EA7 Emporio Armani Milano – FC Barcelona 91-63 (highlights)

MILANO – Alzi la mano chi, alla vigilia, avrebbe pronosticato un dominio assoluto dell’EA7 Milano contro il Barcelona, ancora imbattuto alle Top 16. Vittoria schiacciante è dir poco, e se è vero che ai fini della classifica la partita valeva poco, psicologicamente invece contava parecchio, soprattutto per Milano, che, per di più priva di Keith Langford (ma agli avversari mancava Navarro) voleva dare un segnale forte a tutta Europa.

Daniel Hackett, protagonista nel primo tempo (Foto: Alessia Doniselli)

Daniel Hackett, protagonista nel primo tempo (Foto: Alessia Doniselli)

Il Barça apre con una tripla di Abrines, ma poi dà con insistenza la palla sotto, con Lorbek e Tomic che capitalizzano il 2-7. Milano va a segno alternando due tiri in sospensione di Gentile e buona circolazioni di palla, che pescano Samuels in area per la schiacciata dell’8-7, primo vantaggio milanese, dopo 4 minuti di gioco. Un paio di accelerazioni di Huertas ridanno linfa ai blaugrana, ma Milano c’è, soprattutto con la testa, e lo dimostra senza strafare e provando a sfruttare al meglio le buone giocate difensive. Gentile segna due liberi e, nell’azione successiva, serve Samuels per un’altra schiacciata; poi, dopo l’ennesimo errore degli ospiti, è Hackett a guidare il contropiede e a servire ancora Samuels per l’appoggio del 16-12 che costringe coach Pascual a chiamare timeout a 3 minuti dalla fine del primo quarto. Timeout che dà i suoi frutti, perché il Barça, a poco a poco, prima ricuce e poi torna in vantaggio con un canestro dell’appena entrato Hezonja, ma è comunque Milano a chiudere avanti il primo quarto, con una tripla dell’ex di turno Wallace sulla sirena.
Oleson risponde pan per focaccia a inizio secondo quarto con un canestro e fallo, e, poco dopo, l’ingresso in campo di Lampe riporta il Barça a +4 (23-27), con due canestri in fila del polacco. Poi, però, qualcosa si inceppa negli ingranaggi dei catalani, e l’Olimpia ne approfitta: Cerella e Jerrells colpiscono dalla lunga distanza, Lawal schiaccia in contropiede e Hackett si esibisce in un coast to coast dopo rimbalzo difensivo che vale il +8 (35-27). E il break di 12-0 si amplia dopo due liberi di Lampe, ancora grazie allo scatenato Hackett, che mette altri 5 punti di fila, e a una tripla di Jerrells a 40 secondi dall’intervallo, per il +12 milanese.

Samardo Samuels, sempre più affidabile (Foto: Alessia Doniselli)

Samardo Samuels, sempre più affidabile (Foto: Alessia Doniselli)

Un canestro da tre di Lorbek sulla sirena del secondo quarto, oltre a riportare il divario sotto la doppia cifra, potrebbe dare il via al rientro blaugrana del secondo tempo. Invece, è Milano a sembrare un’altra squadra nella ripresa: non più quella “solo” buona vista nel primo, ma addirittura inarrestabile. Samuels e Gentile iniziano con un 5-0 che porta i padroni di casa a +14; Sada segna in contropiede, ma nessuno può immaginare che sarà l’unico canestro dal campo del Barcelona del terzo quarto. L’EA7 ha iniziato a difendere come sa e come può, e come sempre dalla difesa prende vita anche l’attacco: due triple di Gentile e Samuels (sì, avete letto bene) ampliano il divario a +18, e sono ancora il figlio di Nando e Samardone a toccare il +23 (59-36). Il Barça va a segno solo dalla lunetta con Todorovic e Abrines, ma i biancorossi non accennano a fermarsi, toccando addirittura il +29 con una tripla di Jerrells sulla sirena del terzo quarto (69-40).
La partita potrebbe finire anche qui, ma Milano non molla mentalmente nemmeno nell’ultimo quarto, e se è vero che la difesa concede qualche canestro facile, l’attacco continua a colpire con Gentile e Lawal, e con Jerrells che addirittura ritocca il massimo vantaggio sul +33 (83-50) a 4 minuti e mezzo dalla sirena.
Insomma, anche se al Barça non serviva la vittoria, una cosa è giocare col freno a mano tirato, un’altra è prendersi una simile asfaltata, che a ridosso dei quarti di finale è tutt’altro che auspicabile. Per cui, il segnale è chiaro: Milano è in crescita esponenziale e vuole fortemente le Final Four casalinghe. Maccabi, Kuban o Galatasaray sono avvisate.

MVP. Non può che essere Alessandro Gentile il migliore in campo: al di là dei 24 punti, con 8/13 da due e 2/3 da tre, la guardia italiana ha giocato una partita ai limiti della perfezione, facendosi sentire a rimbalzo (7, migliore dei suoi), servendo i compagni (6 assist, migliore dei suoi) e perdendo un solo pallone in 29 minuti.

LVP. Il talento infinito di Kostas Papanikolaou non dovrebbe permettere al greco di giocare una partita come questa: 4 punti, tutti nell’ultimo, inutile quarto, ma soprattutto due soli tiri tentati in tutta la partita, oltre a una palese impotenza difensiva contro Alessandro Gentile.

EA7 Emporio Armani Milano – FC Barcelona 91-63
Milano: A. Gentile 24, S. Samuels 16, C. Jerrells 14. Rim (35): A. Gentile 7. Ass (21): A. Gentile 6.
Barcelona: A. Abrines 12, M. Lampe e A. Tomic 8. Rim (35): J. Dorsey 11. Ass (15): J. Pullen e M. Huertas 3.