Calato il sipario sull’ultimo Gran Premio della stagione, che ha visto trionfare meritatamente Lewis Hamilton, Campione del Mondo 2014 su un coriaceo compagno di squadra, vediamo come si sono comportati i piloti durante l’annata.

Team AMG Mercedes F1 - Campione del Mondo Piloti con Hamilton e Costruttori

Team AMG Mercedes F1 – Campione del Mondo Piloti con Hamilton e Costruttori

HAMILTON: 10

Vincere un Mondiale con un’astronave può essere relativamente facile, ma Lewis ha mostrato grande maturità nel reagire dopo le batoste in qualifica subite ad Hockenheim e Budapest ed il contatto con Rosberg a Spa. Vince contro un avversario di valore assoluto.

ROSBERG: 8,5

Manca la perfezione a causa di errori gravi che gli son costati la vittoria a Monza, Sochi ed Austin, ma si è reso protagonista della sua miglior stagione in carriera, nella quale però ha mostrato di non essere ancora pronto a lottare al 110% per il titolo.

RICCIARDO: 9

Il salto dalla piccola Toro Rosso ai Campioni del Mondo Red Bull non ha certo intimorito l’australiano, che ha fatto faville al suo primo anno sulla monoposto di Newey: prestazioni solide e costantemente veloci. Unico ad aver contrastato le Mercedes sul primo gradino del podio, e non è poco.

BOTTAS: 9

La stagione della consacrazione del Finlandese è arrivata insieme a quella della rinascita della Williams, complice una super Power Unit Mercedes ed una vettura azzeccata: buona parte del merito va però al #77 che ha saputo, ben prima e meglio del compagno di squadra, interpretare la nuova creatura di Sir Frank

VETTEL: 7

Impietoso il confronto con l’ultimo lustro dominato dal binomio Vettel-RedBull, ma la seconda parte di stagione l’ha visto ritrovarsi, dopo aver preso le misure ad una RB10 lontanissima parente della monoposto attaccata al suolo, con la quale si è regalato record in sequenza fino alla scorsa annata.

ALONSO: 8

Voto che andrebbe diviso tra Pilota e Uomo: abbassata la visiera, si conferma uno dei talenti più cristallini di questa F1, che riesce a tirar fuori dalla F14T ben oltre quel che la monoposto permetterebbe. I rapporti con il team sono però logori e l’asturiano non risparmia continue frecciatine ai ragazzi del box.

HULKENBERG: 8

Ancora un’annata consistente e da protagonista per il tedesco, che ormai pare però abbonato a scuderie di secondo piano, senza poter avere molte occasioni di mettersi in mostra come meriterebbe. Ed intanto gli anni passano.

BUTTON: 7,5

L’annata disgraziata della McLaren, che era partita con alte aspettative, lo relega a centro gruppo dopo l’exploit di Melbourne: gara dopo gara però, prende per mano il team e lo porta a risalire la china, arrivando spesso ai piedi del podio, grazie all’intelligenza ed alla sensibilità di guida che possiede, mentre il compagno di squadra scompare fuori dai punti. Peccato non vederlo nel 2015 in F1

MASSA:  7

Il confronto con Bottas è inizialmente impietoso, ma i tre podi di fine stagione sono tutto merito suo: tanto lavoro e grande empatia con Smedley, nella stagione del riscatto.

MAGNUSSEN: 5

Dopo il grande esordio in Australia, ci si aspettava molto di più dal rookie della “cantera” di Woking: con il passare delle gare è andato calando, non riuscendo mai a proporsi nelle posizioni di vertice. Comprensibile da parte della McLaren il voler far fruttare l’investimento fatto sul figlio di Jan, ma la scorsa stagione Perez è stato cacciato con un rendimento migliore.

PEREZ: 6

Dopo l’annata con alti e bassi in McLaren, torna in un team con una dimensione a lui più appropriata, ma ciò non giova particolarmente al messicano, che solo rare volte riesce ad affacciarsi in zona punti.

VERGNE: 7

Voto appena sopra alla sufficienza perché si sveglia troppo tardi: fiutata l’aria di licenziamento da parte di Marko, ha cominciato ad andare forte, rendendosi protagonista di gare solide, combattendo con Ferrari e McLaren con un mezzo spesso inferiore. Purtroppo, vista la politica “baby” della RedBull, tutto ciò potrebbe molto probabilmente non bastare per una riconferma in F1

RAIKKONEN: 4
Gli acuti di Montecarlo e Spa, sono nulla in confronto alla mediocrità prestazionale messa in pista dal Finlandese in questa stagione, di pari passo con quanto mostrato dalla F14T #7. Il campione del mondo 2007 è chiamato ad un pronto riscatto nella prossima stagione, nella quale dovrà provare di essere ancora in grado di guidare al massimo delle sue potenzialità, per poter pensare alla ventilata permanenza nel Circus oltre la scadenza del contratto con Maranello.

KVYAT: 6

Sprazzi di talento cristallino, alternati con gare inconsistenti: dimostra di essere un ottimo qualificatore, ma spesso non riesce a far fruttare questa dote poi in gara, pur partendo tra i top team. Non sfigura nel confronto con il più esperto compagno di squadra, ma potrebbe non essere pronto al salto in RedBull.

BIANCHI: 7

Riesce a non naufragare in gare senza storia né competizione a bordo di una Marussia che, come la Catheram, partecipano ad un campionato a parte, cercando di non infastidire le F1 vere. Da applausi la prestazione di Montecarlo, figlia di una gara accorta e lontano dai guai; l’incidente di Suzuka, in cui ha la sua parte di colpe, ha messo drammaticamente fine ad una carriera promettente.

Per gli altri, menzione doverosa, in negativo, per Ericcson, che ha mostrato come ormai chiunque, se dotato di una valigia sufficientemente pesante, può tranquillamente correre in F1.