Il primo trofeo stagionale nelle mani del Galatasaray

Sabato 15 Ottobre prenderà ufficialmente il via quello che si preannuncia essere il campionato turco più bello della storia. Con i roster attuali, e lockout Nba permettendo, saranno in sei le formazioni che possono reclamare attenzione nella corsa al titolo della TBL. Oltre alle quattro sorelle del Corno d’Oro – Fenerbahce Ulker, Anadolu Efes, Galatasaray e Besiktas – vanno inserite di dovere anche Banvit, che nelle ultime due stagioni ha sempre centrato la semifinale, e Turk Telekom che con un gruppo solido e l’aggiunta di Mehmet Okur devrà lottare contro i fantasmi delle ultime deludenti stagioni.

Ad essere sinceri la stagione 2011-12 del basket turco è già iniziata con la prima fase della Coppa di TurchiaBesiktas, Fenerbahce Ulker, Galatasaray, Aliaga, Banvit, Tofas, Anadolu Efes e Antalya si giocheranno a Febbraio le Final Eight che assegneranno il titolo – e la finale della Coppa del Presidente, l’equivalente della nostra Supercoppa, che ha visto il Galatasaray superare il Fenerbahce Ulker al termine di una gara infinita, chiusa dopo due supplementari con il punteggio di 103-96. Preston Shumpert è stato il migliore in campo con 22 punti e 4/8 da tre punti.

PRIMA FASCIA – Le formazioni che lotteranno per il titolo.

1 – Fenerbahce Ulker – Sono i campioni in carica da due stagioni. Il gruppo di giovani svezzato negli anni da Boscia Tanjevic è ormai diventato il nucleo su cui costruire i successi dei canarini. Dal mercato sono arrivati due Usa che partivano in quintetto al Partizan, Curtis Jerrells e James Gist, oltre al tiratore del Cibona Bojan Bogdanovic ed al super-difensore Thabo Sefolosha, che sostituirà l’infortunato Marko Tomas fino al termine del lockout. I punti saldi nelle mani di coach Spahija, unico straniero tra i 16 allenatori di TBL, sono Oguz Savas, Roko Leni-Ukic ed il naturalizzato Emir Preldzic. Chi vuol vincere il titolo dovrà passare dalla Sinan Erdem Arena.

2 – Galatasaray – L’ambizioso programma iniziato lo scorso anno con l’approdo di Oktay Mahmuti sulla panchina dei Leoni di Galata ha già portato a tre importanti risultati. In dodici mesi sono arrivati finale turca, qualificazione all’Eurolega e Coppa del Presidente. Tutto questo non è arrivato per puro caso, soprattutto dopo il tremendo scandalo del caso-Nalga. Lo scorso anno il cuore, ed un infuocato Abdi Ipeçki, hanno spinto un gruppo di onesti lavoratori oltre i propri limiti, ma in estate la proprietà del Gsaray non ha lasciato nulla al caso. Sono arrivati campioni del calibro di Jaka Lakovic e Darius Songaila, ottimi comprimari come Ender Arslan e Jamont Lucas-Gordon ed un giovane dal sicuro avvenire quale Furkan Aldemir. La ciliegina sulla torta è poi stata la firma, lockout permettendo, del georgiano Zaza Pachulia. I collanti del gruppo restano invece Joshua Shipp e Preston Shumpert.

3 – Anadolu Efes – Le pazzie estive dell’ex Efes Pilsen, è cambiato solo il nome per via della nuova norma che vieta la pubblicità ad alcolici e tabacchi, dovranno portare assolutamente dei risultati. Il peso sulle spalle di Ufuk Sarica è enorme e, in caso di difficoltà, la prima testa a saltare sarà proprio quella dell’ex giocatore. L’euforia per l’assegnazione delle Final Four ad Istanbul hanno aperto i cordoni dei birrai che, per portare sul Bosforo i vari Stanko Barac, Dusko Savanovic ed Esteban Batista, hanno investito 3.6 milioni di euro in buy-out. Inoltre dalla Nba sono arrivati Sasha Vujacic, biennale, ed Ersan Ilyasova, ha ancora un anno di contratto con Milwaukee ma vorrebbe restare in Turchia anche a lockout finito, mentre sempre dagli States, Ncaa in questo caso, è arrivato il play difensore Dogus Balbay. Gli ultimi ritocchi sono stati il cavallo di ritorno Ermal Kuqo, lo swingman Tarence Kinsey ed il playmaker Vlado Ilievski. In tutto fanno nove innesti. Dovrà fare a lungo a meno del capitano Kerem Gonlum.

