FENERBAHCE ULKER ISTANBUL – CSKA MOSCA  96-101 (20-22, 10-28, 23-19, 30-14, 13-18)

Atmosfera surreale. La Mercedes-Benz Arena colorata di gialloblu, con alcune tracce dei colori del CSKA. Volume assordante e interpreti di primissimo livello, questa è la premessa della Finale 2016.
La partita entra subito nel vivo e la carica ha un nome ed un cognome: Luigi Datome. Gli attacchi sono da subito estremamente produttivi, da entrambe le parti e le motivazioni di Mosca sono chiare, anzi chiarissime. Alla metà della prima frazione di gioco, la squadra di Itoudis è avanti 15-11 e si dimostra tutto sommato rocciosa. Regna un ottimo equilibrio e gli allenatori non hanno timore di sperimentare diversi quintetti nell’arco di pochi minuti, con adattamenti mirati.

Anche Milos Teodosic parte bene, dimostrando di aver imparato la lezione, o almeno questa è l’impressione ad occhio nudo. Le squadre si studiano e si conoscono molto bene, anche se in questa edizione non si sono ancora incontrate sul parquet, né in regular season, né durante le Top16. Si è giocato molto, soprattutto durante le conferenze stampa, sul duello tra due allenatori che sono stati fianco a fianco per molti anni. Ora, però, sono uno contro l’altro.

Nei primi 20’ si vede un CSKA migliore del Fenerbahce, in grado di mettere in mostra un gioco più fluido ed efficace e di allungare oltre la doppia cifra nella parte finale del secondo quarto. Notevole l’approccio di Cory Higgins, già a quota 10 punti all’intervallo, come Milos Teodosic. Se nella semifinale, contro il Laboral Kutxa, la prestazione di Vesely è stata di alto livello, ciò non accade durante la finale. Uno 0/4 ai liberi e poca sostanza lo condannano. Il martello CSKA non si ferma, su ambedue le metà campo: 30-50 all’intervallo. Un risultato che lascia poco spazio alle interpretazioni, ma che fa capire come la squadra di Itoudis possa sempre confermarsi la più forte d’Europa.

Reazione doverosa per la squadra di Obradovic, se si vuole continuare ad avere una partita. Partita che, però, si innervosisce dopo che Kalinic finisce fuori dal campo durante un contropiede e viene colpito da un tifoso del CSKA Mosca. Gioco fermo e situazione che viene chiarita a bordocampo. Tante interruzioni, a causa di un grande numero di fischi degli arbitri, intenti a non lasciarsi sfuggire di mano la partita. Uno 0/9 (diventato poi 1/10) ai liberi per Jan Vesely induce la difesa dei moscoviti a commettere fallo sistematico in alcune situazioni, mascherando adeguatamente i contatti. Il Fenerbahce continua a fare molta fatica in attacco, ma anche in difesa gli automatismi faticano in modo marcato. Teodosic gioca da MVP, per dimenticarsi la pessima figura rimediata lo scorso anno contro l’Olympiacos. Nando De Colo soffre la situazione falli (4 a due minuti dal termine del 3°quarto), ma la sua partita è come sempre completa, con il giusto apporto di punti, rimbalzi, assist e palle recuperate. La capacità che ha il CSKA di mantenere l’ampio vantaggio è sorprendente, nonostante i ripetuti tentativi dei turchi di creare break positivi e riagganciare gli avversari. Segnali di ripresa che si vedono da parte del Fener, ma sempre insufficienti ad insidiare il CSKA, che chiude avanti anche la terza frazione per 69-53.

A metà del quarto conclusivo c’è la possibilità di una svolta, con il Fenerbahce a -10, Datome in lunetta per due tiri liberi e Vorotnsevich fuori per 5 falli. La gara si scalda considerevolmente, come il pubblico turco, e sembra che le possibilità di recupero aumentino, ma la solidità dei russi è notevole. Bobby Dixon trasmette una carica assurda ai suoi, attraverso due giocate molto utili per i suoi, con un assist per Udoh generato da un rimbalzo offensivo e una tripla di grande carattere. Molti minuti a Kalinic, molto probabilmente troppi, che commette delle ingenuità che andrebbero evitate in un finale di partita così decisivo. A 43 secondi dalla fine, una tripla di Dixon porta il risultato sul 79-79, in una bolgia di proporzioni bibliche. Prima un appoggio di De Colo, poi un canestro ravvicinato di Dixon e due liberi di Sloukas, a seguito di un’eccellente difesa, portano il risultato sull’83-81. Il colpo di scena è firmato Khryapa. Un rimbalzo offensivo ed il conseguente tap-in valgono il pareggio a quota 83, lasciando 1.9 secondi al Fener per vincere la partita. I gialloblu non sfruttano l’occasione ed è overtime.

Il supplementare viene sfruttato meglio dal CSKA, molto abile a colpire e affondare gli avversari attraverso tanti piccoli dettagli che, alla fine, fanno sempre la differenza. Qualche errore di troppo ancora per Nikola Kalinic e la freddezza glaciale di De Colo in lunetta indirizzano i 5 minuti conclusivi, con i russi avanti di 6 lunghezze a 17 secondi dalla fine. La tripla dall’angolo di Datome porta il Fener a -3, ma subito dopo De Colo è nuovamente in lunetta, come conseguenza di un fallo sistematico.
2/2 per l’MVP di questa edizione e CSKA Mosca campione d’Europa. Una grande soddisfazione per Itoudis e per i suoi giocatori, dopo che il Fenerbahce stava per compiere un’impresa vera e propria. I russi vincono la Finale per 101-96, dopo 45 minuti di intensità strepitosa. Finale che è sembrata scritta sul miglior copione del mondo e che ha regalato emozioni rare.