CSKA MOSCA-CRVENA ZVEZDA BELGRADO 84-74 (1-0)

Milos Teodosic, chirurgico dalla lunga con un 6/9 (Fabrizio Stefanini 2015)

Grande partita per Milos Teodosic (Fabrizio Stefanini 2015)

A guardare le fredde statistiche e l’andamento del match, é sembrata una gara bella ed equilibrata. Forse bella no, equilibrata solo in parte, anche se il Crvena Zvezda ha avuto un paio di opportunità a metà dell’ultimo quarto per tornare ad un solo possesso di distanza, ma la difesa del CSKA ed un pizzico di fretta hanno vanificato questa possibilità.

La realtà é che Radonjic ci ha provato con le sole armi a sua disposizione, il gioco interno dove Zirbes e Stimac hanno avuto vita facile, soprattutto in attacco (8 rimbalzi in attacco per loro) grazie all’assenza di Freeland, ed il tiro da 3 punti (10/24) che ha funzionato a corrente alternata ma che ha permesso ai serbi di restare sempre nella scia e di rientrare anche in partita tra terzo e ultimo quarto, quando il CSKA ha provato a scappare, toccando un paio di volte la doppia cifra di vantaggio, grazie all’eccellente gara di Jovic (14 punti con 4/7 da 3) ed ai soliti Miller e Kinsey. Ed il CSKA? I russi hanno sempre dato l’impressione di avere il match sotto controllo, nonostante abbiano dovuto fare a meno di De Colo, in campo ma troppo nervoso ed impreciso, che ha segnato il primo canestro dal campo a 30″ dalla fine del terzo quarto e spesso e volentieri lo si é visto discutere con Itoudis per alcune scelte offensive opinabili. In una serata un pò così è bastata la prova scintillante di Teodosic, che ha giocato con grande concentrazione, mettendone 15 con il tabellino immacolato nei primi 20′ e continuando a predicare basket nella seconda parte di gara, chiudendo con 23 punti e l’80% al tiro, oltre a 6 rimbalzi e 6 assist. La squadra di Itoudis, in una serata abbastanza imprecisa al tiro da fuori, ha preferito giocare di “rimessa”, costruendo il suo piccolo vantaggio ad inizio terzo quarto, quando ha aumentato la pressione difensiva riuscendo a costruire qualche canestro facile in contropiede. Toccata la doppia cifra, i russi hanno inserito il pilota automatico ed hanno portato a casa il match senza particolari preoccupazioni. Piuttosto fossimo in Itoudis, inizieremo a preoccuparci di come arginare i problemi fisici di Freeland che potrebbero costare carissimo in una eventuale Final Four per una squadra “piccola” che anche stasera contro Zirbes e Stimac ha mostrato qualche difficoltà nel pitturato.

MVP – Milos Teodosic: per raccontare la sua partita basterebbero i poco più di 7 minuti passati in campo nel primo quarto, quando si alza dalla panchina con la sua squadra sotto 2-9, trascinandola al sorpasso ed al primo tentativo di allungo con 6 punti, 3 rimbalzi e 2 assist. Chiude i primi 20′ con 15 punti e 5/5 al tiro, e continua ad essere chirurgico oltre che il solito dispensatore di cioccolatini per i compagni. Si prende solo 10 tiri, ne segna 8 e chiude con 23 punti, 6 rimbalzi e 6 assist, con le 6 perse a sporcare la sua serata.

FENERBAHCE ISTANBUL-REAL MADRID 75-69 (1-0)

(Fabrizio Stefanini 2015)

Grande gestione per Obradovic (Fabrizio Stefanini 2015)

Se questa serie arriverà alla quinta gara, prepariamoci ad una sfida epica. Probabilmente non la più spettacolare ma quella che ci regalerà dei momenti di basket intenso come raramente abbiamo visto nella storia recente dell’Eurolega. Gara-1 la porta a casa il Fenerbahce dopo 40′ di basket tattico ed intenso, dove i due allenatori hanno cercato di superarsi, mettendo in difficoltà l’avversario e cercando di colpirne da subito i punti deboli, badando più al sodo che allo spettacolo.

