euroleague-logoEd eccoci al ranking delle magnifiche sedici che si sfideranno a partire da domani. Abbiamo diviso il ranking in tre parti, considerando le favorite, le outsider e le squadre in cerca di gloria ma che difficilmente potranno puntare ai playoff.

Partiamo proprio da questa ultime, in cui troviamo quattro squadre che a nostro parere potranno creare anche qualche sorpresa ma in un cammino lungo 30 partite non riusciranno a trovare quella continuità che servirà per entrare tra le prime 8. Il ranking, così come per le altre due parti, è in rigoroso ordine alfabetico e non vuole essere una graduatoria tra le squadre che rientrano nella stessa fascia.

Buona lettura!

CRVENA ZVEZDA MTS BELGRADO (All. Dejan Radonjic)

(Foto di Savino PAOLELLA 2015)

Charles Jenkins torna a Belgrado dopo un solo anno (Foto di Savino PAOLELLA 2015)

La Stella Rossa ritrova Charles Jenkins, che rientra in Serbia dopo l’esperienza con la maglia dell’Olimpia Milano. Un difensore instancabile e un attaccante che è in grado di fare male. Ma il vero problema che potrebbe affliggere la squadra di Radonjic è la partenza di elementi del calibro di Tarence Kinsey, Quincy Miller e Maik Zirbes. Tre elementi fondamentali che mancheranno al gioco della Stella Rossa, in particolar modo Miller e Zirbes, per la capacità di giocare vicino a canestro. È arrivato Milko Bjelica, che vorrà di sicuro riscattarsi dopo la stagione non scintillante al Darussafaka e, insieme a lui, Ognjen Kuzmic, un autentico giramondo che deve ancora dimostrare tutto il suo valore in campo europeo. Lo scorso anno si sono viste buone cose, ma rimangono senza dubbio uno dei team di bassa fascia. La regia verrà di nuovo affidata a Stefan Jovic, uno dei migliori assistman del Vecchio Continente, ma i terminali offensivi sono cambiati da una stagione all’altra e questo sì che potrebbe essere un problema. Simonovic ha una buonissima mano ed è stato in grado di fare male per davvero nel corso delle gare in cui è andato in ritmo. Entrare tra le prime 8 è un’impresa praticamente impossibile, ma rappresenta anche la sfida più bella, dove i pronostici vengono puntualmente ribaltati. In questo caso, però, si nota una differenza sostanziale negli organici che affrontano questa edizione di Eurolega e di certo la Stella Rossa presenta lacune che non possono essere bilanciate con un gioco al di sopra delle aspettative.

GALATASARAY ODEABANK ISTANBUL (All. Ergin Ataman)

Daye Austin _(Foto R.Caruso 2015)

Austin Daye è l’innesto forse più importante per il Gala (Foto R.Caruso 2015)

Uscito più o meno indenne (almeno la sezione basket, mentre il calcio è in pieno caos) dalla crisi finanziaria di due stagioni fa, in concomitanza con l’ultima apparizione in Eurolega, il Galatasaray di Ergin Ataman si riaffaccia in EuroLeague dopo la stagione più esaltante della sua storia, almeno a livello europeo, con la vittoria in Eurocup. Di quel gruppo è rimasto ben poco e la creatura di Ataman si è rifatta il trucco per puntare a contrastare il dominio cittadino di Fener ed Efes, ma soprattutto provare a sfruttare la wild-card per viaggiare lungo in Europa. Oltre a Koksal, all’eterno Guler ed il giovanissimo Arar, gli unici highlander rimasti sono Vlado Micov e Blake Schilb, pronti a sparare le ultime cartucce della loro lunga carriera. Ataman ha puntato ancora una volta sull’usato sicuro, costruendo un roster d’esperienza con una età media prossima ai 28 anni, decisamente alta per gli standard recenti della EuroLeague. Nello spot di playmaker é stato chiamato Justin Dentmon che torna in Europa dopo la parentesi cinese e che si dividerà i minuti con uno dei giocatori più interessanti del roster, quel Russ Smith campione NCAA con la Louisville di Pitino e che cerca di rilanciare in Europa una carriera da professionista un po’ opaca. Al loro fianco ci sarà il cecchino per eccellenza Jon Diebler, anche se il reparto guardie sembra dare poco affidamento, con i soli Koksal e Guler a garantire un backup. Cosa che probabilmente costringerà Ataman a giocare con quintetti alti e atletici potendo contare su un gruppo di “3” e “4” capace di adattarsi a diverse situazioni tattiche. In estate sono arrivati Deon Thompson, Emir Preldzic ma soprattutto Austin Daye, che dopo aver fatto innamorare Pesaro per metà stagione ha salutato ed ha portato in Turchia tutto il suo talento e la sua imprevedibilità (dentro e fuori dal campo…). Anche sotto canestro le rotazioni sembrano un po’ cortine ma soprattutto il reparto un po’ “leggero”. E’ vero che Alex Tyus ha vinto una Eurolega anche da protagonista e che Tibor Pleiss, pur non brillando a Barcelona nell’ultima stagione, si è costruito una certa reputazione in Europa, Ataman però dovrà inventarsi qualcosa perché entrambi potrebbero non bastare in quel mare di squali che è il pitturato in EuroLeague. Il Galatasaray sembra una squadra intrigante, con del talento diffuso in tutti i reparti, ma la squadra sembra mancare di quel qualcosa che in Europa alla fine fa la differenza. Il sogno, come tutti ovviamente, sono i playoff ma probabilmente servirà un robusto upgrade a stagione in corso per pensarlo un obiettivo realmente alla portata.

