Arrivati alla decima giornata del massimo campionato di volley si può dire che il torneo sta rispettando quelli che erano i pronostici di inizio stagione. La corazzata Macerata sta facendo il suo: 10 vittorie in altrettanti incontri disputati, 29 punti ottenuti su 30. Insomma, fateci spazio che passiamo noi… Alle sue spalle Piacenza e Trento sembrano le uniche squadre in grado di limitare lo strapotere marchigiano e c’è da credere che ci proveranno fino all’ultimo. Dietro a queste un manipolo di almeno sei squadre sgomita per un posto al sole con la succursale serba Perugia in testa e le nobili decadute Modena e Cuneo che hanno espresso finora un gioco troppo altalenante. Città di Castello, Ravenna e Latina, invece, combattono per evitare l’onta dell’ultimo posto. Soltanto l’onta sì, perché quest’anno il torneo non prevede retrocessioni e anzi con i play-off per il quinto posto (novità assoluta proposta dalla Legavolley) permetterà anche all’ultima qualificata della Regular Season di giocarsi la possibilità di ottenere un posto in Europa per la stagione successiva. volley logo

Altra novità importante è l’utilizzo del video check in tutti gli incontri ufficiali della stagione. Si introduce così anche nella pallavolo la” moviola in campo”: su richiesta dei capitani, gli arbitri possono rivedere l’azione incriminata e verificare se la decisione presa sul campo è corretta oppure no.

LA DECIMA GIORNATA
Macerata, come detto, ha ottenuto l’ottavo 3-0 in campionato contro la malcapitata Ravenna grazie ad un attacco di squadra a livelli altissimi (63% top di stagione) e al solito Zaytsev, MVP dell’incontro (13 punti con il 59% in attacco). La capolista può festeggiare il rientro in campo di Parodi che, accantonati i problemi al ginocchio, confeziona una partita di sostanza condita anche da 10 punti. Ravenna dal canto suo si è ritrovata di fronte la capolista proprio nel momento peggiore, poiché ha dovuto fare a meno di 4 stranieri, impegnati con le loro nazionali nel torneo di qualificazione mondiale. La squadra di Bonitta è rimasta in partita per i primi due set grazie all’ottimo apporto di Cebulj (17 punti totali per lui), ma quando lo sloveno ha abbassato il proprio livello di gioco, è uscita inesorabilmente dalla partita.

Piacenza, invece, di scena a Verona ha dovuto inseguire per larghi tratti della prima frazione, riuscendo a far suo il set soltanto nel finale grazie al muro di Simon su Gasparini (25-23). E proprio il fondamentale del muro è stata l’arma in più degli emiliani nel secondo set perché ha limitato l’attacco della Calzedonia al 19% e permesso a Zlatanov e compagni di chiudere agevolmente il set 25-14. Il terzo set segue la falsariga del precedente con Piacenza in controllo e Verona che con qualche lampo di White e Gasparini (rispettivamente 11 e 17 punti) cerca di dare filo da torcere alla truppa di Monti senza però riuscirci. Per Piacenza buone indicazioni da Vettori (MVP del match) e Simon e dalla battuta (7 ace complessivi). La squadra di Giani, condizionata da due assenze importanti, Zingel(infortunio) e Ter Horst (nazionale), subisce una sconfitta comunque indolore, poiché la qualificazione alla final-eight di Coppa Italia è cosa già fatta.

L’altra pretendente al titolo di anti-Lube, Trento, ha fatto visita alla temibile Perugia senza il suo martello Sokolov impegnato con la nazionale bulgara e sostituito da Szabo. Ne è venuta fuori una partita divertente e ben giocata che al tie-break ha premiato gli ospiti. I primi due set hanno come protagonisti assoluti due giocatori: all’opposto serbo Atanasijevic (7 punti nella prima frazione, ma calato alla distanza a causa dell’influenza) che permette ai suoi di aggiudicarsi il set in volata (25-23), risponde Ferreira (miglior giocatore della partita e 18 punti totali) che con la sua efficacia in attacco consente a Trento di siglare la parità. Nel terzo cambia tutto: Kovac inserisce Paolucci in regia al posto di Mitic e la Sir Safety trova la formula magica per portarsi avanti 2-1 e 17-14 al quarto. A questo punto la partita compie un’altra capriola con Trento che grazie all’infortunio di Paolucci e all’inserimento di Sintini riesce a conquistarsi il set e ad assicurarsi agevolmente anche il tie-break (15-6). Lo stesso Sintini, in versione Babbo Natale, prima del match ha distribuito doni per i bambini del reparto di oncologia pediatrica dell’ospedale di Perugia. Semplicemente meraviglioso…

