euroleague1

Va in archivio anche la nona giornata di Top 16 di questa Euroleague 2012-2013, che dà le sue conferme ed esprime i suoi primi verdetti. Cominciamo dal girone F, quello della squadra/sorpresa della stagione, la Montepaschi Siena (7 vinte, 2 perse) e che ha visto tutti gli incontri disputati di giovedì. Depredata dai soldi del Fenerbahce Ulker (2-7) del suo line up principale, l’asse McCalebb/Andersen e il coach Pianigiani, ha ribaltato i pronostici con un 2-0 indiscutibile sulla formazione del Bosforo. Dove c’è un ambiente capace di trasformare in negativo i campioni che giovedì sera, a Siena, hanno ricevuto l’applauso dai vecchi tifosi. Erdogan ha tentato un miracolo disperato, con Andersen da quattro, ma si è chiaramente visto che l’amalgama tra i giocatori non c’è; e così una delle favorite della manifestazione, rinforzata dagli arrivi di Batiste, Sato e Karaman (e l’ultimo arrivato Tripkovic) e dotata di un gruppo di giocatori turchi di alto livello, è stata buttata fuori malamente. Banchi ha vinto, puntando in questa stagione su una formazione corsara, con molte guardie intercambiabili dai punti nelle mani, ma con quattro debuttanti sul massimo palcoscenico europeo, esasperando le scelte tattiche dopo la rinuncia al totem-Kasun. Dal cilindro del coach grossetano è uscito fuori Rasic, che fin qui aveva giocato poco e male, dichiarato sempre sotto infortunio, ma che giovedì sera, oltre al 4/4 da tre ha incantato per pulizia di gioco e attenta applicazione difensiva del pressing+zona che ha seccato le fonti del gioco turco. Calendario in salita per la Montepaschi, attesa da tre trasferte (tra cui quella in casa Besiktas, abbordabile) e dal difficile incontro casalingo con il Barcellona, tanto da far dire a un prudente Banchi di non potersi permettere altro che di godere della bella vittoria. La Mens Sana ha un misero +9 nel saldo tra punti segnati e punti subiti: questo significa che la differenza tra la vittoria e la sconfitta è straordinariamente legata alla capacità di mantenere massima concentrazione e massima disciplina. La cartina al tornasole sarà la gara interna fra quindici giorni contro l’Olympiacos. Una vittoria sarebbe la consacrazione europea del progetto nato sul trio Hackett, Ress e Moss.

Il Maccabi Electra (4-5) dagli uomini contati (in 4 con oltre 30’ a Vitoria)e senza godere granché del recupero di Lior Elihay, ha trovato di slancio una vittoria esterna fondamentale contro un Caja Laboral (4-5) in fase calante. Problemi di budget ( cessione di Brad Oleson al Barcellona) e problemi di spogliatoio, con la separazione da Carlos Cabezas che aveva rivelato alla stampa nei giorni scorsi le tensioni sorte tra il tecnico Tabak e i giocatori al termine della sconfitta al Pireo. Crollo verticale dei baschi nell’ultimo periodo (15-23 il punteggio del quarto), e le note liete sono venute solo da Maciej Lampe (19p, 12r) e dal francesino Heurtel. Vitoria non ha il calendario a favore, tre trasferte tra cui Barcellona e Khimki. Invece la truppa di Blatt “vede” ora il quarto posto a portata di mano, visto che la prossima sarà in casa dell’eliminato Fenerbahce.