4 – Banvit – Negli ultimi due anni ha prima stupito tutti e poi impressionato per la facilità con cui si è confermata in semifinale. Per resistere ai dollari investiti dalle superpotenze di Istanbul a Balikesir si punta sulla programmazione e sulla carica di coach Orhun Ene. Resta immutato il gruppo storico, quello formato da Baris Ermis e dagli statunitensi Lance Williams, Keith Simmons e Chuck Davis. Per implementare il talento del gruppo sono stati inseriti gli esterni Serkan Erdogan e Cliff Hammonds ed i lunghi ex Lietuvos Kenan Bajramovic e Cemal Nalga. Il sistema Ene contro il talento dei campioni degli altri top team. Vedremo se il miracolo si ripeterà.

5 – Besiktas – In tempi non sospetti il vulcanico Ergin Ataman aveva annunciato che si sarebbe accasato solo in una formazione con tanti soldi da investire. Quando fu ufficializzato il suo ritorno al Besiktas furono in molti, noi compresi, a chiedersi se l’affermazione dell’ex coach di Siena e Fortitudo fosse solo l’ultima delle sue celebri provocazioni. A sei mesi di distanza possiamo affermare che i soldi il Besiktas li aveva. Ad essere sinceri li ha sempre avuti, ma poi tra ritardi di pagamenti e giocatori in sciopero, le stagioni andavano sistematicamente a farsi benedire. Proprio questo è il principale dubbio che getta nubi sulla storica firma di Deron Williams. Nessuno dubita che i 5 milioni abbondanti di dollari che D-Will percepirà in caso di permanenza fino a fine stagione non verranno versati, così come verranno garantiti i salari agli altri Usa David Hawkins e Marcellus Kemp o di Semih Erden e Zoran Erceg. Meno certezza per gli stipendi destinati ai comprimari indigeni. Se la società si dimostrerà all’altezza e se il lockout tirerà per le lunghe le Black Eagles potrebbero tornare a recitare un ruolo da assoluti protagonisti.

6- Turk Telekom La formazione della capitale arriva da due stagioni assolutamente da dimenticare. Confermato in panchina Timucin Meric, arrivato lo scorso Gennaio per dare una scossa ad una formazione che marciva in fondo alla classifica, dal mercato è arrivato un profondo rinnovamento. Si è puntato sulla solidità di un gruppo formato da veterani, solo l’ex romano Darius Washington è sotto la trentina, con l’aggiunta di un campione quale il lungo degli Utah Jazz Mehmet Okur. Proprio il reparto lunghi sarà l’arma principale dei biancoblu con due protagonisti assoluti della passata stagione quali Micheal Wright, miglior realizzatore con il Trabzonspor, e Nedim Yucel, miglior rimbalzista con il Mersin, a completare un pacchetto che prevede anche la presenza del muscolare lettone Kaspars Kambala. Sul perimetro gli arrivi di Simas Jasaitis, Muratcan Guler e Bekir Yarangume completano la rifondazione estiva.

SECONDA FASCIA – Le formazioni che non rischiano in chiave salvezza e che lotteranno per gli ultimi posti playoff.

7 – Pinar Karsiyaka – Le chiavi del KSK sono nelle mani dei veterani Mire Chatman e Jovo Stanojevic. Se le loro condizioni fisiche consentiranno un impiego prolungato e duraturo i risultati non tarderanno ad arrivare. Dal precampionato è emerso un ottimo Ilkan Karaman, 20enne di 205 arrivato dal Galatasaray nell’ambito dell’operazione Aldemir, che si candida a ruolo di rivelazione dell’anno.

