a 0 dopo 7’, ma venti minuti più tardi Sterling rimette i Reds in carreggiata. All’88’ Amalfitano decide che è game over per gli uomini di Rodgers, già alla terza sconfitta in Premier. Sapevamo che l’addio di Suarez si sarebbe fatto sentire e si sarebbe fatto sentire per qualsiasi altra squadra al mondo, senza dimenticare che Sturridge è infortunato, però non ci si aspettavano soli 6 punti in cinque partite. E per fortuna che in Champions SteveG ha segnato il penalty della vittoria nei minuti di recupero contro il Ludogorets…

Nonostante quest’estate sia stata venduta tutta o quasi la squadra titolare della passata stagione, il Southampton è secondo in classifica e aggancia l’Aston Villa. Koeman si conferma una vecchia volpe e un allenatore caparbio. In Galles contro lo Swansea è sufficiente la rete di Wanyama all’80’, non era facile espugnare il Liberty Stadium. Ricordiamoci che prima dell’impegno col Chelsea e col Southampton la squadra di Monk aveva 9 punti su 9.

Al quarto posto, proprio insieme allo Swansea, troviamo i Gunners di Arsene Wenger, tornati alla vittoria con un secco 3 a 0 sui Villans di Lambert (prima sconfitta stagionale). Tante liete notizie per l’Arsenal: si sono sbloccati Oezil e Welbeck, la difesa non ha subito gol e la squadra ha superato un avversario molto insidioso. L’autogol al 36’ di Cissokho chiude i giochi già al 36’ e ai Gunners non resta che controllare la partita per poco meno di un’ora di gioco.
In fondo alla classifica brutto pareggio a reti bianche tra Burnley e Sunderland, mentre Newcastle e Hull City segnano due gol a testa dando vita a un match spettacolare. Reti fantastiche per gli ospiti, Jelavic al 48’ in mezza rovesciata e Diamè al 68’ con un sinistro fulminante. Cissè si mette in proprio e tra il 73’ e l’87’ segna due gol che salvano Pardew.

Crollo casalingo per i Toffees, sconfitti 3 a 2 dal Crystal Palace. Lukaku dopo 9’ minuti apre le marcature, ma gli uomini di Warnock sono irresistibili e al 69’ il risultato è di 1 a 3 grazie alle reti di Jedinak su rigore nel primo tempo e di Campbell e Bolasie nella ripresa. Segna anche Baines dagli 11 metri all’83, ma è troppo tardi e il Crystal si porta a casa 3 punti fondamentali in chiave salvezza.

Tanti gol anche tra Queens Park Rangers e Stoke City. I due tempi sono l’uno esattamente uguale all’altro. Vantaggio Stoke con Diouf e pareggio di Caulker, nella seconda frazione nuovo vantaggio per gli undici di Hughes grazie a Crouch ma Kranjcar all’88’ sigla il gol dell’ennesima rimonta QPR.
Pesante sconfitta per gli Spurs, battuti a White Hart Lane dal West Brom. Decide Morrison al 74’, il quale blocca il Tottenham a quota 7 in classifica.

Le partite:
Queens Park Rangers-Stoke City 2-2; Swansea City-Southampton 0-1; Aston Villa-Arsenal 0-3; Burnley-Sunderland 0-0; Newcastle-Hull City 2-2; West Ham-Liverpool 3-1; Tottenham-West Bromwich Albion 0-1; Leicester City-Manchester United 5-3; Manchester City-Chelsea 1-1; Everton-Crystal Palace 2-3

La classifica:
Chelsea 13, Southampton 10, Aston Villa 10, Arsenal 9, Swansea City 9, Manchester City 8, Leicester 8, West Ham 7, Tottenham 7, Hull City 6, Liverpool 6, Manchester United 5, Stoke City 5, Everton 5, Crystal Palace 5, West Bromwich Albion 5, Sunderland 4, Queens Park Rangers 3, Burnley 3, Newcastle 3

Emanuele Prina


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