L’Olympiacos Pireo (6-3) aveva sulla carta il facile turno in casa del Besiktas Istanbul (0-9) e ha svolto il compito egregiamente, prendendo la testa della gara fin dal secondo quarto. In più si è rinforzato con l’ingaggio di Doron Perkins, che sostituisce l’infortunato Mantzaris: l’attacco al secondo posto di Siena sembra possibile fra 15 giorni in Toscana, per quello al primo aspettiamo l’esito, il 7 marzo, della gara interna contro i catalani di JC Navarro. Battuta d’arresto in trasferta, infine, per il Khimki Mosca (5-4) solido in Catalogna con un ottimo Paul Davis, sconfitto di due (71-69) da un Barcellona Regal (8-1) capolista solitario, trascinato ancora una volta dal sempre più convincente pivot Ante Tomic sotto canestro e dalle triple di Navarro, oltre che dalla proverbiale solidità difensiva. Anche facendosi segnare quattro punti nell’ultimo minuto, collezionando una palla persa e una tripla sbagliata proprio dai due migliori blaugrana in campo.

Il girone E è guidato con piglio sicuro dall’altra formazione spagnola del Real Madrid (8-1) anche se stavolta con parecchi patemi casalinghi. Non vogliamo pensare a qualche rilassamento visto che virtualmente la squadra è già con la testa al turno successivo. Infatti opposta alla cenerentola del gruppo Brose Bamberg Basket (0-9) il team di Pablo Laso ha vinto sulla sirena con una tripla del play di Baltimora Dontaye Draper pronto a concretizzare lo scarico di Rudy Fernandez nell’area tedesca. E pensare che nella squadra di coach Chris Fleming mancava giovedì sera Bastijan Nachbar e la guardia Matt Walsh era alla seconda apparizione. Un Brose sfortunato a cui manca poco per fare il salto di qualità, visto che in nove sconfitte ben quattro sono state per soli tre punti di scarto, e una quinta di uno (87-88 con lo Zalgiris).

Il venerdì di Euroleague ha visto lo svolgimento delle altre gare del girone. L’Anadolu Efes (7-2) priva della stella Vujacic mantiene il secondo posto in classifica pur uscendo sconfitta da Oaka (75-62). Ai fini della qualificazione una sconfitta indolore, visto che mantiene per un punto il vantaggio della differenza canestri negli scontri diretti. Mahmouti ha ricevuto un grande aiuto da Dusko Savanovic, ma Farmar ha tirato veramente male (3/12) e il gruppo si è sfaldato nel secondo tempo: uno stop ci può stare, anche se ha favorito una diretta concorrente. Il Panathinaikos Atene (6-3) mantiene così il terzo posto confermando la trazione anteriore Diamantidis-Ukic, mentre il DNP di Jason Kapono conferma la difficoltà di inserire in Europa specialisti americani poco flessibili. Appaiati ai greci rimangono i russi del CSKA Mosca (6-3) di Ettore Messina, che regolano agevolmente l’Alba Berlino (1-8) con la bella perfomance di Krstic (20p) non a caso leader dell’Index Rating di giornata con 26 di valutazione. Poco da dire sui tedeschi che, subito un parziale di 20-1 nel secondo periodo, si sono sciolti come neve al sole.

La gara più importante per decidere l’esito delle qualificazioni ai playoff si è giocata però a Malaga dove l’Unicaja (4-5) si è fatta battere a domicilio dallo Zalgiris Kaunas (4-5) che l’ha raggiunta in classifica e che, in virtù del calendario molto favorevole (deve incontrare le due tedesche nelle ultime due partite) sarà un crostino indigeribile per le squadre che le stanno avanti. Jasmin Repesa non è riuscito a far crescere la sua squadra, nonostante un’ottima partenza in Regular Season. Ma l’ultimo periodo (11-24) è stato fatale agli andalusi: Kaukenas nel pre-partita aveva avvisato di voler giocare le Final Four con lo Zalgiris e i suoi compagni lo hanno tremendamente preso sul serio. McGrath sembra aver sublimato la perdita per infortunio di capitan Jankunas, Lafayette ci ha messo i punti decisivi. Si torna in campo la prossima settimana con la novità delle gare spalmate su tre giorni, invece che su due. Il gioco combinato dei risultati potrebbe già emettere qualche sentenza.