Logo WTASi è appena conclusa la prima e tanto attesa edizione del neonato torneo Premier 5 di Wuhan, Cina.  A causa del ritiro dal mondo del tennis appena una settimana prima dall’inizio dell’evento, il torneo è stato da subito orfano della presenza di Li Na, che in questa città ha i suoi natali, ma si è avvalso della presenza di tutte le più importanti giocatrici del mondo.

Colei che ha saputo mostrare il miglior tennis fra tutte, vincendo il titolo, è stata la ceca numero 3 del mondo Petra Kvitová.  La ventiquattrenne di Fulnek non è un esempio di grande costanza, ma nelle giuste settimane (e ne capitano parecchie all’anno) produce un gioco spaventoso con il quale pochissime altre sue colleghe possono avere a che fare. E di incostanza si può parlare fino ad un certo punto per quanto riguarda Kvitová, che dal 2011 vince almeno un Premier 5 o un Mandatory all’anno. La due volte campionessa di Wimbledon ha battuto in finale la ventenne canadese Eugenie Bouchard. Si è trattata della terza sfida tra le due e tutte e tre le volte è stata Kvitová a uscirne vincitrice, in maniera decisamente netta.  Bouchard soffre particolarmente il tennis pesante e aggressivo della ceca. La canadese numero 7 del mondo infatti, in un’annata ricca di soddisfazioni e di vittorie, ha subito però la pesante sconfitta da parte di Kvitová nella recente finale a Wimbledon per 6-3, 6-0 in meno di un’ora. In questo loro terzo incontro Bouchard è stata impotente fino al 6-3, 5-2 per la ceca, che in quel momento, complice la distrazione e un leggero calo fisico, ha permesso alla giovane canadese di rimontare. Tuttavia Kvitová ha chiuso agevolmente 6-3, 6-4 grazie ad un servizio vincente. La ceca grazie alla vittoria si è qualificata per il WTA Finals di Singapore.

Se Kvitová e Bouchard hanno giocato un torneo impeccabile, grazie alle loro innegabili doti, non possiamo dire lo stesso delle altre teste di serie che, per malanni o per mancanza di forma, hanno perso entro il terzo turno.

Abbiamo assistito alla disfatta di Serena Williams, Simona Halep, Agnieszka Radwanska e Maria Sharapova.  Williams, attuale numero 1 del mondo e fresca vincitrice del suo Slam numero 18 agli scorsi US Open, si è ritirata sul 6-5 a causa di un improvviso malanno contro Alizé Cornet. Nonostante il ritiro, la francese si conferma essere comunque un’avversaria molto ostica per la statunitense. Cornet ha infatti trionfato sulla Williams nella semifinale di Dubai e al terzo turno di Wimbledon.

Simona Halep ha dovuto affrontare la mina vagante Garbine Muguruza. L’iberica, che ultimamente sta mostrando un ottimo livello di gioco, non ha lasciato scampo alla rumena numero 2 del mondo, che dai quarti di finale a Cincinnati, sembra aver perso il ritmo e l’ottima forma che l’hanno portata così in alto.  Radwanska, invece, non sta vivendo una delle sue migliori stagioni in questo 2014 e, nonostante gli ottimi risultati a Indian Wells e Montreal, sembra brillare meno rispetto agli scorsi anni. Già al secondo turno ha ingaggiato una vera e propria battaglia con la giovane francese Caroline Garcia, che ha prevalso sulla polacca per 3-6, 7-6(4), 7-6(6).

Anche Maria Sharapova ha deluso le aspettative. Dopo una convincente ma lottata vittoria contro la sempre temibile Svetlana Kuznetsova, la siberiana si è dovuta arrendere alla solidità dell’elvetica Timea Bacsinszky al terzo turno. E’ stata questa la sconfitta che più ha stupito durante questa settimana cinese. Un torneo vivace, quindi, il Dongfeng Motor Wuhan Open, che tra sorprendenti sconfitte, giovani talenti e piacevoli conferme, ha accontentato molti appassionati in questa sua prima edizione.

Vittorio Orlini


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