La Vecchia Signora ha ricominciato a correre: contro la Lazio, la Juventus centra la quinta vittoria consecutiva e torna a ridosso delle prime. La continuità, di gioco e risultati, che tanto è mancata a inizio stagione, è ricomparsa, con merito di Allegri e dei senatori, a quanto riferiscono dallo spogliatoio. I biancocelesti, invece, non riescono a risollevarsi dal momentaccio che stanno attraversando, inanellando prestazioni pallide e anonime. Sandro e Dybala partono indiavolati e trascinano i compagni all’assalto dell’Olimpico, che in una manciata di minuti riescono a zittire: i due propiziano l’autorete di Gentiletti al 7’. Poco dopo, sempre dalla sinistra, giunge all’attaccante argentino il pallone della seconda rete: dalla distanza la Joya controlla, palleggia e tira al volo, una perla di rara bellezza. La Lazio soccombe e svanisce, su Pioli l’ombra di Lippi, mentre sotto la mole, niente più ombre, ma sole di speranza.
Sull’asse dei capoluoghi piemontese-laziale, si disputa anche Torino-Roma. Dopo un primo tempo a tinte granata, i giallorossi passano fortunosamente in vantaggio con il solito Pjanic, a una manciata di minuti dalla fine, ma a tempo scaduto Belotti conquista un rigore, che Maxi Lopez realizza. 1-1 finale che frena la riscossa romanista, ma che sa di vittoria a Torino.
L’ennesima vittoria per 1-0 non è altro che una conferma per l’Inter di Mancini. Contro il Genoa, è Ljajic il giustiziere, che segna con il più classico dei cross mal riusciti e trasformatosi in tiro imparabile. Il serbo si è reso protagonista, tanto da non far rimpiangere Icardi, rimasto in panchina per la seconda volta in stagione. I neroazzurri, che anno dominato in lungo e in largo, non sono però riusciti, come sempre accaduto finora, a chiudere la partita segnando nuovamente. Possono tuttavia contare su una difesa tanto solida quanto impenetrabile, che li ha portati a riconquistare la testa della classifica.
Testa della classifica persa per strada dal Napoli, che crolla a Bologna, sotto i colpi di Destro. L’attaccante rossoblù, autore di una doppietta, coadiuvato dalla rete di Rossettini, contemporaneamente ammutolisce i tanti partenopei presenti al Dall’Ara e solleva il suo Bologna al di sopra della zona retrocessione. Troppo tardi si sveglia il re dei bomber, Higuain, che sigla una doppietta inutile ai fini del risultato, ma che lo consolida in cima alla classifica marcatori. Donadoni sta compiendo un miracolo: dopo aver raccolto una squadra rassegnata all’ultimo posto, ne ha fatto un avversario temibile.
Lo stesso non si può dire per Ballardini, alla guida del Palermo da meno di un mese e già messo in dubbio dal suo presidente, dopo aver inanellato prestazioni pessime e risultati della stessa stregua. Dopo il 3-0 di Bergamo contro l’Atalanta, Zamparini ha fissato per la prossima sfida contro il Frosinone un ultimatum. Non il clima migliore per risalire la china per i rosanero, ora quartultimi. Dall’altra parte del campo, l’Atalanta sogna in grande, avendo raggiunto il settimo posto a suon di ottime prestazioni. Contro i Siciliani, nei confronti dei quali il risultato va anche stretto, vanno a segno Denis, Cherubin e De Roon. A far discutere è però l’espulsione a tempo da record (32 secondi dall’ingresso in campo) di Migliaccio, grande ex del match.
La Fiorentina si conferma splendida protagonista della serie A: il 3-0 inferto all’Udinese è una prova di forza firmata Badelj, Rodriguez e Ilicic, tre uomini chiave della stagione gigliata, fino ad agosto fortemente criticati e tornati sulla bocca dei tifosi dopo la cura Sousa. I bianconeri sembrano incapaci di mantenere continuità, alternando buone partite a pessime uscite. A Verona, invece, si vive un dramma: l’Hellas, relegato in ultima posizione, non riesce a conquistare punti dal primo novembre. La prima vittoria stagionale si fa ancora attendere e anzi contro l’Empoli subisce la nona sconfitta in campionato. Mattatore dei gialloblù è Costa, degno compagno dell’altro difensore-goleador Tonelli. A Del Neri il compito di gestire una squadra e una piazza demoralizzata e spaesata.
Lo stesso compito che tocca a Montella, ancora a secco di punti da quando guida la Sampdoria. La sua formazione è crollata sotto i colpi del Sassuolo, ormai realtà del nostro campionato e non più bella cenerentola. Acerbi, Floccari e Pellegrini impiegano appena 39 minuti a seppellire i blucerchiati, che, incapaci di reagire, riescono appena a segnare il goal della bandiera al 90’, Zukanovic salvatore, della faccia per lo meno. Il posticipo di giornata è uno spento 0-0, che non aiuta nessuna delle contendenti tra Carpi e Milan. Se per Mihajlovic, questo ulteriore stop significa allontanarsi dal sogno europeo, per Castori la classifica si smuove appena di un punto, insufficiente per recuperare terreno sulle rivali.
Le partite: Lazio-Juventus 0-2, Torino-Roma 1-1, Inter-Genoa 1-0, Bologna-Napoli 3-2, Atalanta-Palermo 3-0, Fiorentina-Udinese 3-0, Frosinone-Chievo 0-2, Verona-Empoli 0-1, Sampdoria-Sassuolo 1-3, Carpi-Milan 0-0.
La classifica: Inter 33, Fiorentina 32, Napoli 31, Roma 28, Juventus 27, Sassuolo 26, Milan 24, Atalanta 24, Torino 22, Empoli 21, Lazio 19, Chievo 19, Udinese 18, Sampdoria 16, Bologna 16, Genoa 16, Palermo 15, Frosinone 14, Carpi 10, Verona 6.
Il prossimo turno: Genoa-Bologna, Palermo-Frosinone, Sassuolo-Torino, Udinese-Inter, Chievo-Atalanta, Empoli-Carpi, Milan-Verona, Napoli-Roma, Juventus-Fiorentina, Lazio-Sampdoria.
Matteo Origoni
@MatteOri5
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