Laboral Kutxa – EA7 Emporio Armani Milano 65-83 (stats) (highlights)

Non ha nessuna intenzione di fermarsi l’EA7 Milano, sia in campionato, sia in Europa: nell’insidiosa trasferta a Vitoria, galvanizzata dalla vittoria della scorsa settimana contro il Panathinaikos, l’Olimpia vince non senza difficoltà, ma con autorità, consolidando il secondo posto nel Girone E grazie anche alla vittoria del Fenerbahce contro Málaga.

Tibor Pleiss, letteralmente inarrestabile (Foto: Savino Paolella)

Tibor Pleiss, letteralmente inarrestabile (Foto: Savino Paolella)

L’inizio di Milano è quello di una squadra ormai conscia del proprio valore: Hackett e Samuels danno lo 0-5 iniziale, San Emeterio ci mette una pezza da tre, ma è ancora Milano a trovare un canestro dopo l’altro, con Moss, Melli e Langford, per il 5-20 dopo cinque minuti e mezzo di gioco. Qui, però, l’Olimpia si ferma, complice anche l’entrata sul parquet di Tibor Pleiss, che, partito dalla panchina per una dolorosa vescica a un alluce, inizia a spiegare basket nei pressi del canestro e si carica sulle spalle la squadra nella rimonta che ribalta il risultato a cavallo tra primo e secondo quarto. Il centro tedesco è davvero inarrestabile e, grazie anche a qualche “regalo” milanese, come il fallo+fallo antisportivo di Lawal su di lui e l’ormai “solito” fallo tecnico fischiato a Gentile per proteste, segna 12 punti nel parziale di 19-3 in poco più di 5 minuti che porta i padroni di casa per la prima volta in vantaggio (26-25) dopo un minuto e mezzo del secondo quarto. Milano è quasi nel panico: in attacco non riesce più a costruire buoni tiri, e in difesa non trova soluzioni al problema-Pleiss, con Samuels praticamente impotente e Lawal in panchina con 3 falli. Banchi prova ad accoppiarlo con Wallace, e la mossa, pur non risolutiva, aiuta, forse anche grazie ai suoi compagni, che aumentano la pressione sugli avversari e recuperano diversi palloni prima che possano arrivare al centro tedesco. E la ritrovata verve difensiva influisce anche sulla fiducia in attacco: alla tripla di Mainoldi per il 26-25 risponde subito Gentile con 4 punti in fila, ed è ancora Gentile che, qualche minuto dopo, confeziona da solo l’8-0 iniziale di un 11-0 che riporta i biancorossi a +14 (36-50) proprio sulla sirena dell’intervallo.

Grande secondo tempo per Curtis Jerrells (Foto: Savino Paolella)

Grande secondo tempo per Curtis Jerrells (Foto: Savino Paolella)

Gara raddrizzata? Solo in parte, perché nella ripresa sembra di essere ritornati alla fine del primo quarto, con Pleiss di nuovo dominante a firmare da solo un break di 8-0 che vale il nuovo -7 (47-54) a metà del terzo quarto. Vitoria tocca anche il -6 con Nocioni e Causeur, ma l’impressione è che ormai Milano sia padrona della partita: è Jerrells ora a fare la differenza in attacco, infilando la tripla del +12 sulla sirena del terzo periodo e, all’inizio del quarto, a segnare in penetrazione dopo i due punti di Poeta in apertura. Nell’azione successiva, di fatto, finisce la gara: Hackett va in raddoppio su Pleiss, i due lottano troppo veementemente per la palla e ne nasce una rissa tra diversi giocatori, che gli arbitri riescono a sedare e sanzionano con un troppo salomonico doppio antisportivo, ignorando di fatto l’intervento, piuttosto violento, di altri giocatori.
Come dicevamo, qui di fatto si chiude la partita: invece che essere la scintilla per una nuova rimonta basca, l’episodio innalza il nervosismo e abbassa la lucidità dei padroni di casa, soprattutto di coach Scariolo (che chiama timeout e disegna un gioco per attaccare Lawal, che è in panchina, salvo poi dire ai suoi di giocare “con la testa”) e dei due argentini Mainoldi e Nocioni, che, consci di aver ormai perso la partita, provano a buttarla sulla provocazione continua, con gli arbitri che non hanno il coraggio per sanzionare i contatti non solo come lo prevede il regolamento, ma addirittura come hanno fatto loro stessi nella prima metà di gara (esempio perfetto il contatto dopo il fischio arbitrale, per cui Lawal è stato punito con un antisportivo nel primo quarto, ma per il quale Nocioni non è stato nemmeno richiamato nell’ultimo periodo). Milano però dimostra maturità e sangue freddo anche nel non cadere nelle provocazioni degli avversari, e va avanti a macinare gioco e canestri con Gentile, Moss, Jerrells, che segna addirittura in una sorta di terzo tempo da 9 metri, e Samuels, che infila la tripla del +20 prima dei due liberi finali di Pleiss (65-83).

MVP. Di solito si tende a dare la palma di migliore in campo al giocatore decisivo della squadra vincente, ma per quello che si è visto in campo stasera nessuno si merita questo titolo più di Tibor Pleiss. Al di là delle cifre fantastiche (30 punti e 13 rimbalzi, 10/14 al tiro, 10/13 ai liberi, 2 stoppate, 10 falli subiti, 43 di valutazione), è lui il vero (e unico) punto di riferimento dell’attacco spagnolo ed è praticamente solo grazie a lui se si è vista una partita fino alla sirena finale.

Laboral Kutxa – EA7 Emporio Armani Milano 65-83
Vitoria: T. Pleiss 30, A. Hanga 8, F. Causeur 7. Rim (35): T. Pleiss 13. Ass (15): T. Heurtel 5.
Milano: C. Jerrells 17, S. Samuels 15, A. Gentile 13. Rim (31): D. Moss 8. Ass (14): D. Hackett 5.


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