Phenomenon. (AP Photo/Mark J. Terrill)

Phenomenon. (AP Photo/Mark J. Terrill)

Grande prova di forza per Buddy Hield e gli #2 Oklahoma Sooners che hanno appena sconfitto #1 Oregon con il risultato di 80-68 dietro all’ennesima prova eroica del bahamense, assicurandosi il primo pass per le Final Four. Andiamo a vedere com’è andata.

La partenza arride subito ad Oklahoma che impone la propria presenza in pitturato con un paio di canestri di Khadeem Lattin e soprattutto trova un Buddy Hield ispiratissimo sin dalle prime battute e che dopo nemmeno sei minuti ha già undici punti (con tre triple) a referto, dando ai suoi un primo vantaggio consistente sul 15-7 in apertura. Oregon prova a far sentire la propria presenza in difesa in particolare con un paio di stoppate animalesche di Jordan Bell, ma Oklahoma continua a procurarsi seconde occasioni con numerosi rimbalzi offensivi e a causare palle perse ai Ducks che dopo nemmeno dodici minuti sono già a quota sette turnovers e così con una tripla di Woodard i Sooners toccano il loro primo vantaggio in doppia cifra sul 24-13 con ancora otto minuti sul cronometro. Oregon vedendosi alle corde prova a chiudere qualche maglia in difesa e inizia a procurare diverse palle perse agli avversari con il proprio pressing, tuttavia i Ducks approfittano poco in fase offensiva, sbagliando troppo dalla lunetta e continuando a farsi dominare a rimbalzo; oltre agli elementi già evidenziati non aiuta la causa dei ragazzi di Dana Altman il fatto che Oklahoma sia realmente in una giornata di grazia al tiro persino per i suoi elevati(ssimi) standard: la squadra di Kruger infatti tira con un surreale 9 su 14 da tre nei primi venti minuti che, coerentemente col proprio andamento, terminano neanche a dirlo con una tripla da dieci metri di Hield che con nonchalance fa chiudere ai suoi la prima frazione su un più che rassicurante 48-30.

Oregon si ritrova sostanzialmente nella situazione di Texas A & M un paio di giorni fa e anche la sua reazione nel secondo tempo è similare: i Ducks fanno qualche aggiustamento apprezzabile, concedono meno seconde occasioni e si prendono qualche cura in più della palla, ma sbagliano troppo dalla linea della carità e, problema decisamente notevole, si sono scavati nel primo tempo una fossa dalla quale è di fatto impossibile uscire contro una squadra come Oklahoma, che nella seconda frazione non permette mai ad Oregon di avvicinarsi a meno di dodici lunghezze di svantaggio, che poi rappresentano anche il gap finale quando sulla sirena il tabellone recita 80-68 Sooners.

Per Oklahoma cosa dire ormai di Buddy Hield? 37 punti con 13 su 20 dal campo e 8 su 13 da tre: per una volta i numeri parlano da soli e le sei palle perse del tabellino hanno avuto un peso davvero relativo.

Bene anche Woodard e Cousins (13 e 11 rispettivamente) che in un paio di occasioni hanno permesso al bahamense di svestire i panni di Superman, ma in generale ottimo contributo da parte di tutta la squadra, compreso quello su ambo i lati del campo del freshman Dante Buford dalla panchina.

Per Oregon 24 di Elgin Cook, ma per la squadra nel suo insieme partita dalle pessime percentuali al tiro e anche ai liberi (22 su 30 alla fine, ma fino a 10′ dal termine era 15 su 23) e in cui i Ducks sono davvero apparsi un gradino sotto per organizzazione e presenza mentale specialmente in un primo tempo dove di fatto si è decisa tutta la partita, si vedano i rimbalzi offensivi concessi e la minore capacità di far fruttare le palle rubate agli avversari.