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Il campionato italiano, mai così incerto ed appassionante, così imprevedibile ed aperto, si appresta a fermarsi in attesa delle partite delle selezioni nazionali. Apre la settima giornata la prima, storica vittoria in serie A del Carpi, che lotta su ogni pallone con la grinta che caratterizza il suo debuttante allenatore, Sannino, cui la curva riserva –come anche al suo predecessore Castori- un omaggio. Il 2-1 che matura contro l’irriconoscibile Torino porta la firma di Silva, che ha propiziato l’autorete dello sfortunato Padelli, e Matos, che ha raddoppiato di testa. A nulla serve la realizzazione dal dischetto di Maxi Lopez.

Il derby di Verona, dopo aver conciliato il sonno degli spettatori per un’ora buona, si accende nel finale, quando Pisano realizza, in posizione di palese fuorigioco, il vantaggio dell’Hellas Verona. Poco dopo, di giustezza, Castro pareggia i conti con un colpo di testa a fin di traversa. Empoli e Sassuolo, lontane dalla loro migliore forma, sembrano orientate verso un pareggio a reti bianche. Come già successo a Udine, però, ci pensa “big mac” Maccarone: il bomber toscano segna nuovamente in zona Cesarini, distruggendo di fatto ogni speranza di rimonta avversaria, 1-0.

Al Barbera di Palermo, la Roma era chiamata ad una risposta dopo il brutto ko europeo in terra romena. Senza centravanti di ruolo, è Gervinho a caricarsi sulle spalle la squadra e a spingere i compagni al miglior gioco e alla vittoria. Pjanic e Florenzi precedono l’ivoriano a violare la difesa siciliana, prima del tentativo di rimonta rosanero, in rete con Gilardino e Gonzalez. Al 90° ancora Gervinho chiude le marcature e rilancia i giallorossi verso il sogno tricolore.

Il riscatto, per Sampdoria e Inter, passa da Marassi. Nella struttura genovese, la partita è più che mai accesa: le azioni d’attacco fioccano da entrambe le parti e alla quinta nitida occasione da gol blucerchiata, Handanovic è costretto ad arrendersi, Muriel sigla l’1-0. I neroazzurri appaiono incapaci di reagire sino al 60’ di gioco, quando il pressing sui liguri si fa asfissiante. È solo dopo una carambola e una serie di tiri scombinati, che Perisic riesce a deviare in porta un pallone svirgolato da Icardi. Non regge il muro blucerchiato: 1-1 scoppiettante, giusto. Udinese e Genoa si spartiscono bottino e dominio sul campo nel pomeriggio di domenica al Friuli. Nonostante i tiri in porta scarseggino da entrambe le parti, erano i rossoblù a meritare qualcosa in più. Come spesso avviene, è la compagine meno meritevole a sbloccare il risultato. In questo caso il tap-in di Di Natale orta avanti i bianconeri. La traballante difesa friulana però causa un rigore al 75’ e Perotti realizza senza fare complimenti. Di traballante, tuttavia, c’è anche la traversa della porta di Lamanna, quando Widmer allo scadere la prende in pieno.

Allo Juventus Stadium i tifosi avranno pensato ad una maledizione quando, di nuovo, gli ospiti della Juventus, il Bologna, hanno segnato lo 0-1 alla prima occasione creata: bravissimo Mounier –al terzo gol stagionale, su quattro segnati in totale dalla squadra- ad inserirsi e battere Buffon. I bianconeri, insicuri e fragili, riescono a reagire e a creare diverse azioni, senza impaurire un Bologna racchiuso nella propria area a difesa del risultato. Alla mezz’ora peò, dopo un’ottima combinazione sulla fascia, Cuadrado, ispiratissimo, serve Morata, che incorna il pallone del pari. In avvio di ripresa Dybala realizza un rigore procurato dall’onnipresente attaccante spagnolo, il quale serve un assist al bacio a Khedira per il definitivo 3-1. Il Bologna stanzia in fondo alla classifica e cerca una scossa; la squadra di Allegri invece cerca di allontanare paure e incertezze accumulate finora e di tornare grande anche entro i confini nazionali.

La Lazio ormai non fa altro che vincere. Contro un ottimo Frosinone, le reti tardano ad arrivare, ma negli ultimi minuti Keita e Djorgevic fanno volare l’acquila olimpia e tutto il popolo biancoceleste. Dall’altra parte del campo, i ciociari recriminano per una traversa colpita sullo 0-0 e si rimboccano le maniche per rimontare posizioni in clasifica dopo aver ritrovato spirito di squadra. Tutto facile per la Fiorentina, al primo posto in solitaria dopo la vittoria in scioltezza contro l’Atalanta. Il 3-0 finale è frutto di un ottimo primo tempo, cominciato con un rigore realizzato da Ilicic al 4’.  Come se non bastasse, l’espulsione di Dramè in concomitanza del penality segna la disfatta della Dea. Il raddoppio è firmato dall’uomo chiave della viola, Borja Valero, insostituibile di Sousa, per evidenti ragioni tecniche: un faro.

Milan all’inferno, Napoli in paradiso. A San Siro gioca solo una squadra, quella azzurra. Sarri ha portato alla luce tutto il potenziale di una squadra che pareva persa, rinvigorendo Insigne –autore di una doppietta magnifica- Hamsik e Higuain, e dando nuova verve ai giocatori, in grado di prove maiuscole come questa. Partecipano al 4-0, oltre a Insigne, Allan e lo sfortunato Ely, che batte il proprio portiere. Questo Napoli punta in alto, mentre i rossoneri si vedono costretti a un ridimensionamento.

Le partite: Carpi-Torino 2-1, Chievo-Verona 1-1, Empoli-Sassuolo 1-0, Palermo-Roma 2-4, Sampdoria-Inter 1-1, Udinese-Genoa 1-1, Juventus-Bologna 3-1, Lazio-Frosinone 2-0, Fiorentina-Atalanta 2-0, Milan-Napoli 0-4

La classifica: Fiorentina 18, Inter 16, Lazio 15, Roma 14, Torino 13, Napoli 12, Sassuolo 12, Chievo 12, Atalanta 11, Sampdoria 11, Milan 9, Juventus 8, Palermo 7, Empoli 7, Udinese 7, Genoa 7, Carpi 5, Frosinone 4, Verona 4, Bologna 3.

Il prossimo turno: Roma-Empoli, Torino-Milan, Bologna-Palerno, Atalanta-Carpi, Frosinone-Sampdoria, Genoa-Chievo, Verona-Udinese, Napoli-Fiorentina, Sassuolo-Lazio, Inter-Juventus.

Matteo Origoni
@MatteOri5

 


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