FENERBAHCE ULKER-EA7 MILANO 73-82 (highlights)

Daniel Hackett (foto: www.euroleague.net)

Daniel Hackett (foto: www.euroleague.net)

Grande vittoria. Punto. Non c’è bisogno di altro per descrivere una partita perfetta giocata da Milano alla Ulker Arena, nell’ambiente e contro la squadra peggiore, nel momento più importante della stagione. Milano gioca da grande squadra, mettendo a nudo su tutti i 28 metri del campo, i limiti di una squadra che non ha mai impressionato e che nella serata forse decisiva della sua stagione europea si scioglie senza appello. L’EA7 cucina a fuoco lento il Fenerbahce, chiudendo l’area nel primo tempo e togliendo il fiato a Bogdanovic nella ripresa, ma non smettendo mai di eseguire in attacco e alla fine trova i canestri che nel terzo quarto spaccano la gara e la indirizzano verso le scarpette rosse. A nulla serve il tentativo dei turchi, Obradovic in primis, di mettere in bagarre la gara, perchè Milano dimostra di essere squadra vera e porta a casa una grande vittoria che, in concomitanza con la sconfitta del Panathinaikos, vale il secondo posto e la possibilità di giocare i play-off con il vantaggio del fattore campo.

foto euroleague.net

Un Bogdanovic concreto ha predicato nel deserto dell’attacco turco (foto euroleague.net)

Pronti via e Bogdanovic porta a scuola Gentile con 2 canestri consecutivi, ma Milano almeno difensivamente sembra dentro la partita chiudendo bene l’area e non concedendo nulla sul perimetro. In attacco l’Olimpia gioca al limite dei 24” con buone spaziature ma sbagliando buoni tiri (5/14 dal campo nel primo quarto) che permettono al Fener di guidare 12-5 in 7’ in una gara da punteggio basso. Melli trova due bombe per sbloccare l’attacco di Milano e poco dopo concretizza un assist al bacio di Hackett per impattare a quota 13, prima che Bogdanovic si inventi il canestro del 15-13 e Moss sfrutti un tecnico ad Obradovic per andare al primo riposo 15-14. L’ingresso di Lawal regala grande intensità a Milano su entrambe le metà del campo ma soprattutto l’EA7 gioca meglio di un Fenerbahce che continua a tenere palla ferma e ad affidarsi al talento dei singoli, così sulla tripla di Jerrels (15-19) Obradovic è costretto a parlare con i suoi giocatori. L’incapacità del Fener di difendere sul pick&roll e i ribaltamenti di lato di Milano spingono il coach serbo a provare la zona, ma l’attacco di Milano gira a meraviglia e il resto lo fa Kleiza che perde banalmente 3 palloni che Milano concretizza volando sul +10 sull’ennesimo canestro di un ottimo Lawal (10 punti e 4 rimbalzi nel quarto, ma anche 3 falli). Nonostante un Bogdanovic da 14 punti e 6/8 dal campo, Milano è tarantolata in difesa e sull’ennesima inchiodata di Lawal trova il +12, mentre Obradovic panchina un McCalebb totalmente fuori dal match. La Ulker Arena prova a scuotere i suoi giocatori e Bjelica prova a guidare una reazione (29-36) ma un concreto Gentile si butta dentro per chiudere il primo tempo sopra di 9.

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Un Samuels concreto dentro l’area (foto euroleague.net)

Si riparte e Moss scherza la difesa dei turchi, incapaci di scalare difensivamente, mettendo due triple per il +13, imitato poco dopo da un incredibile Samuels che risponde a Bogdanovic per il 34-47 e poco dopo fa il ballerino sotto canestro per il 2+1 del massimo vantaggio meneghino (36-50). Obradovic va completamente fuori di testa e viene espulso con sceneggiata compresa, più per scuotere la squadra che per reale convinzione, che spinge Milano al +16, ma che scatena la reazione della Ulker Arena e anche dei suoi giocatori che improvvisamente provano a metterla in bagarre. Milano mantiene la calma e con un Gentile mentalmente dentro il match tocca il +18. Finita? No perché Milano fa girare la palla come un orologio svizzero contro una difesa pressocchè inguardabile del Fener e Samuels è solo sotto canestro per prendere il rimbalzo e firmare il +20. Un minimo calo difensivo di Milano, unito all’intensità che porta dalla panchina Jackson, producono un parziale interno di 8-0 che viene subito fermato da Banchi, con  Milano che rientra in campo più lucida e chiude un intenso terzo quarto sul 54-68. L’attacco di Milano fa melina, attaccando al limite dei 24” ma non trovando il fondo della retina, mentre i turchi giocano con urgenza attaccando subito il canestro con un quintetto piccolo, con Bjelica e Preldzic in campo, che mette in difficoltà la difesa di Milano e rientrando sul -9 con 5’ da giocare. Melli si immola difensivamente su Preldzic e Gentile ferma l’emorragia milanese dalla lunetta, mentre Banchi prova a limitare i danni con la zona dispari ma in transizione McCalebb firma il -8 e poco dopo si butta dentro per il -5, punendo un’Olimpia che ha smesso di attaccare e vede il jumper di Moss (67-74) come l’acqua nel deserto di un quarto da soli 6 punti. Kangur mantiene le distanze dalla lunetta quando si entra nell’ultimo minuto e i passi di Preldzic a 30” dalla fine svuotano la Ulker Arena, mentre giocatori, panchina e tifosi del Fenerbahce continuano una gazzarra senza senso fino e oltre la sirena finale, mentre Milano festeggia una vittoria dal gusto bellissimo.

MVP:  Potremmo parlare di un Melli eroico in difesa, di un Lawal e di un Samuels padroni del pitturato, della classe chirurgica di Moss e della maturità (si avete capito bene) di Alessandro Gentile. Invece diamo merito per una sera a chi questa impresa l’ha costruita in palestra ma forse anche facendo lo psicologo. Luca Banchi ha trasformato una collezione di figurine in squadra, trapiantando in parte quella mentalità vincente che ha imparato a Siena in 7 anni di carriera. Se oggi Milano è ai play-off e vede le Final Four il merito è, in gran parte, il suo. Chapeau.

Fenerbahce Ulker-EA7 Milano  73-82 (15-14; 14-24; 25-29; 19-14)

FEN: Bogdanovic 24; McCalebb 17; Bjelica 12.  Rim 34 (Bjelica 10); Ass 11 (Bjelica 3)

MIL: Moss 15; Gentile 13; Lawal 12. Rim 36 (Gentile, Lawal 7); Ass 13 (Gentile, Hackett 4)


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