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Sergio Llull (foto di Fabrizio Stefanini)

Sergio LLULL (Real Madrid) – Se il Real è ancora in corsa e può ancora sperare di difendere il titolo conquistato la scorsa stagione, gran merito va a lui, capace di non abbassare mai il suo livello di gioco, anzi di riuscire a metterci sempre quel qualcosa in più che alla fine ha fatto la differenza. Per tutta la stagione, mentre i compagni intorno a lui alzavano bandiera bianca, tra infortuni ed una condizione fisica che tarda ad arrivare, Llull ha sempre risposto presente, con poche stecche e soprattutto mettendoci sempre quella garra che altri non sempre hanno messo in campo tra i suoi compagni. Chiude le Top16 con 13.2 punti, il 40% da 3 e 5.3 assist a partita.

Nando De Colo, glaciale ai liberi con un 12/12 (Fabrizio Stefanini 2015)

Nando De Colo (Fabrizio Stefanini 2015)

Nando DE COLO (CSKA Mosca) – Migliore per valutazione complessiva (26.8), secondo per punti segnati (21), quinto nella percentuale da 3 (52%) e sesto con oltre il 90% per la percentuale di liberi segnati, anche se diventa primo tra quelli con oltre 100 liberi tentati. Bastano queste piccole cifre per descrivere quello che De Colo ha (continuato) a fare nelle Top16? Le statistiche ovviamente non parlano da sole, ma guardando le gare del CSKA è evidente l’impatto che il francese ha avuto sulla squadra, tanto da essere ormai definitivamente il go-to-guy di Itoudis, che gli ha dato senza mezzi termini le chiavi della macchina. Con lui in campo, la squadra gioca decisamente meglio ed anche Teodosic, sgravato di responsabilità ed off the ball rende decisamente di più. Adesso, come ogni anno, viene il difficile, ma la strana, almeno fino alle Final Four sembra spianata.

Gigi DATOME (Fenerbahce) – Quella del nostro Gigi Nazionale alla corte di Obradovic è, finora, la stagione della consacrazione. La consacrazione di star europea di prima grandezza, che forse Oltreoceano non ha trovato lo spazio che meritava, o forse lui ha avuto troppa fretta. Non lo sapremo mai, certo che quando l’estate scorsa lui ha scelto Istanbul noi stessi ci eravamo posti la domanda se fosse una scelta affrettata oppure l’occasione di mostrarsi per quello che è nel Continente. E lui ha fatto proprio questo, diventando in fretta il vero leader del Fenerbahce pieno di star. Una prima fase da alti e bassi, a cui è seguita una Top16 scintillante, in cui Gigi ha migliorato tutte le sue voci statistiche, guidando il Fener ad un facile primo posto con 13.6 punti, con il 60% al tiro ed il 55% da 3 punti. All’orizzonte il Real campione, ma Gigi siamo certi non tremerà.

Anthony RANDOLPH (Lokomotiv Kuban Krasnodar) – Giocatore universale, capace di giocare nel pitturato con grande efficacia (52% da 2 e 6 rimbalzi a partita) ma dotato di un raggio di tiro abbastanza ampio da portarlo anche fuori l’arco quando le esigenze del match lo richiedono. Ha iniziato la sua stagione in ritardo ma nella fase centrale delle Top16, quando la squadra di Bartzokas ha costruito il suo secondo posto, ha dato il meglio di sè fino a toccare il top nella sfida con il Cedevita del 25 febbraio in cui ha messo assieme una prestazione da 43 di valutazione (la più alta delle Top16). Il suo impatto, però, lo si vede anche in difesa dove con le sue lunghe leve riesce a togliere visuale agli avversari ma lo rendono anche caapce di giocare con efficacia sulle linee di passaggio. La sua sfida con Doellman nei playoff sarà forse uno dei duelli più belli da seguire nei playoff.

(Foto di Savino PAOLELLA 2015)

Bourousis (Foto di Savino PAOLELLA 2015)

Ioannis BOUROUSIS (Laboral Kutxa Vitoria) – Il nostro personale MVP fino a questo punto della stagione. Non solo perché Bourousis sta giocando, statistiche alla mano, la sua migliore stagione da sempre in Eurolega (14.8 punti, 9.2 rimbalzi, 2.2 assist, 22.3 di valutazione), ma perché le sue prestazioni sono coincise con il miracolo Laboral, capace di piazzarsi al secondo posto nel “girone della morte”. Bourousis ha messo insieme nelle Top16 una serie di prestazioni da stropicciarsi gli occhi, come nella sfida al ritorno contro il Real, quella contro il Khimki o il trionfo dell’andata contro il CSKA; o ancora nella preziosissima vittoria di Barcelona. Impossibile trovare una perla, in una Top16 da assoluto dominatore e che, se confermata nei playoff, lo metterebbe in pole position per il premio di miglior giocatore della stagione.

Sesto Uomo: Justin DOELLMAN (Barcelona Lassa) – Nulla da dire, se il Barcelona è ai playoff deve ringraziare anche e soprattutto Justin Doellman. Senza di lui non ci sarebbero state le vittorie di Madrid e quella pazzesca in overtime contro il CSKA, due vittorie di fatto decisive, arrivate da un giocatore che come pochi riesce a stare sempre nelle pieghe della partita, dotato di un QI cestistico superiore alla media ed in grado di materializzarsi come pochi, per colpire gli avversari anche e soprattutto in quelle serate, come la sfida appena citata contro il CSKA, in cui sembra fuori dal match. Il classico sesto uomo di cui Xavi Pascual non potrà fare a meno nella delicatissima sfida contro il Lokomotiv.

Allenatore: Velimir PERASOVIC (Laboral Kutxa Vitoria) – Se Ioannis Bourousis è, a nostro avviso, in coso per il premio di miglior gicoatore dell’anno, il suo allenatore deve solo aspettare la cerimonia di Berlino per intascarsi il premio di miglior allenatore della stagione. Perasovic è riuscito a rendere una squadra di giocatori normali, in una perfetta macchina da guerra che, dato non scontato, gioca bene e diverte, senza speculare sugli errori degli avversari, anzi imponendo spesso e volentieri il proprio sistema di gioco ed il proprio ritmo. Una squadra che, ironia della sorte, dà il meglio di sè in Europa e che ora si trova davanti al bivio più importante della sua storia recente, perché l’accesso alle Final Four è veramente alla portata e sinceramente, dopo un cammino del genere, sarebbe un peccato non vedere i baschi a Berlino.


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