CSKA MOSCA-PANATHINAIKOS ATENE 93-66 (29-21, 27-6, 21-15, 16-24)

(Foto Savino Paolella 2014)

Teodosic in missione (Foto Savino Paolella 2014)

C’era grande attesa intorno a questa sfida, per capire quanto un Panathinaikos, costantemente a corrente alternata in questa Eurolega, potesse infastidire il CSKA, per larghi tratti dominante in stagione. Se la risposta è quella data dal campo dopo soli 20 minuti, il CSKA può iniziare a prenotare l’albergo a Madrid e iniziare a pensare alle Final Four. I greci non partono neanche male, appoggiandosi spesso e volentieri su Batista, per cercare di aprire il campo al tiro da fuori, ma i problemi sono soprattutto dietro dove Diamantidis e soci non riescono ad arginare la fluidità di gioco del CSKA. Così basta una fiammata da 24-4 a cavallo della prima pausa per far volare gli uomini di Itoudis sul 51-25 e poi 56-25 all’intervallo lungo, a cui i russi arrivano tirando 22/33 dal campo e smazzando qualcosa come 19 assist. Ci sarebbe anche un secondo tempo, che diventa un lunghissimo garbage time, in cui il CSKA è anche bravo a non forzare e a non infierire chiudendo in scioltezza e permettendosi ampie rotazioni. Tra 48 ore si torna in campo e la storia dell’Eurolega è piena di serie rivoltate come un calzino ma la sensazione di forza lasciata dal CSKA è decisamente impressionante.

MVP: Non è facile scegliere il migliore in una gara di questo tipo, però Milos Teodosic lascia il segno nei 20′ in cui si gioca a basket, soprattutto in un primo tempo in cui mette a segno 10 punti per far partire la fuga del CSKA. Chiude con 18 punti, 7/9 dal campo (con 4/5 da 3) e 8 assist, in meno di 20 minuti in campo. In missione come tutto il CSKA.


FENERBAHCE-MACCABI TEL AVIV 80-72 (16-22, 22-20, 21-16, 21-14)

 (Foto Savino Paolella 2014)

Ottima gara per Bjelica (Foto Savino Paolella 2014)

Si giocano due partite alla Ulker Arena. La prima di 25′ la vince in modo agile il Maccabi, grazie ad una partenza sprint (2-11, figlio di un iniziale 5/6 in 5 minuti), ad una grande difesa che toglie il fiato a Bogdanovic e Goudelock, costringendo il Fener a tiri fuori ritmo soprattutto dalla grande distanza (3/11 dopo 20 minuti), ma soprattutto grazie ai ritmi elevati tenuti in attacco e che mettono in difficoltà la difesa turca, incapace di trovare le contromisure ad un Pargo irreale per oltre 20 minuti (19 punti con 7/11 dal campo), bravo a creare per sè e per i compagni (8 assist per lui). Toccato il massimo vantaggio sul 43-54 improvvisamente il Maccabi si ferma, o meglio il Fenerbahce dal nulla e con le spalle al muro si desta ed inizia così un’altra sfida di 15′, dominata dagli uomini di Obradovic. E’ Zoric che quasi da solo firma il parziale di 16-4 in chiusura di terzo quarto, che rivolta la gara come un calzino e che regala il primo vantaggio del match ai turchi. Improvvisamente il Fener rende impossibile la circolazione di palla del Maccabi, che non vede più il canestro, e subisce quasi inerme la fisicità di Vesely, che firma una gara da incorniciare con 23 punti e 7 rimbalzi. Nel finale si iscrive al match anche il silente Goudelock e gli uomini di Obradovic toccano anche il +10 che gli permette di amministrare il finale.

MVP: premio diviso a due tra Nemanja Bjelica e Jan Vesely. Se il Fener non crolla nel primo tempo il merito è soprattutto di loro due, che si prendono tutte le responsabilità in un primo tempo in cui segnano 23 dei 39 punti dei turchi, a cui Bjelica aggiunge anche 9 rimbalzi (che alla fine saranno 12). Vesely è dominante sotto canestro per tutto il match, firmando una gara da 23 punti con 11/14 da 2, o meglio da sotto canestro.


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