Un Paese intero, la Francia, sognava la finale e la possibilità di vincere la medaglia d’oro. Un uomo, uno soltanto, il meraviglioso Pau Gasol di questi campionati europei, si è frapposto fra milioni di francesi e la tanto agognata finale. Francia-Spagna (73-80 il risultato finale dopo un over-time) di un giorno di settembre del 2015, il 17 per la precisione, passerà infatti alla storia come il giorno in cui un campione, anzi un fuoriclasse di più di 2 metri e 10, fece piangere una nazione intera. Monumentale il catalano. Straordinario per continuità espressa sui 40 e passa minuti. Chirurgico nel tirare fuori dalle secche i suoi con un minuto, l’ultimo dei regolamentari, giocati da iniziato del Gioco. Freddo, nel caricare Gobert nel supplementare e trascinare los companeros anche nell’overtime con una prova ai limiti della perfezione emotiva e tecnica. La Francia si inchina così al Re catalano e viene abbandonata dai suoi uomini principali. Parker e Diaw giocano una delle gare peggiori della loro carriera. Batum, una volta di più, mostra dei chiari limiti mentali evidenziati nello 0-3 ai liberi con i quali ad una manciata di secondi dal termine avrebbe potuto contribuire a scrivere un’altra storia.
De Colo prova fin da subito a vestire i panni del leader e guidare i compagni verso la tanto agognata finale. L’ex Spurs mette a segno 7 dei primi 11 punti dei suoi ma la Spagna rimane lì. Guidata dalla premiata ditta Gasol-Rodriguez, la formazione di Scariolo ribatte colpo su colpo agli avversari. Nella seconda frazione, Gelabale e Fournier provano la fuga senza successo. Rodriguez è commovente per la capacità di restare in campo nonostante una condizione fisica a dir poco precaria. E’ proprio l’asso galactico che firma la tripla del sorpasso Spagna a due minuti dall’intervallo lungo. Sotto nel punteggio ma di certo non affossati, i blues rimettono la testa avanti e vanno a riposo sul 33-32 al termine di 20 minuti intensi e ben giocati.
Sono i rimbalzi d’attacco, tanti a pochi in favore dei padroni di casa, a solcare l’unica vera differenza tra le due contendenti. Nonostante ciò, anche nella prima metà del terzo quarto la Spagna ha il merito di rimanere a contatto. In questo preciso momento, più che una partita è una lotta senza quartiere. Ci vuole Parker, in versione Godot anche in semifinale, per far scattare in piedi i 27 mila che intonano la Marsigliese a più riprese. La tripla del leader maxìmo ha l’effetto di sbloccare les bleus e Lauvergne nello specifico, autore di un altro paio di canestri dalla distanza che avvicinano illusoriamente la Francia al sogno chiamato medaglia d’oro.
Con le spalle al muro ma non ancora affondati, gli iberici si rifiutano di alzare bandiera bianca anche nell’ultima frazione. Gasol è in una di quelle serate in cui dimostra di essere uno dei più straordinari giocatori europei di sempre, e pazienza se ogni tanto, forse troppo, appare molle ed un pò lezioso. Il catalano delizia con un patrimonio tecnico di livello assoluto e nel finale, per due volte, il #4 porta la Spagna in vantaggio prima che una tripla di Batum vanifichi il +3 firmato da Rodriguez a 14 secondi dalla fine e porti la gara all’overtime. Qui, se possibile, Gasol alza ancora di più il proprio rendimento facendo continuativamente quello che più gli aggrada, letteralmente. A nulla serve l’illusoria giocata del duo De Colo-Gobert che porta la Francia sul 74-72. Si, perché il fratello di Marc sale ulteriormente in cattedra firmando i punti decisivi dell’incredibile successo iberico. Un successo che farà epoca.
MVP – Difficile descrivere quanto fatto da Pau Gasol. I 40 punti realizzati con 12 su 21 dal campo e 11 rimbalzi dicono poco, quasi nulla, sull’impatto che ha avuto il giocatore dei Chicago Bulls sulla partita. Se quando si parla di LeBron James si usa dire che “siamo tutti testimoni”, beati coloro i quali sono stati testimoni della prova offerta da Pau Gasol.
LVP – Se per Gasol è difficile trovare gli aggettivi, lo stesso si può dire per la prestazione offerta da Tony Parker. Gli aggettivi di cui sopra, però, vanno spesi in senso contrario. Tanto monumentale è stato il catalano, quanto disastroso o quasi è stato un Parker francamente deludente.
The Unexpected – La Spagna intera. In pochi si aspettavano una squadra in grado di arrivare in finale al netto di assenze pesantissime. Dopo il girone di Berlino, la selecion ha però cambiato marcia giocando un ottimo quarto contro la Grecia ed una semifinale che entrerà di diritto nella storia dello sport iberico.
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