Serata amara per le squadre italiane in Eurolega, con una doppia sconfitta in poco più di due ore che di fatto ci lascia nuovamente fuori dall’Europa che conta ancora prima di Natale. Sassari viene sconfitta a domicilio e dice addio al lumicino di speranza che ancora aveva, Milano perde ad Atene ma non è ancora matematicamente fuori. Infatti l’Olimpia resta appesa un filo di speranza, dato dalla vittoria dell’Efes sul Cedevita, che passa necessariamente attraverso una vittoria per almeno 10 punti a Zagabria settimana prossima, oltre ovviamente alla vittoria all’ultima giornata con il Limoges, sperando nel frattempo che i croati perdano anche a Vitoria.

Sassari gioca una partita svogliata e senza la giusta energia per oltre 30′, va sotto di 13 a metà terzo quarto contro un Maccabi privo sia di Farmar che Devin Smith ma con un Pnini versione highlander, poi improvvisamente Haynes accende la gara e guida un parziale a cavallo dell’ultima pausa che sembra rimettere in partita Sassari. Ma la Dinamo continua a difendere in modo svogliato ed il Maccabi riesce a mantenere un cuscinetto di sicurezza di 6-7 punti fino ad un minuto dalla fine quando ancora Haynes (26 punti con 5/7 da 3) si inventa due triple che riportano i sardi a -2 con oltre 30″ da giocare, Rochestie sbaglia la tripla della staffa, Haynes viene stoppato da Bender e sul rimbalzo di Formenti la tripla di Alexander trova solo il secondo ferro.

Milano, ancora priva di Gentile, sa già prima della palla a due che anche in caso di sconfitta avrà ancora una chance per arrivare alle Top16 e gioca una gara accorta ed intelligente per oltre 30′ contro l’Olympiakos privo di Spanoulis ma con Printezis e Lojeski al loro posto. Si gioca a ritmi bassi congeniali ad entrambe le squadre e Milano tiene bene la testa avanti fino a metà terzo quarto, quando i greci provano a dare la prima spallata grazie ai canestri di Mantzaris e Milutinov, ma McLean costrusce quasi da solo il break che riporta la gara in equilibrio all’ultima pausa. Poi a metà ultimo quarto il break decisivo di 9-2 che spezza l’equilibrio e spinge l’Olympiakos oltre la doppia cifra di margine, che in una gara dal punteggio basso è una montagna da scalare, ancora di più per una Milano ancora incerottata e non del tutto guarita, ma che può e deve giocarsi tutto a Zagabria tra 7 giorni.


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