Šaras torna in blaugrana (foto acb.com)

Dopo la splendida vetrina della supercoppa celebrata a Saragozza, che ha incoronato il Real Madrid di Rudy Fernández, apre le danze anche il massimo campionato spagnolo, l’ACB, che rimane, nonostante tutto, il miglior campionato d’Europa se non addirittura – per i non americanofili – il migliore al mondo.

“Nonostante tutto” perché nemmeno l’ACB è rimasta immune alla crisi che affligge l’economia mondiale, quella europea e, di riflesso, tutti gli sport con poche eccezioni. Gli scandali sui fondi bancari utilizzati per finanziare le principesche campagne acquisti di Real e Barcelona, del resto, non sono certo pettegolezzi, ma almeno in apparenza la stragrande maggioranza dei club ACB è riuscita a fare buon viso a cattivo gioco e, nonostante i cordoni delle “borse” di soci e sponsor siano sempre più stretti, ha allestito roster di tutto rispetto, in molti casi migliori rispetto a quelli di un anno fa.

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L’aborigeno Jawai, nuovo uomo d’area barcellonese (foto acb.com)

Questo è proprio il caso dei madrileni di Pablo Laso e dei catalani di Xavi Pascual, che hanno compensato abbondantemente le poche perdite di rilievo con giocatori di primissima fascia: il Barça si è rafforzato dalla regia (con il ritorno di Saras Jasikevicius) all’area pitturata (con il possente Nathan Jawai ed il più tecnico Ante Tomic, ritenuto “mollo” dal Real che non l’ha confermato), regalandosi inoltre un futuro con gli ingaggi dell’ala Álex Abrines da Malaga e del lungo Marko Todorovic da Badalona; le merengues, invece, hanno confermato gran parte del gruppo capace di aggiudicarsi la Coppa del Re aggiungendo atletismo con gli americani Dontae Draper (in possesso di passaporto croato) e Marcus Slaughter, oltre alla ciliegina sulla torta Rudy Fernández, che di certo non farà rimpiangere il pur valido Kyle Singler.

Kešelj, cercato anche da Siena

Tra le squadre maggiormente rafforzatesi, secondo molti, Valencia, che pur senza rivoluzioni ha portato in taronja elementi del calibro di Marko Keselj, Pau Ribas e Justin Doellman (occasione della vita per l’ala ex Manresa), oltre al sempre utile Thomas Kelati e al giovane lungo montenegrino Bojan Dubljevic. Altrettanto interessante il mercato del Caja Laboral Vitoria che, dopo avere flirtato con Stefano Mancinelli, ha fatto la spesa in Francia portando nei Paesi Baschi il play realizzatore Taylor Rochestie e la promettente guardia Fabien Causeur, senza trascurare il settore lunghi (rischioso quadriennale per il lungagnone tedesco Tibor Pleiß) e suggellando il tutto con l’esperienza di Carlos Cabezas, arrivato in sostituzione di Pablo Prigioni (volato ai Knicks) nonostante il club non sia ancora riuscito a sbolognare a nessuno Thomas Heurtel, ritenuto evidentemente ancora immaturo per questi livelli.

Repeša sarà il timoniere biancoverde

Chi ha certamente voltato pagina è l’Unicaja Málaga che, pur se paradossalmente si ritrova a dover chiedere un’ultima fatica a Carlos Jiménez, riallacciatosi le scarpe per supplire ad alcune assenze temporanee, si è limitato a un paio di conferme rifacendo sostanzialmente tutta la squadra a partire dall’allenatore, Jasimn Repesa, che ci riprova con una grande del basket europeo. Difficile dire quali siano i colpi più rilevanti: il ritorno di Fran Vázquez o l’arrivo di Kosta Perovic, anch’egli dal Barcelona? L’ingaggio di Earl Calloway o quello di James Gist? Per non parlare dei nacionales Sergi Vidal e Txemi Urtasun o ancora dei balcanici Krunoslav Simon (una stella in Lega Adriatica) e Zoran Dragic. Uno sforzo notevole per lo sponsor, paragonabile – con le dovute proporzioni – a quello di Herbalife, che ha garantito al Gran Canaria le risorse necessarie per costruire un roster da medio-alta classifica con nomi quali Uros Slokar, Ryan Toolson, Jon Scheyer, Paulo Prestes, Brad Newley e Eulis Báez, senza sottovalutare le conferme di Xavi Rey, Spencer Nelson e Javi Beirán.