A Cuneo serviva una vittoria per rilanciarsi in campionato in vista della Coppa Italia e per recuperare l’armonia coi tifosi indispettiti dalla clamorosa eliminazione dalla Coppa Cev. Missione compiuta nonostante le pesantissime assenze per gli impegni con le nazionali di Rouzier e Rauwerdink e nonostante i piemontesi si trovassero di fronte una Vibo in palla dopo le ultime importanti vittorie contro Città di Castello e Trento. Il primo set vede la Bre Lannutti prevalere grazie a De Togni e Maruotti ben serviti da Coscione (miglior giocatore della partita), ma deve subire il ritorno della Tonno Callipo nel secondo in cui il redivivo Cisolla si erge a protagonista della frazione e sigla 4 punti personali per l’1-1. A questo punto però la musica cambia e i padroni di casa grazie alla solidità di muro (alla fine saranno 15 i punti diretti in questo fondamentale) e ricezione e all’efficacia in attacco di Maruotti e Casadei (20 e 19 punti rispettivamente) si aggiudicano agevolmente la partita.

Nella parte bassa della classifica la sfida tra Latina e Città di Castello ha avuto ben poca storia con i pontini sempre in controllo del match e i giovani umbri ad arrancare. La squadra di Radici non è riuscita a trovare le contromisure adatte ad arginare i servizi di Noda e la pericolosità in attacco di Fragkos (16 punti totali), Candellaro (ottima partita la sua) e Gitto ( MVP del match). Troppo organizzata in difesa la squadra di Santilli che con questa vittoria conferma le buone cose viste in Challenge Cup. All’Altotevere non resta che recriminare per bocca del palleggiatore Corvetta (parole a dir poco acuminate le sue) per le assenze di Fromm e Van Walle impegnati con le rispettive nazionali. Non so se la definizione di “pagliacciata” data da Corvetta in riferimento alla partita sia completamente corretta, ma di certo la Lega avrebbe potuto cambiare la data di questa decima giornata, permettendo alle squadre di presentarsi con tutti gli effettivi a referto anziché privarsi di buona parte degli stranieri. Ai posteri l’ardua sentenza…

Infine, nell’anticipo del sabato pomeriggio l’Exprivia Molfetta ha avuto ragione di Casa Modena, ma solo al quinto nonostante fosse salita 2-0 grazie alle bordate di Zanuto e Sabbi (impressionanti i suoi 36 punti totali, MVP ça va sans dire…). Nei successivi due set la squadra di Lorenzetti ha avuto il merito di crederci nonostante fosse reduce da una pessima prestazione contro Verona, riuscendo a mascherare le sanguinose assenze di Kampa e Deroo (in viaggio con le rispettive Nazionali) grazie all’ottimo Bartman (27 per lui alla fine). Si va così al tie-break che dopo aver cambiato più volte padrone premia Molfetta e le permette di sperare ancora in un posto per la final eight di Coppa Italia.

Ora il campionato osserverà due settimane di riposo e tornerà l’8 gennaio con un turno infrasettimanale che oltre ad essere l’ultimo di andata, assegnerà i posti per la fase finale della Coppa Italia. A contendersi il titolo saranno infatti le prime otto del girone di andata che si scontreranno prima nei quarti in gara unica e poi alle final four del’8-9 marzo al PalaDozza di Bologna.

RISULTATI 

CUCINE LUBE BANCA MARCHE – CMC RAVENNA 3-0 (25-23; 25-20; 25-15)

CALZEDONIA VERONA – COPRA ELIOR PIACENZA 0-3 (23-25; 14-25; 17-25)

SIR SAFETY PERUGIA – DIATEC TRENTINO 2-3 (25-23; 20-25; 25-15; 21-25; 6-15)

BRE LANNUTTI CUNEO – CALLIPO VIBO VALENTIA 3-1 (25-21; 19-25; 25-17; 25-15)

ANDREOLI LATINA – CITTA’ DI CASTELLO 3-0 (25-14; 25-19; 25-15)

EXPRIVIA MOLFETTA – CASA MODENA 3-2 (25-20; 25-22; 23-25; 16-25; 15-13)

CLASSIFICA: Macerata 29 (10-0), Piacenza 23 (8-2), Trento 22 (8-2), Perugia 19 (7-3), Verona 15 (5-5), Cuneo 13 (4-6), Modena 13 (3-7), Vibo Valentia 12 (4-6, Molfetta 11 (4-6), Città di Castello 8 (3-7), Ravenna 8 (2-8), Latina 7 (2-8)

Alberto Demarie