EA7 Emporio Armani Milano – Bayern Monaco 83-81

MILANO – Daniel Hackett. L’importante, anzi, fondamentale vittoria dell’EA7 contro i diretti avversari del Bayern Monaco in ottica Top 16 ha un nome e un cognome: DH, squalificato come tutti sanno in campionato, è sempre carico come una molla in Eurolega, ma stasera ha davvero superato se stesso. Dopo un primo tempo a dir poco in sordina (3 punti, 2 assist, 1/5 al tiro), nel terzo quarto scalda i motori e negli ultimi dieci minuti diventa letteralmente immarcabile (17 punti con 5/5 da due e 2/3 da tre nel solo quarto periodo), vincendo praticamente da solo la sfida all’ultimo tiro contro un Bayern quanto mai ostico e che non ha mai mollato fino alla sirena finale.

(Foto Savino Paolella 2014)

Daniel Hackett, semplicemente inarrestabile (Foto Savino Paolella 2014)

Era una sfida decisiva per il quarto posto nel girone, soprattutto per il Bayern, che avendo già perso all’andata con Milano, oltre che con il Turow, perdendo avrebbe detto addio all’Eurolega. Una gara, quindi, di grande tensione nervosa, a cui l’Olimpia, dopo un inizio difficile, è riuscita a rimanere aggrappata. Nel primo quarto, infatti, i biancorossi ci mettono ben 3 minuti a sbloccarsi, mentre Monaco domina l’area (anzi, entrambe le aree) sfruttando i centimetri e i chili di John Bryant. Sono Ragland e Gentile a guidare l’attacco dei padroni di casa, segnando in due i primi 20 punti di squadra: il rovescio della medaglia, ovviamente, è che non segna nessun altro fino al 13º minuto, quando Kleiza infila un canestro importante per fermare l’inizio di fuga tedesca (22-25). I veri protagonisti finora, però, sono gli arbitri, che alternano clamorosi non fischi, qualche fischio assurdo contro il Bayern e parecchi fischi senza senso contro Milano; sarà però una costante di tutta la partita: l’Olimpia riuscirà, in qualche modo, a “prenderla con filosofia”; il Bayern, e coach Pesic in particolar modo, un po’ meno.
Infatti, se Monaco chiude il primo tempo sul +1, inizia però il terzo periodo con il punteggio in parità, a causa del secondo fallo tecnico che porta all’espulsione di Pesic dopo la sirena dell’intervallo, con conseguente libero realizzato da Ragland prima della ripresa del gioco. Hackett scalda quindi i motori con due canestri difficili in fila, il Bayern risponde con un paio di incursioni di Djedovic e la partita prosegue sul filo del rasoio, sempre con un divario minimo, che sia da una parte o dall’altra. Sarà così fino alla sirena finale. Milano prova ad allungare con 5 punti in fila di Moss al 18º, ma in una manciata di secondi Schaffartzik risponde con un paio di triple “mano in faccia” per l’ennesimo sorpasso di misura.

(Foto Savino Paolella 2014)

Alessandro Gentile ha fermato il suo tabellino al primo quarto (Foto Savino Paolella 2014)

E, così, si arriva agli ultimi 10 minuti. Dieci minuti in cui il Bayern si gioca la sua stagione europea; dieci minuti in cui i tedeschi dimostrano di meritarsela pienamente: «Non posso che complimentarmi con gli avversari, che con questa sconfitta escono di scena, ma hanno dato un’ulteriore testimonianza del loro valore. E parto da qui per sottolineare adeguatamente i nostri meriti in questa vittoria», ha detto coach Luca Banchi, che poi ha continuato commentando proprio gli ultimi minuti: «Nel quarto periodo abbiamo faticato in difesa a causa dei 4 falli fischiatici contro nei primi 80 secondi, e abbiamo faticato fisicamente in attacco, dove quasi per forza di cose ci siamo dovuti affidare a Daniel Hackett. È la prima volta che questa squadra gestiva una situazione di questo tipo, un autentico spareggio, in equilibrio fino alla fine, in cui le due squadre si sono equivalse e che abbiamo fatto nostra solo grazie allo splendido ultimo tiro».
Prima di quel tiro, però, c’è tutta la voglia del Bayern di non uscire dall’Eurolega: a metà del quarto, in piena trance agonistica di Hackett, che segna la tripla del +4, il Bayern torna pazientemente da Bryant, che segna sette punti in fila, tra cui una tripla e un tiro dalla media, ripassa in vantaggio (78-79) a meno di due minuti dalla sirena. Ma, come detto, ormai Daniel è inarrestabile: ribalta da solo, nuovamente, il risultato e negli ultimi secondi, dopo il rigore sbagliato dal lontano parente del Bo McCalebb visto a Siena, segna il tiro della vittoria, mentre il Forum esplode di gioia urlando il suo nome.
Rimane una piccola recriminazione di coach Pesic sull’ultimo possesso, che però lo stesso coach del Bayern prende con filosofia: «Sull’ultimo possesso di McCalebb, sul primo passo c’è stata una spinta che l’ha portato a sbilanciarsi e a sbagliare l’appoggio a canestro. Il basket non è il football: un contatto, anche sul primo passo, è fallo, e lo è fin dagli albori di questo sport. Dopo questa, però, la seconda regola è che gli arbitri hanno sempre ragione…».

MVP. Ovviamente non può che essere il pluricitato Daniel Hackett, che segna 17 dei 24 punti della sua squadra nell’ultimo quarto, e prende letteralmente per mano i suoi segnando tutti gli ultimi 12 punti dell’Olimpia, alternando penetrazioni, tiri dalla media arrestandosi dal palleggio e triple che, si sa, non sono certo la specialità della casa. Ma Hackett quando si sente di poter spaccare in due una partita riesce ad andare notevolmente oltre i suoi limiti tecnici, e l’ha dimostrato una volta di più.

EA7 Emporio Armani Milano – Bayern Monaco 83-81 (20-19, 17-19, 22-22, 24-21)
Milano: D. Hackett 25, J. Ragland 14, L. Kleiza 13. Rim (34): S. Samuels, D. Moss e N. Melli 6. Ass (15): A. Gentile 4.
Monaco: H. Schaffartzik 15, N. Dedovic 13, D. Savanovic e J. Bryant 11. Rim (39): V. Stimac 8. Ass (12): H. Schaffartzik 5.