Zisis con la nuova canotta

Parecchi nomi nuovi anche a Bilbao, dove il Gescrap si è rifatto il trucco con giocatori esperti ed affidabili, su tutti gli ex senesi Nikos Zisis e Milovan Rakovic. Nello stesso spirito sono stati firmati i lunghi Adrien Moerman e Lamont Hamilton, molto diversi per caratteristiche (l’uno tiratore, l’altro “animale” d’area) ma entrambi maturati in Francia, mentre sono più orientati al futuro gli arrivi della guardia croata Fran Pilepic e soprattutto del suo connazionale Dario Saric, conteso gioiellino che pare destinato al prestito al KK Spalato dopo alcune settimane di tribolata indecisione.

Più “conservatori” altri club di fascia medio-alta come il Cajasol di Siviglia ed il Lagun Aro GBC di San Sebastián, rivelazione della scorsa stagione. I primi hanno confermato il nucleo giovane della squadra, su tutti il talento ceco Tomas Satoransky, ed hanno affidato a coach Reneses tre stranieri esordienti in ACB come John Holland, Bradley Buckman e Brian Asbury, rispettivamente una guardia e due ali, che rendono gli andalusi un’incognita del campionato. I secondi, invece, pur essendo riusciti a trattenere Sito Alonso, hanno perso due pilastri come Panko e Baron, sostituendo il primo con il bizzoso Qyntel Woods e provando a sostituire il secondo con Chris Lofton, poi tagliato per un problema alla schiena. Sono arrivati anche i lunghi Guille Rubio e – dalla Bundesliga – Ekene Ibekwe, ma il compito di coach Alonso si preannuncia molto complesso.

Llompart, ottima addizione aragonese

Interessante il mercato del CAI di Saragozza, che ha confermato molti dei suoi pezzi pregiati arricchendo il roster con esordienti come la guardia tiratrice Michael Roll, il centrone Joseph Jones e l’ala croata Damjan Rudez. Non solo: dalla scomparsa Alicante è arrivato l’ottimo Pedro Llompart a rinforzare la regia, mentre da Badalona, dietro buyout, è arrivato il centro Henk Norel. Il FIATC Joventut, però, non è certo restato con le mani in mano: forse anche grazie ai denari incassati dal CAI, ha infatti messo le mani su Sitapha Savané, lungo di sicuro affidamento, e sul play Corey Fisher, corteggiato da molti club europei. In ala, inoltre, sono arrivati il “4” tiratore Tony Gaffney e l’atletico Moses Ehambe, al debutto nel Vecchio Continente se si esclude mezza stagione in Leb Oro nel 2010.

Dewar sarà tra i punti di riferimento galiziani

Passando alle squadre con obiettivi più modesti, quella che ha certamente più chance di andare oltre la zona salvezza è – come sempre – l’ambizioso Blusens Monbus Obradoiro, che ha confermato alcuni veterani rifacendo per il resto il roster con un mix di esperienza e gioventù: al primo identikit rispondono certamente Ben Dewar, altro “esodato” di Alicante, e Pavel Pumprla, che ha appena 26 anni ma vanta già una discreta esperienza nelle varie coppe continentali. Diverso il discorso per il suo coetaneo Salah Mejri, tunisino che non è mai andato oltre l’Eurochallenge ma si è messo in mostra alle ultime Olimpiadi. Al secondo identikit rispondono invece un altro ex Alicante, il play Rafa Luz (precedentemente noto come Rafa Freire, in realtà cognome della madre), e la scommessa William Buford, ala appena uscita da Ohio State. Ingaggio accattivante, infine, anche quello di Robbie Hummel, lungo bianco uscito da Purdue, ma un infortunio piuttosto grave ha costretto il club a ricorrere all’intramontabile Bernard Hopkins a gettone.

