Zoran Dragic (foto euroleague.net)

Zoran Dragic (foto euroleague.net)

Unicaja Malaga – Anadolu Efes 83 – 75 (Stats) (Highlights)

Malaga coglie un importante successo casalingo contro l’Anadolu Efes portandosi sopra il cinquanta percento di vittorie in questa Top 16 e proseguendo con speranza il proprio cammino europeo. La squadra bianco verde è riuscita a sfornare una prestazione determinata sin dalla palla a due, prendendo lo slancio da un primo quarto praticamente perfetto nel quale Dragic e compagni hanno visto la classica vasca da bagno al posto del canestro e nel quale hanno scavato gran parte del vantaggio risultato poi decisivo. Prestazione stellare del già citato croato, che ha dimostrato una leadership non indifferente, ribadendo come questa squadra sia sostanzialmente di sua proprietà e come possa riuscire a farla funzionare come un meccanismo quasi perfetto in entrambe le fasi di gioco. A fargli da spalla c’è stato un buon Kuzminskas, sempre più calato nel ruolo da miglior attor non protagonista che gli calza a pennello. Per l’Efes da dimenticare i primi dieci minuti, nei quali i turchi non sono scesi in campo, ma che potrebbero seriamente costargli l’eliminazione vista la settima sconfitta rimediata in otto partite disputate. Si salvano un costante Vasileiadis e la sorpresa Osman, a tratti l’unico giocatore a funzionare realmente sul piano offensivo.

 

LA CRONACA

Malaga comincia la partita con un parziale che mette subito le cose in chiaro. Otto punti in fila per gli spagnoli, che entrano in campo col coltello tra i denti e sembrano intenzionati a non lasciare nemmeno le briciole agli avversari, i quali dovrebbero viceversa recitare a loro volta la parte del leone, ma ai quali al tempo stesso non riescono neanche le più semplici giocate. Al contrario dall’altra parte sono Dragic e Kuzmiskas a farla da padroni. I due combinano per diciotto punti nei soli primi sette minuti, risultando un rebus piuttosto irrisolvibile per la difesa più soft che mai degli ospiti. L’Unicaja arriva anche ad un parziale di +19 che risulta già pesantissimo per un Efes che dal canto suo comunque non ci sta e sembra svegliarsi, o perlomeno entrare in campo raggiungendo solo nel finale di frazione la doppia cifra scarsa grazie ai liberi di Bjelica e ad una estemporanea tripla di Batuk che fissano il punteggio sul 29-11 in favore dei padroni di casa.

Il secondo quarto ci restituisce le speranze di assistere ad una partita equilibrata, in quanto l’Efes intuisce di dover dare una scossa e inserisce la quinta piazzando un parziale di 10-2 durante i primi cinque minuti nei quali Milko Bjelica si prende la squadra sulle spalle sui due lati del campo. Trascinati dall’impeto di uno dei propri leader tutta la compagine turca si ridesta e inizia macinare un gioco nettamente migliore, così dopo quattro punti firmati Planinic e Osma le distanze sono ridotte a dieci lunghezze. Malaga a questo punto chiama time out e prova a tornare in controllo, ma non riesce ad andare oltre il +15 (38-25) siglato dal canestro di Stimac. Sul finale infatti l’Efes torna nuovamente alla carica, questa volta sospinto dalla classe di Vasileiadis e di Planinic, grazie al quale la squadra prima torna a meno dieci, lanciando la volata conclusa da un facile canestro da sotto di un pur spento Savanovic, il quale riapre definitivamente la contesa portando i suoi sotto la doppia cifra di svantaggio (42-34).

Dopo la pausa lunga la gara mantiene i propri tratti di equilibrio, con l’Efes determinato ad assottigliare il distacco e con Malaga non disposta a dilapidare tutto il proprio margine. Sono gli spagnoli i primi a colpire, trascinati dal talento di Dragic, che nuovamente porta i suoi a +13, assicurando qualche minuto di tranquillità al pubblico di casa. Nonostante tutti i tentativi degli ospiti, ispirati da un solido Osman, l’Unicaja non crolla mai completamente, e in attacco riesce sempre a venire a capo dei puzzle proposti dalla retroguardia turca, bucata facilmente da Kuzminskas e da Vasquez, i quali sembrano poter definitivamente mettere le mani sulla partita. Gli andalusi però non hanno fatto i conti con l’estrema tenacia dei turchi post primo quarto. Un parziale di 9-0 in favore della squadra di Istanbul infatti riporta la partita a sei lunghezze di distanza tra le due squadre, ma ben presto è ancora la premiata ditta Dragic-Kuzminskas a ristabilire la doppia cifra di margine (58-48). Il croato e il lituano sono i due principali baluardi di un Unicaja che riesce a resistere ad ogni assalto avversario e ad affacciarsi al quarto periodo con nove punti di sicurezza sul punteggio di 63-52.

Anche gli ultimi dieci minuti di gioco confermano le tinte di una partita molto intensa, giocata ai massimi livelli da entrambe le squadre, che si affidano ai rispettivi giocatori simbolo per cercare di venire a capo del match. L’inerzia della partita stessa però non cambia più di tanto: Malaga è saldamente in vantaggio, e non permette praticamente mai all’Efes di riavvicinarsi in modo pericoloso, e quando anche i turchi provano a fare capolino dietro le spalle degli spagnoli sul meno 6 questi riescono a scappare nuovamente grazie alla prova stellare di un ispirato Dragic. Da non dimenticare anche il contributo di Jayson Granger, molto concreto e sempre pronto nelle fasi del match nelle quali l’attacco andaluso non riesce a produrre come vorrebbe. L’Efes prova l’ultimo assalto facendo affidamento sui propri tiratori più prolifici, Vasileiadis e Osman su tutti, ma anche gli ultimi sforzi non portano la squadra oltre al meno otto finale.

TABELLINI

UNICAJA MALAGA 83 (Z.Dragic 24, J.Granger 16, M.Kuzminskas 15); Rim (33, F.Vasquez 10); Ass (13, Z.Dragic, N.Caner.Medley 3)

ANADOLU EFES 75 (K.Vasileiadis 15, Z.Planinic 14, M.Bjelica 11); Rim (31, K.Gonlum, D.Savanovic 6); Ass (20, Z.Planinic 6)


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