UNICAJA MALAGA-EA7 MILANO 95-85 (stats)

 (Foto Savino Paolella 2014)

Qualche errore di troppo al tiro, ma nel complesso discreta prova al rientro per Langford (Foto Savino Paolella 2014)

L’EA7 Milano chiude le Top16 con una pesante quanto ininfluente sconfitta contro l’Unicaja Malaga, in una serata in cui è parso chiaro sin da subito che le motivazioni e l’intensità erano tutte da un lato del campo. Milano gioca con poca cattiveria, facendosi sovrastare a rimbalzo e concedendo qualcosa come 18 carambole d’attacco. A questo si è aggiunta la poca fluidità offensiva (ben 18 palle perse per Milano) e la difficoltà nel trovare il canestro dalla lunga distanza, che ha consentito a Malaga di chiudere l’area alle penetrazioni non lasciando mai alternative al gioco dei meneghini. Una serata storta può capitare, ma stasera Milano ha capito che in Europa serve sempre la massima intensità. Una lezione che gli uomini di Banchi terranno a mente quando mercoledi prossimo il Maccabi arriverà al Forum per gara-1 dei play-off.

Poca gente alla Martin Carpena per una gara inutile e che le squadre sembrano giocare con il freno a mano tirato. Banchi non ha Gentile ma ritrova Langford in quintetto, che prova subito a mettersi in ritmo. Milano soffre tanto a rimbalzo e Toolson e Caner-Medley alimentano il primo timido allungo dei padroni di casa, che sfruttano anche la poca lucidità offensiva dell’EA7 (3 palle perse nei primi 10 minuti) che non vede neanche il canestro da fuori (1/5 da 3 nel primo quarto), chiudendo sotto di 4 alla prima sirena. Banchi prova ad affidarsi alla sua panchina e alla difesa allungata su tutti i 28 metri, mettendo in difficoltà Malaga. Sono Cerella e Lawal, che adesso mette in difficoltà difensivamente Fran Vazquez, con i loro canestri a tenere Milano attaccata ad un match (25-25 dopo 2′ nel secondo quarto) che si fa veramente fatica a vedere, soprattutto per la molta confusione che regna in campo. Una scossa alla partita, ed ai suoi giocatori un pò molli difensivamente nei giochi alto-basso, prova a darla Banchi che non manda certo a dire agli arbitri la sua contrarietà su un fischio, beccandosi un tecnico che Malaga sfrutta bene firmando il primo vero allungo del match sul 43-35 a due minuti dall’intervallo lungo. Sono Calloway e Jerrells che accendono la sfida nel finale di primo tempo, sfidandosi in 1 vs 1 e fissando il punteggio sul 48-41 con cui le squadre rientrano negli spogliatoi.

 (Foto Savino Paolella 2014)

Solita gara di sostanza per Granger (Foto Savino Paolella 2014)

Che Milano faccia fatica a stare mentalmente in partita lo dimostra l’infrazione di campo di Samuels sulla rimessa di inizio ripresa. L’EA7 gioca, si fa per dire, senza troppe idee continuando a collezionare palle perse (3 nei soli primi 3 minuti della ripresa), su cui Malaga costruisce un nuovo mini-break di 6-0 per scappare sul 59-45, costringendo Banchi al time-out. Purtroppo per il coach grossetano l’intensità che le due squadre mettono in campo è decisamente diversa e sono Stimac e Dragic in questa fase che scavano il solco facendo volare l’Unicaja sul 69-47, che sa di fine anticipata a 2 minuti dall’ultimo intervallo. Sembra effettivamente così, fino a quando ancora Bruno Cerella butta in campo quintali di agonismo sia in attacco che in difesa, dando una scossa ai suoi compagni che in 4′ mettono assieme il 13-2 che rimette Milano incredibilmente in partita (79-70). E’ solo una illusione perchè Granger, Vazquez e un Kuzminskas a tutto campo ridanno coraggio agli spagnoli che tornando sopra la doppia cifra, prima che il jumper di Tooolson e la palla persa su rimessa da Milano, con conseguente schiacciata ancora di Vazquez, firmino l’ 89-72, che poco dopo diventa +19. Finita? Sembra, anche se Toolson si fa fischiare tecnico e pensa bene di insistere nelle proteste, andando anzitempo a fare la doccia. Langford tra tiri liberi e bomba successiva mette assieme un 8-0 che riporta Milano a -8, ma che serve solo a limitare i danni senza cambiare l’esito della gara.

MVP: Gioca nascosto, nessuno lo vede, ma poi sbuca dal nulla e cattura un rimbalzo convertendolo in due punti. Mindaugas Kuzminskas gioca una partita clamorosa sfiorando la doppia-doppia con 13 punti e 9 rimbalzi di cui addirittura 6 in attacco, tirando con il 60% dal campo.

UNICAJA MALAGA-EA7 MILANO 95-85 (22-18, 26-23, 29-16, 18-28)

MAL: Stimac 16, Kuzminskas 13, Urtasun 11, Dragic 11. Rim 42 (Kuzminskas 9), Ass 21 (Granger 7)

MIL: Langford 22, Lawal 16, Jerrells 13. Rim 23(Moss 5); Ass 15 (Hackett 5)


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