Una gara da punteggio basso, bassissimo in un primo quarto dominato dalla tensione, in cui le due squadre combinano per un misero 3/15 in 5′, con punteggio ancorato sul 4-4 dopo oltre 5′. Ci pensa Obradovic a giocarsi da subito la prima carta, quella del quintetto con un solo lungo, un Udoh a tratti dominante in un secondo quarto da 8 punti, che produce il meglio grazie alla pressione difensiva che toglie il fiato ad un Sergio Rodriguez inguardabile per 20′, producendo grazie ad una fiammata di Bogdanovic (che ne mette 13 su 16 nei primi 20′) il primo allungo oltre la doppia cifra, che i turchi sapranno mantenere fino alla pausa lunga. Dove si va con una strana sensazione, quella che il Real andava affossato quando il sangue ha iniziato ad uscire. Perché le merengues sono fuori dal match dal punto di vista tattico e tecnico, tirano 8/23 e 3/14 da 3, mettono assieme 10 palle perse ed un complessivo 17 di valutazione, con il solo Llull che sembra veramente dentro la partita.

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Bogdanovic a due facce nella vittoriosa gara-1 (foto di Fabrizio Stefanini)

Unica nota positiva è che, almeno mentalmente la squadra sia ancora sul pezzo ed infatti il rientro in campo lo dimostra, con una difesa finalmente competente ed il doppio lungo più tre esterni che fanno la differenza in difesa, ma soprattutto in attacco, dove il Real trova un miglior bilanciamento, spaziature quasi perfette ma soprattutto un motivatissimo Rudy Fernandez che sia accende con i fischi del pubblico e firma 8 punti quasi consecutivi che spingono i blancos addirittura al sorpasso (51-52) poco prima dell’ultima pausa. Complice senza dubbio un Fenerbahce in cui Dixon fa più danni che altro ed anche Datome sembra in difficoltà contro l’aumentata intensità difensiva del Real. Qui Obradovic però fa la mossa che decide il match, giocandosi la carta Sloukas, ma soprattutto partendo ad inizio ultimo quarto con un quintetto piccolissimo, con Datome ipotetico “5” e costringendo Laso a togliere Ayon e giocare con 4 esterni più Reyes. La mossa paga dividendi altissimi sia in difesa, dove i turchi non soffrono più sul pick&roll, difendono meglio sul perimetro e trovano un miglior bilanciamento anche a rimbalzo, ma soprattutto in attacco dove la capacità degli esterni, e soprattutto di Sloukas (8 punti in 7′ nell’ultimo quarto, 10 complessivi negli ultimi 10′) , di attaccare il ferro fanno la differenza con il Fener che prende 9 punti di vantaggio quando si entra negli ultimi 3′, che saranno quelli decisivi nonostante Bogdanovic giochi al contrario gli ultimi possessi ed il Real riesca a rientrare fino al -3 ad 11″ dalla sirena finale. Game over e tiriamo il fiato per 48 ore in vista di una gara-2 che si preannuncia per cuori fortissimi.

MVP – Kostas Sloukas: entrato sul finire di terzo quarto è l’uomo della Provvidenza per Obradovic. Mette 8 dei primi 10 punti dell’ultimo quarto del Fener, punendo la difesa spagnola sia da fuori che attaccando il ferro con decisione. Soprattutto la sua intensità risveglia tutti i compagni, reduci da un terzo quarto inguardabile, ma soprattutto un pubblico che aveva iniziato a festeggiare troppo presto. D’altra parte non si sono vinte due Eurolega in fila da protagonisti senza un motivo, così come stasera abbiamo capito perché ad Atene in tanti si sono stracciati i vestiti per la sua partenza.


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