Nella fascia delle potenziali sorprese anche l’Assignia Manresa e l’UCAM Murcia. I catalani hanno confermato la colonna Asselin e buona parte del settore esterni andando a pescare lunghi dalle provenienze più diverse: dal giovane bulgaro Alexander Yanev all’americano Charles Ramsdell, messosi in luce nella serie cadetta, passando per l’esperto Oliver Arteaga, anch’egli dalla Leb Oro al pari della guardia Salva Arco. Sugli esterni, però, l’ingaggio di rilievo è quello di Troy DeVries, americano arrivato da Malaga. Sulla stessa falsariga i pimentoneros, che hanno trattenuto molti degli esterni (anche Josep Franch, atteso alla consacrazione) puntellando il roster con tre scommesse straniere ed una certezza spagnola, vero colpo dell’estate murciana, ovvero Berni Rodríguez, ex capitano dell’Unicaja. I tre stranieri sono la guardia tiratrice Matt Gatens, appena uscita da Iowa, la potente ala Marcus Lewis, quasi un esordiente in Europa a 26 anni, ed il centro Kim Tillie, francese cresciuto cestisticamente a Utah e riportato in Europa dall’Asvel.

Sempre difficile da “leggere” l’Asefa Estudiantes, che è riuscito a confermare i veterani Gabriel e Kirksay oltre ai giovani Granger e Clark, andando stavolta sul sicuro con gli stranieri come dimostrano gli arrivi di Carl English e Lamont Barnes, non dei fenomeni ma difficilmente delle delusioni. L’altro nuovo arrivo, al di là di coach Vidorreta, è il giovane Kyle Kuric, bomber americano di chiare origini europee uscito quest’anno da Louisville.

Missione salvezza non facile per Renfroe

Difficile aspettarsi sorprese, infine, dalle “squattrinate” Fuenlabrada e Valladolid e dalla neopromossa CB Canarias. Il Mad-Croc ha fatto di necessità virtù, trattenendo il “trattenibile” (in particolare Mainoldi e Colom) e ritoccando il minimo possibile, con l’arrivo dell’ala tiratrice Sergii Gladyr da Manresa e gli ingaggi dei Cotonou James Feldeine, guardia prelevata dalla lega cadetta, e Charles Garcia, lungo non ancora 24enne ma già abituato a soventi cambi di canotta. Il Blancos de Rueda, rimasto per miracolo nell’elite del baloncesto, ha confermato solo Nacho Martín ricorrendo, per il resto, ad un plotone di illustri sconosciuti con qualche eccezione a fine mercato, forse grazie a qualche entrata inaspettata: tra questi l’ala Uros Tripkovic, ex Unicaja e Joventut, la torre Nedzad Sinanovic, anch’egli ex Malaga, e l’ex brindisino Alex Renfroe, che sarà investito di grandi responsabilità, a maggior ragione se le altre incognite americane, i lunghi Othello Hunter e Ian O’Leary, non dovessero dimostrarsi all’altezza della competizione.

Chiudiamo con la matricola Canarias che, pur essendo riuscita a schivare il canone di accesso all’ACB acquisendo i diritti di Alicante, non dispone certo di un budget di primo livello ed ha quindi optato per la conferma quasi integrale del gruppo che ha conquistato la promozione (con l’USA Jakim Donaldson chiamato a ripetersi nella serie maggiore, già conosciuta con la maglia di Menorca), scelta peraltro tutt’altro che criticabile in linea di principio. Per dare più certezze a coach Alejandro Martínez la dirigenza ha ingaggiato giocatori in possesso di una buona esperienza in ACB, su tutti l’ottimo Saúl Blanco ma anche Ricardo Uríz e l’ex cremonese Blagota Sekulic.

Insomma, come si può notare, con le rare eccezioni appena esposte, l’ACB non sembra aver accusato il colpo delle ristrettezze economiche, e le squadre al via del trentesimo campionato firmato Asociación de Clubes de Baloncesto sembrano poter dare vita ad una stagione di altissimo livello, con due corazzate una spanna sopra le altre ma molte contendenti in grado di dare filo da torcere anche alle superfavorite, per non parlare delle imprevedibili lotte per i playoff e per la salvezza. Il tutto verrà raccontato su queste pagine, settimana dopo settimana. Non mancate.