Sergio Rodríguez ostacolato da Fran Vázquez (foto acb.com)

Da quando sulla panchina blaugrana siede Xavi Pascual, il Barcelona ha vinto 15 dei 19 incontri disputati tra le due “big” del basket spagnolo. Stasera (20.45 SportItalia 2), però, nella capitale ci si aspetta una sfida diversa, con i catalani che, orfani dell’infortunato di lusso Juan Carlos Navarro (ma anche di Kosta Perovic e forse Erazem Lorbek), dovranno fare gli straordinari per giocarsi le proprie carte senza il leader designato contro i determinatissimi madrilisti.

Pablo Laso

Nelle file merengue mancherà l’acciaccato Novica Velikovic, ma per il resto Pablo Laso potrà contare su tutti gli effettivi per centrare il successo che consentirebbe alla sua squadra di raggiungere il Barça in cima alla classifica, posizione occupata anche dai blancos a pari merito prima dell’inopinata sconfitta a Badalona. Il coach basco e i suoi ragazzi sono intenzionati ad imporre il proprio ritmo agli avversari, quel ritmo contraddistinto da difesa aggressiva, contropiede e movimento della palla molto rapido che ha ridato al Real la sua “anima” storica e gli ha permesso di vivere una stagione finora soddisfacente in termini di gioco e risultati.

Senza Rudy Fernández, certo, è tutta un’altra musica, ed è ora che quelli come Sergio Llull e Nikola Mirotic si prendano (possibilmente con successo) qualche responsabilità in più. Questo problema, però, riguarda attualmente anche i blugranata, che senza la Bomba dovranno affidarsi alle mani dolci di Erazem Lorbek (se ci sarà) ed alla freddezza di Chuck Eidson nei momenti di difficoltà, sperando che il supporting cast faccia il suo dovere, da Marcelinho Huertas a Boni Ndong passando per Xavi Rabaseda, che avrà inevitabilmente minuti e responsabilità addizionali come sostituto naturale di Navarro.

Ndong, "controllore" dell'area blaugrana

Un’eventuale vittoria culé, però, dovrà nascere inevitabilmente dalla difesa, sorprendentemente punto di forza del Barcelona, che con il suo vorticoso sistema di aiuti difensivi riesce spesso ad irretire gli attacchi avversari. Questo è uno dei motivi per cui il Real non può abbassare la guardia, anche perché “il Barça è preparato a giocare senza Navarro”, come dice coach Laso. Che aggiunge: “Sarebbe sbagliato concentrare troppo il lavoro su una partita come questa. Non significa che non sia importante, l’avversario è campione in carica, lo rispettiamo tutti”. Pensiero condivisibile se si pensa che siamo appena all’inizio del nuovo anno, e che la fase decisiva del campionato dista ancora alcuni mesi. Ma se il Barcelona dovesse vincere nella capitale di fronte ai 15.000 madrileni, distanziarsi in classifica, estendere il proprio ruolino positivo e soprattutto dimostrare di poter battere gli acerrimi rivali addirittura senza Navarro e Perovic, il Real rischierebbe di presentarsi alle prossime sfide con un macigno psicologico troppo pesante per essere ignorato.