Voto 10

Voto 10: Italian Stallion. Siamo sull’aereo che ci porterà nella città che per tre giorni diventerà l’epicentro del basket europeo, di fianco a noi abbiamo un ragazzo di poco più di vent’anni che tenta un approccio con una ragazza londinese. La lingua inglese non è padroneggiata brillantemente e la cadenza maccheronica è immancabile. Il ragazzo non ha i favori del pronostico, eppure dopo una ventina di minuti ha già collezionato un numero di cellulare e una promessa d’incontro per la sera successiva. L’onore dell’italiano all’estero è salvo. Nessun personaggio uscito da un film dei fratelli Vanzina avrebbe interpretato meglio questo stereotipo tricolore. Do or Die (Trying).

 

 

Voto 9

Voto9: Il Gate 7. Il merito di avere creato un’atmosfera elettrizzante per le Final Four va soprattutto ai tifosi dell’Olympiacos. I greci non hanno tradito le attese ed hanno sovrastato a suon di decibel la tifoseria spagnola e quella russa. Spanoulis e compagni sono stati trascinati dal pathos generato dai tifosi biancorossi che hanno trasformato l’O2 Arena in una succursale del Peace and Friendship Stadium. Al termine del quarantesimo minuto è scoppiata l’incontenibile festa e per una notte Londra ha parlato greco. εντάξει!  (Endaksi!= Allright!).

 

Voto 8

 

Voto 8: L’Eurolega. Ci stiamo riferendo allo staff che ha organizzato la massima competizione continentale. Le Final Four sono state un successo, a cominciare dalla scelta della location, l’O2 Arena, uno dei pochissimi templi europei dello sport che rispettano gli standard NBA. I tifosi e gli appassionati hanno, inoltre, invaso una Trafalgar Squadre griffata Euroleague per l’occasione. In uno dei luoghi simbolo di Londra è stato allestito un campo da basket, è messa in mostra la Coppa e sono distribuiti numerosi gadget per la gioia di tutti i fan della palla a spicchi. Devotion!

Voto 7

 

Voto 7: Le modelle di Bwin. Sembravano capitate lì per caso, probabilmente prima delle Final Four non avevano mai visto un pallone arancione che veniva fatto rimbalzare a terra, ma poco importa. Sono state le regine dell’intervallo tra il primo e il secondo tempo e la fila di persone che volevano farsi immortalare insieme a queste due modelle avrebbe fatto impallidire il grande raccordo anulare di Roma durante le ore di punta. (B)Win-Win Situation.

 

 

Voto 6

 

 

 

 

 

Voto 6: Guerrino Cerebuch. Dopo la delusione dell’eliminazione in semifinale di Messina e del suo CSKA, l’unica presenza azzurra alla finale è stata quella dell’arbitro di Trieste. Magra consolazione per l’Italia che non porta alla Final Four una propria squadra da due anni. L’arbitraggio della finale tra Real Madrid e Olympiacos è stato buono, complice una partita non particolarmente difficile da dirigere a parte il finale incandescente quando gli spagnoli hanno dato vita ad una caccia all’uomo nei confronti di Spanoulis, l’Mvp della finalissima. Last Man Standing.

 

Voto 5

Voto 5: Il traffico di Londra. Essere l’ombelico d’Europa ha i suoi vantaggi, ma anche i suoi svantaggi. Lasciate ogni speranza voi che volete affidarvi ad un autobus o ad un taxi di giorno. Il traffico della capitale britannica è pronto a risucchiarvi e la vostra unica possibilità di salvezza si chiama “Tube”. La metropolitana di Londra è la più estesa d’Europa e i suoi tentacoli vi condurranno nelle 382 stazioni sotterranee facendovi evitare il traffico automobilistico della City. Anarchy in the U.K.!

 

Voto 4

 

Voto 4: Le mogli dei giocatori del Real Madrid. Durante la finale, rivolgendosi ai loro mariti, sono state molto chiare e determinate esponendo questo striscione: “Si no traeis la Copa…dormis en el sofà” (se non portate la Coppa…dormite sul divano).Missione fallita e i giocatori del Real, oltre alla delusione di aver mancato la possibilità di vincere l’Eurolega, hanno dovuto subire anche l’ira delle loro consorti. No-Win Situation.

 

Voto 3

Voto 3: La cleptomania della sala stampa. Nel tendone adibito ai giornalisti sono spariti vari fogli delle statistiche, gadget e t-shirt delle Final Four. Il colpevole non è stato ancora trovato anche se alcune persone dicono che un famoso detective di Baker Street si stia già muovendo per individuare il responsabile. Elementary, my dear Watson!

Voto 2

 

Voto 2: Il cibo londinese. Ok, ammettiamolo, noi italiani siamo abituati troppo bene per quanto riguarda l’arte culinaria, ma tutti quei panini nelle più svariate versioni e conditi con improbabili salse hanno messo a dura prova il nostri intestini. Il cosiddetto fast food ha grandi benefici in termini di praticità, eppure il piatto di pasta apparsoci in sogni era più di un semplice segnale… Mind The Gap.

Voto 1

 

 

Voto 1: La tristezza del congedo. Le Final Four sono da poco finite e noi di Dailybasket ci accingiamo a lasciare l’ O2 Arena. L’atto conclusivo dell’Eurolega è stato tanto intenso quanto breve. I ricordi e gli aneddoti che ci porteremo dietro sono tanti e il conto alla rovescia per le prossime Final Four (sempre made in London) è già cominciato. The King is Dead! Long live the King!

 

Marco Bogoni – Marco Mantovani