Il Presidente Florentino Pérez festeggia con Rodríguez (foto marca.com)

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Se in Italia il basket pare ripiombato nella monotonia cronica del dominio senese, almeno in Spagna l’aria sembra finalmente cambiata. Nessuna antipatia nei confronti del bel Barcelona di Xavi Pascual, ci mancherebbe, ma il successo del Real Madrid in Copa del Rey, peraltro di fronte ad un pubblico quasi interamente avverso, dimostra che i vituperati blancos di Pablo Laso sono pronti a mettere fine alla dinastia blaugrana, o quantomeno a competere alla pari su ogni fronte.

“Non siamo stati in grado di competere al livello proposto dal Real Madrid”, ha dichiarato laconicamente coach Pascual, a cui ha fatto eco uno sconsolato Pete Mickeal: “Il Real Madrid è una squadra che gioca ad un gran ritmo ed è stato migliore di noi in attacco. Abbiamo giocato una partita strana”. Così come è strano vedere un Juan Carlos Navarro opaco e sconfitto, pur se con la scusante di una condizione fisica tutt’altro che perfetta.

La gioia di Mirotic e Singler in spogliatoio

Coach Laso, che ha vinto la Copa anche da giocatore, è sembrato felice ma controllato, forse già concentrato sulla fondamentale gara di Eurolega di mercoledì contro Malaga: “Come giocatore è stata una grande gioia, questa volta sono più tranquillo, ma molto contento”. E’ una felicità enorme, invece, quella di capitan Reyes: “Sono molti anni che mi fermo alla finale, perdendo l’ultima partita. Era ora di vincere la coppa”. E lo stesso vale per il direttore tecnico Alberto Herreros, storica ala merengue del titolo 2005, che può tirare un sospiro di sollievo poiché “grazie a questa coppa la gente smetterà di chiedermi quando vincerà il Madrid”.

Da rilevare lo strepitoso successo di pubblico della manifestazione, che ha sfiorato i 13700 spettatori di media ed ha superato ogni record con gli oltre 15000 presenti al Palau Sant Jordi per la finalissima.

Ecco infine le nostre pagelle della finale.

FC REGAL BARCELONA

Ndong ha battagliato vanamente

V. Sada – 5: non incide in attacco (0 punti e 2 assist in 24’), sull’altro lato del campo Llull se lo “mangia”.

M. Huertas – 5: lui un canestro lo mette, ma nel quarto d’ora abbondante in campo non entra mai in partita, e la difesa, si sa, non è il suo forte.

J.C. Navarro – 6: gioca acciaccato e si vede, dà comunque un contributo superiore a quello di molti compagni sani.

F. Vázquez – 6: con un Ndong così, lui può scaldare la panca. I problemi del Barça non vengono dai lunghi.

C.J. Wallace – sv: apparizione fugace (5’).

J. Ingles – 5,5: gioca anche più del previsto (oltre 11’), ma anche lui non ingrana.

B. Ndong – 7,5: lotta sotto le plance dall’inizio alla fine, è l’unico appiglio blaugrana per lunghi tratti.

X. Rabaseda – 5,5: anche per lui pochi minuti, ma visti i problemi di Navarro ci si sarebbe potuti aspettare una dimostrazione di personalità.

E. Lorbek – 6: ad inizio ripresa è l’ancora di salvataggio dei suoi, ma la difesa è lacunosa e sui pick&roll Llull non perdona.

C. Eidson – 6: gioca poco anche per via di una botta, ma 5 punti in 10’ non possono valere una bocciatura.

P. Mickeal – 5,5: qualche guizzo dei suoi, ma anche lui, con Navarro a mezzo servizio, avrebbe dovuto fare di più.

X. Pascual – 5: proprio in finale la sua superdifesa fa cilecca, non trova contromosse a Llull e Carroll. Musica per i suoi detrattori.


REAL MADRID

Llull in (appropriata) posa Superman

A. Tomic – 5: soffre molto Ndong ed esce per falli.

J. Sanz – sv: in campo 36” per il classico “io c’ero”.

M. Pocius – 6: prova di grinta e sostanza come il lituano è capace di fare.

C. Suárez – 6,5: sta iniziando a capire il suo ruolo in questo Real, ed anche se il tiro da tre non va (0/3) dà un contributo importante.

F. Reyes – 6: anche lui viene a tratti travolto da Ndong, ma non si può negare la sufficienza al capitano merengue che alza la coppa dopo 19 anni.

N. Mirotic – 6,5: inarrestabile in semifinale, anche in finale non fa mancare la sua pericolosità da fuori.

S. Rodríguez – 6: con Llull così in palla, Sergio gioca poco ma non demerita.

N. Velickovic – sv: positivo in semifinale, “riposa” in finale, ma anche lui sta trovando una sua dimensione smarrita nella gestione Messina.

M. Begic – 6,5: è il centro blanco che meglio rivaleggia con Ndong.

J. Carroll – 8,5: superbo nel secondo tempo, conclude con una valutazione addirittura superiore a Llull (27 contro 25).

K. Singler – 6: un paio di buoni lampi e la gioia di (almeno) un trofeo conquistato in Europa, premio alla scelta della canotta madrilista.

S. Llull – 9: la sua prestazione va molto oltre le cifre. Semplicemente, ha fatto ciò che ha voluto quando ha voluto. Rimane un realizzatore straordinario ma si trova sempre più a suo agio anche da play.

P. Laso – 7: deve molto al talento dei suoi ragazzi ma, alla faccia di tutti i detrattori (e di un esonero sempre dietro l’angolo), riporta il trofeo al Real dopo quasi due decenni e batte il Barça per la seconda volta in stagione.