Foto Alessandro Montanari 2013

Keith Langford (Foto Alessandro Montanari 2013)

Completato il girone d’andata con un confortante bottino fatto di tre vittorie, Olimpia ed Efes si incontrano al Forum per stabilire, più o meno definitivamente, chi sia l’anti-Real del gruppo B. E, ancor più importante, chi potrà dirsi ad un passo dalla Top 16.

Milano ci arriva dopo aver dato saggio di una mentalità europea decisamente rinnovata rispetto al passato grazie a due vittorie di sostanza contro Bamberg e Strasburgo. Il campionato, però, ha ridimensionato i progressi della squadra di Banchi che nello stivale ha rimediato due sconfitte consecutive con Bologna e Venezia.

L’Efes, dopo la disfatta di Madrid (-46) ha rimediato vincendo in campionato (dov’è 4-2) e cerca al Forum la consacrazione a seconda forza del girone. L’organico di coach Mahmuti, specie nel quintetto tipo, è di un’incollatura dietro il gotha europeo potendo però contare su un ottimo bilanciamento tra fisicità (il pacchetto lunghi è profondo e tecnico) e atletismo (guardie eclettiche capaci di variare il gioco).

Certo, il fatto che Scotty Hopson sia in forse, rimanda ogni lettura al momento degli starting five. Troppo determinante l’americano nell’economia del gioco della formazione turca (di cui è miglior marcatore con 16.8 ppg – 3° in Eurolega). Milano all’andata cadde nella trappola della frenesia, affrettando le soluzioni alla ricerca della rimonta disperata e gettando al vento 20 palloni, trasformati in facili contropiede con annesso allungo decisivo. Lawal potrebbe essere l’uomo decisivo, in grado di far fruttare il suo atletismo e la sua verticalità al cospetto di un reparto lungo di valore assoluto ma poco atletico. Aprire il campo alle guardie meneghine sarà il focus di coach Banchi che, a difesa schierata, rischia di cadere vittima della capacità degli uomini di Mahmuti di “riempire” l’area costringendo gli avversari a tiri contrastati e a bassa percentuale.

Foto Savino Paolella 2012

Coach Mahmuti (Foto Savino Paolella 2012)

Al contrario Milano dovrà limitare il gioco spalle a canestro di Erden e, soprattutto Savanovic cercando di non soffrire Planinic accoppiato con Jerrells. I turchi giocano con schemi fluidi in grado di distribuire democraticamente il pallone tra interno ed esterno ma con pressione addosso Planinic ha dimostrato di non essere quello degli anni passati. Tenerlo sottoritmo è uno dei compiti degli uomini di Banchi per cercare di controllare l’inerzia e aprire il contropiede di Langford.

Pronostico DB: Milano matura in Europa e la vince in volata


Dailybasket.it - Tutti i diritti riservati