Nando De Colo, glaciale ai liberi con un 12/12 (Fabrizio Stefanini 2015)

Nando De Colo (Fabrizio Stefanini 2015)

DE COLO (CSKA Mosca) – Non aveva brillato nel derby di una settimana fa ed ecco che al primo dei tanti big match di questo gruppo il francese risponde presente affossando il già acciaccato Real di questo avvio di Top16. Prestazione lucida e anche silenziosa, con 28 punti (con 3/5 da 3 e 7 assist) messi nei momenti importanti della partita, soprattutto quando il Real ha provato a riavvicinarsi, nel finale di secondo quarto ed a metà del terzo.

DELANEY (Lokomotiv Krasnodar) – Lo ha fatto di nuovo Malcolm Delaney. Dentro la sua partita di tutta sostanza da 25 punti, 5 rimbalzi e 5 assist, il meglio arriva sempre alla fine, con 12 punti negli ultimi 5′ per guidare la rimonta dei russi, su un Efes che per 35′ aveva guidato e controllato anche bene il match. Invece lui si accende, i compagni lo seguono e nel finale, quando Ivkovic gli mette un mastino addosso, è Broekhoff ad essere libero ed a raccogliere i frutti del lavoro del compagno.


DATOME (Fenerbahce) – Prova mostruosa di forza della squadra di Obradovic che passeggia a Belgrado chiudendo un match sulla carta molto complicato dopo poco più di 15′. E nel momento più importante i chiodi sulla bara li ha messi il nostro Gigione che ha vissuto una serata irreale al tiro, sbagliando solo due volte ma solo perché ha forzato due tiri al termine di azioni offensive complicate. Partita di una efficacia spaventosa con 21 punti, tirando 10 volte, e 5 rimbalzi, ma anche un grande lavoro nella metà campo difensiva dove il Fener ha fatto un capolavoro.

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Jan Vesely dominante a Belgrado (foto di Fabrizio Stefanini)

MELLI (Bamberg) – Un paio di gare in ombra, in seguito anche ad un piccolo infortunio subito a metà dicembre, ma ora Nicolò sembra di nuovo quello di Novembre. Contro lo Zalgiris, che ha nel reparto lunghi la sua arma più importante, ha messo in scena una delle sue solite partite stagionali, con una doppia-doppia da 15 punti e 10 rimbalzi ma soprattutto la solita importanza tattica nel sistema Trinchieri, che lo rende un vero play aggiunto per la sua capacità di passaggio e visione di gioco.

VESELY (Fenerbahce) – La chiave tattica fondamentale nel match di Belgrado per Obradovic era la tenuta sotto canestro, contro una squadra che ha Zirbes, Stimac e Miller nel frontcourt. Il coach serbo ha trovato la risposta in Jan Vesely, autentico dominatore del pitturato alla Pionir, in attacco (15 punti ma soprattutto 10 rimbalzi nella metà campo offensiva!) ed in difesa (5 stoppate), cancellando dal match sia Zirbes che Stimac.


Allenatore: VELJKO MRSIC (Cedevita Zagabria) – C’è una squadra in Europa che fa paura a tutti, soprattutto quando gioca in trasferta. Perché se il Cedevita è alle Top16 ed ha trovato anche la prima vittoria, è tutto merito del suo cammino lontano dalla Croazia, dove ha vinto ben 4 volte su 6. Questa volta sono gli americani, Pullen e Walker, a deciderla ma a Mrsic va il merito di aver costruito una squadra che ci crede sempre e dove, soprattutto, molti giovani sono protagonisti e giocano tanti minuti come Katic, Arapovic e soprattutto il 99′ Dzanan Musa (5 punti e 3 rimbalzi in 8′ in campo).

Sesto uomo: DIAMANTIDIS (Panathinaikos) –  Ne abbiamo già parlato di come il Genio non riesca più ad offrire una certa continuità di rendimento, dovuto soprattutto a problemi fisici. Eppure è riuscito in questa stagione a ritagliarsi un ruolo di sesto uomo nel suo Pana, che sta svolgendo nel modo migliore possibile. E quando trova serate come quella di venerdi in cui sciorina basket su tutti i 28 metri, è solo un piacere vederlo giocare. Partita di una sostanza imbarazzante con 17 punti tirando 4 volte (e senza errori) e tabellino sporcato solo da un errore dalla lunetta, aggiungendo anche i “soliti” 7 assist. Immortale.


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