Sochi – L’avevamo anticipato ieri: “i primi metri di gara, con quel lungo tratto che separa lo start dalla curva 2, decideranno buona parte dell’esito della gara per molti dei protagonisti del GP”.
E cosi è stato.

Hamilton (ENG) su Mercedes

Hamilton (ENG) su Mercedes

Pronti via e nel giro di pochi metri metri si decide la consueta lotta interna di casa Mercedes: Hamilton non impeccabile dalla pole, si fa affiancare all’interno di curva 2 da Rosberg che però ritarda la frenata al punto da esser costretto a distruggere gli pneumatici anteriori con un lungo, quanto inutile bloccaggio in ingresso, visto che non riesce ad evitare di tagliare la curva e la conseguente restituzione della posizione all’Inglese. Il n. 44 di Stoccarda ringrazia e si invola verso la più facile delle vittorie, in totale controllo degli avversari, mentre il suo compagno di squadra, costretto ad una sosta ai box al termine della prima tornata, si rende protagonista di una furiosa rimonta a suon di giri veloci e sorpassi, fino ad arpionare la seconda posizione, braccato da Bottas, riuscendo a percorrere quasi la totalità della gara sul singolo treno di medie montate alla fine del primo giro.

Bottas (FIN) su Willams

Bottas (FIN) su Willams

Dietro di loro, si conferma proprio il Finlandese della Williams, autore di una grande qualifica, rovinata da un errore all’ultima curva che gli è costato probabilmente la pole, e forse sorpreso, come il suo muretto, dalla rimonta di Rosberg; giornata positiva anche per le McLaren, che finalmente riescono ad esser competitive e viaggiare costantemente nelle posizioni di vertice.

Ferrari e Redbull si dividono le restanti posizioni a punti, in una gara anonima e lontano dai riflettori, dando l’impressione di aver ormai mollato ogni velleità per questa stagione, nel weekend in cui, tra le altre cose, Vettel e la RedBull cedono la corona di Campioni del Mondo alla Mercedes, titolo matematico in tasca dopo questa doppietta, ed a uno degli alfieri delle frecce d’argento, unici plausibili contendenti alla vittoria finale.

Chiusura amara per il pilota di casa Daniil Kvyat: dopo lo straordinario quinto posto in qualifica, il Russo si perde già nei primi giri, facendosi passare nel giro di poche tornate da Ferrari e RedBull, chiudendo nelle retrovie dietro anche al suo compagno di squadra, Vergne, che partiva ben dietro di lui.

La Marussia di Bianchi a Sochi

La Marussia di Bianchi a Sochi

Medesimo negativo bilancio per la Marussia, che quest’oggi correva nel nome e per Jules Bianchi, ancora ricoverato in gravi condizioni in Giappone dopo l’incidente di Suzuka, preparando già dal giovedi la vettura del Francese come se il il pilota della Ferrari Driver Academy fosse pronto a gareggiare: prima della gara Chilton, impegnato sull’unica monoposto schierata dal team, aveva dichiarato di voler portare il #JB17 presente sulle fiancate della MR01 in una buona posizione davanti alle Catheram.


Alessio De Marco - www.avens-images.com