Ergin Ataman: serata decisamente no per il suo Galatasaray. (foto fanatik.com.tr)

Ergin Ataman: serata decisamente no per il suo Galatasaray. (foto fanatik.com.tr)

GALATASARAY – REAL MADRID: 71-107

All’Abdi Ipecki Arena i padroni di casa del Galatasaray, penultimi nel raggruppamento (2- 6) e reduci da cinque sconfitte consecutive, ospitano la capolista Real Madrid (7-1) di Rudy Fernandez che, fresco del titolo di MVP di febbraio, festeggia la sua centesima apparizione in Eurolega. In un’atmosfera da urlo, i turchi si giocano molto del proprio futuro europeo, ben consapevoli che per battere questo Madrid serve giocare al 110%. “Combatteremo dall’inizio alla fine. Lo faremo per i nostri tifosi”: queste le parole della vigilia di coach Ataman. Tra il dire e il fare, però, c’è di mezzo il mare, e ad avere l’ultima parola è sempre il campo. Ball don’t lie: tra il Galatasaray di oggi e questo, straordinario, Real c’è un abisso.

In effetti, nei primi cinque minuti (4-12) i giallo-rossi ci mettono voglia e grinta, ma non altrettanta attenzione tattica e balistica. I Blancos passeggiano, soprattutto nella metà campo avversaria, dove fanno incetta di tiri da sotto e situazioni di post basso quasi indisturbate. Ataman capisce che qualcosa non va e chiama un time-out quanto mai obbligato. Il Gala sistema la difesa nel pitturato e aumenta la propria vivacità offensiva, ricucendo lo strappo sino all’11-14. Il Real, però, ha mille frecce, e allora, vista l’area intasata, comincia a bombardare da fuori. Ai canestri dalla lunga di Rudy e Nocioni, però, risponde un ottimo Gonlum, che, uscito dalla panchina col piglio giusto, permette ai suoi di concludere il primo quarto sotto solo di 4 (20-24).

Una pia illusione, perché al ritorno sul parquet gli ospiti danno il primo scossone alla partita. Con le seconda linee in campo (se tali possono essere considerati personaggi alla Bourousis, Carroll e Rodriguez), gli uomini di Laso lanciano la fuga. Proprio Carroll e il greco ex Milano propiziano un parziale di 17-5 che porta sino al 25-41. Arslan prova a dare la carica con quattro punti consecutivi, ma i Blancos sono spietati, soprattutto dall’arco (dopo due quarti 9/13, contro l’imbarazzante 0/10 avversario), e in men che non si dica è già +22 Madrid (34-57 all’intervallo).

Abbattuto e frastornato, il Gala ritorna in campo con la faccia di chi, in fondo, non ci crede più. E così, mentre i tifosi, magnifici sempre e comunque, non smettono mai di cantare e battere le mani, quelli in maglia bianca continuano a macinare canestri, con Ayon che banchetta sotto il ferro nemico. Ataman prova pure la carta della difesa a zona, ma contro questo Madrid dalle mani torride è pressoché inutile. Dopo aver rischiato più volte il -30, però, i giallo-rossi pescano, un po’ a sorpresa, il parziale di 11-0 che riaccende un minimo (si fa per dire) lo scontro nel finale di terza frazione (59-77).

Da veri campioni, quelli del Madrid rientrano sul parquet decisi a spegnere il ritrovato entusiasmo turco. Detto fatto: Rudy schiaccia sull’acceleratore, i compagni lo seguono a ruota e dopo tre minuti si è di nuovo ben oltre i 20 punti di distacco (63-89). I minuti restanti servono agli spagnoli solo per cesellare, a suon di triple (18/28 totale), il roboante 71-107 finale.

Galatasaray – Real Madrid: 71-107 (20-24; 14-33; 25-20; 12-30)

Galatasaray: Young 19, Arslan 15, Gonlum 17. Rimbalzi (28): Young 8, Gonlum 6. Assist (14): Arslan e Carter 3.

Real Madrid: Fernandez 17, Nocioni 16, Carroll 15. Rimbalzi (35): Bourousis 5, Nocioni, Reyes e Ayon 4. Assist (29): Rodriguez e LLull 7.


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