UNICS KAZAN (All. Evgeny Pashutin)

Langford (Foto R.Caruso 2015)

Keith Langford torna in EuroLeague con Kazan (Foto R.Caruso 2015)

La formazione di coach Pashutin sembra essere stata allestita con criterio e potrà ritagliarsi un interessante ruolo da “mina vagante” del torneo. Una squadra russa non solo per la città e lo stato in cui gioca, ma anche per le scelte di allestire un roster con una colonna portante composta da giocatori autoctoni. Pavel Antipov, Aleksandr Karpukhin, Evgeny Voronov e Vladislav Yevstafev vanno ad aggiungersi a Ponkrashov e compagnia, confermando la volontà di puntare sui giocatori di “casa”. Fondamentale la conferma di Keith Langford, che ha dimostrato ancora una volta di poter essere uno dei più forti realizzatori a livello continentale, così come preziosa la permanenza in squadra dello spagnolo Colom, altro importante terminale offensivo di Pashutin. Kaimakoglou è un giocatore di assoluto valore in EuroLeague mentre sarà da valutare l’impatto del nuovo arrivato Coty Clark, ala classe ’92 di 201 cm e con un brevissimo passato in Nba con la maglia dei Boston Celtics. Obiettivo principale creare scompiglio e magari mettere qualche sassolino negli ingranaggi di squadre che sembrano, almeno sulla carta, più attrezzate.

ZALGIRIS KAUNAS (All. Sarunas Jasikevicius)

Westermann Leo (Foto R.Caruso 2015)

Leo Westermann (Foto R.Caruso 2015)

Lo schema e la filosofia è sempre la stessa, fedele a quella cultura lituana di orgoglio e appartenenza che ben conosciamo da Barcelona ’92. Squadra giovane, senza reali ambizioni se non quella di far crescere i prodotti locali senza troppa pressione addosso ma dandogli comunque un palcoscenico importante. A guidarli in panchina la più gloriosa stella locale degli ultimi 20 anni, Sarunas Jasikevicius, che avrà ideali esecutori in campo i senatori Javtokas e Jankunas (probabilmente entrambi all’ultima corsa continentale), guide spirituali di un gruppo molto simile a quello della scorsa stagione e che, come sempre, parla molto lituano. Ulanovas ha già dimostrato di poter tenere il campo con grande disinvoltura lo scorso anno, Lekavicius e Valinskas avranno un anno in più di esperienza, il giovanissimo Varnas è in rampa di lancio, gli esperti Seibutis e Milaknis due garanzie sul perimetro. I volti nuovi sono pochi e, bisogna dirlo, ben inseriti nel contesto esistente. Leo Westermann, sperando che i guai fisici che ne hanno tormentato le ultime due stagioni siano finiti, porterà tanto fosforo in regia alternandosi con Kevin Pangos giocatore molto solido, con un mortifero tiro da tre (oltre 51% in Eurocup lo scorso anno) e grande protagonista con Gran Canaria la scorsa stagione. Sotto canestro, per garantire minuti di riposo a Javtokas e Jankunas, si aggiungono alla solidità del confermatissimo Brock Motum i muscoli ed i centimetri di Lima e Kavaliauskas, che dopo tanto girovagare in Europa finalmente vestirà la casacca dello Zalgiris. Come dicevamo, obiettivo numero uno quello di mettere in mostra e far crescere i giovani lituani di cui la squadra è infarcita, ma attenzione perché la Zalgirio Arena è sempre un campo complicato (anche se lo scorso anno spesso e volentieri terreno di conquista), ma soprattutto Jasikevicius è un gran lottatore ed in una EuroLeague come quella di quest’anno le sorprese possono essere dietro l’angolo.

a cura di Carlo Ferrario, Fabrizio Quattrini e Riccardo Brivio


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