(Foto Savino Paolella 2014)

Devin Smith decisivo (Foto Savino Paolella 2014)

Sassari continua il suo rapporto complicato con l’Eurolega perdendo male a Tel Aviv, oltre che nel punteggio anche e soprattutto nell’immagine lasciata a tifosi e addetti ai lavori, una gara che obiettivamente era ampiamente alla portata. Contro un Maccabi lontanissimo parente di quello campione d’Europa nel 2014 ma che fa il minimo sindacale per portare a casa una partita decisamente brutta. Per descriverlo basta un immagine a metà ultimo quarto quando per oltre 2’30” nessuno riesce a segnare un canestro e si assiste ad un festival degli orrori. Sassari ha pochissimo, anzi nulla, da Haynes e Logan, che combinano per 4/22, subisce a rimbalzo dopo un buon avvio (44-29 di cui 16 in attacco per il Maccabi) ed ha qualcosa dal solo Eyenga che però, dopo averne messi 19 in 25′, viene praticamente dimenticato dai compagni. Dall’altro lato niente di nuovo sotto il sole, con Devin Smith (22 punti, 5/7 da 3 e 7 rimbalzi) che si carica la squadra sulle spalle nel momento più difficile per coach Goodes. Il quale, da parte sua, ha il coraggio di affidarsi ai suoi luogotenenti, tra cui Ohayon e Landsberger, lasciando seduto in panchina Farmar per oltre 30′ “because he was not playing well“, citando testualmente le sincere parole del coach israeliano nell’intervista a fine gara.

Haynes MarQuez (Foto R.Caruso 2015)

Haynes confusionario a Tel Aviv (Foto R.Caruso 2015)

Eppure per Sassari la partita era iniziata bene, con un buon impatto di Alexander, ma dopo il 4-11 iniziale, entra in ritmo Devin Smith e soprattutto Goodes mette a sedere un dannoso Farmar, avendo tanto da Ohayon che fa girare la squadra permettendo agli israeliani di rientrare piano piano e di superare ad inizio secondo quarto. Sassari non riuscirà più a mettere la testa avanti, nonostante il Maccabi non faccia nulla per allungare. Poi a metà terzo quarto Sassari smette anche di difendere, Smith e Ofegbu mettono un paio di triple e senza accorgersene il Maccabi tocca il +11. La gara finisce qui perché Sassari si dimentica anche dell’ottimo Eyenga, Haynes e Logan mettono insieme solo cose negative, Petway conferma che essere un protagonista non è il suo mestiere ed anche Alexander sparisce dalla partita. Il 79-63 finale è l’esattta immagine della gara al contrario giocata dagli uomini di Sacchetti. Unica nota positiva per i sardi è che lo scorso anno di questi tempi si parlava degli stessi problemi e poi sappiamo come è andata a finire la stagione.


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