8 – Antalya – Degli eroi che la passata stagione hanno tenuto per tutto il girone d’andata Antalya tra le prime quattro non è rimasto nessuno. Per la nuova avventura si è puntato forte sulle capacità realizzative del playmaker da Villanova Corey Fisher. Fin qui sotto tono gli altri due Usa Kedrick Brown e DeAngelo Casto. In precampionato ha avuto grande spazio, e quasi 10 triple di media tentate, il 21enne naturalizzato bosniaco Melih Mahmutoglu.

9 – Aliaga Petkim – Tutto gira intorno a quattro uomini: le guardie Ryan Toolson e Branislav Ratkovica ed i lunghi Umit Sonkol e Brian Qvale. Se il mormone nipote di Danny Ainge torna quello che fu due anni fa in maglia Karsiyaka, chiuse con 17 punti di media, allora la stagione potrebbe andare oltre le aspettative. Qvale, rookie da Montana Univ, si candida a ruolo di rimbalzista principe del torneo.

10 –Tofas – Ha puntato tutto sul mezzo lungo Bradley Buckman, lo scorso anno trascinatore di Antalya nel finale di stagione. Attorno al tiratore texano sono stati messi i muscoli degli esperti croati Tomislav Ruzic e Jurica Zuza e l’atletismo dell’esterno Austin Nichols.

11- Mersin – Confermatissimi Anthony Grundy e Vincent Grier. Al loro fianco giostrano i connazionali James Mays, che ha nazionalità centrafricana, e Demetri McCamey. Al di fuori dei quattro mori non ci sono particolari attrattive nel nuovo Mersin, ma per una salvezza sicura possono anche bastare.

TERZA FASCIA – Qui la lotta si fa dura. Ogni scontro sarà cruciale per l’esito della stagione. E la TBL2 è dietro l’angolo.

12 – Erdemir – Tre statunitensi pratici di salvezze – K’Zell Wesson, Antwayne Robinson e Gerrod Henderson – e due turchi mai emersi dal sommerso – Soner Senturk e Mutlu Akpinar – questo lo schieramento tattico con cui l’Erdemir si presenta ai nastri di partenza. Dalla panchina poco e niente. Basterà per un altra salvezza?

13 – Olin Edirne – Durante l’estate ha perso i due pezzi pregiati che hanno firmato la storica salvezza dello scorso anno. Le speranze di ripetere quell’evento sono assai esili, e tutte legate alle scorribande del rookie da Georgetown Christopher Wright ed alle peripezie balistiche del veterano Mustafa Abi, di fatto inutilizzato negli ultimi quattro anni tra Efes e Besiktas.

14 – Hacettepe – Neopromossa che ha puntato su Usa esperti ma non di prima fascia, Ricardo Marsh e Melvin Sanders, cui ha unito l’esperienza di Huseyin Besok e la freschezza dell’ex stella di Kansas Sherron Collins ed il lungo inglese Bryan-Amaning. Intrigante ma la salvezza si deciderà all’ultimo respiro.

15 – Trabzonspor – Partiamo dal presupposto che a Giugno aveva dichiarato fallimento. Poi i soldi in qualche modo sono arrivati e si è ripresentata ai nastri di partenza anche questa stagione. Fin quando i pagamenti saranno puntuali potrà puntare sulle doti realizzative di Jonathan Gibson, una volta tolto lui francamente facciamo fatiche a trovare un giocatore che valga la massima serie.

16 – Bandirma – È la formazione giovanile del Banvit che, dopo aver centrato la promozione nella prima serie ha dovuto vendere i diritti per non incorrere in conflitti regolamentari. L’ossatura è rappresentata dai rampolli di casa, all’interno dei quali spicca Safak Edge, più due Usa appena usciti dall’università. Inutile dire che l’esperienza non sia il punto di forza della casa. Comunque vada sarà un successo, con tanti giovani che avranno la possibilità di cimentarsi nel massimo campionato.

Nicola Martinelli